“Le Nozze di Antigone” di Ascanio Celestini e Gianluca Casadei, tra dopoguerra e fascismo

Ascanio Celestini
Ascanio Celestini

“Le trilogie e i miei momenti di crisi”: Celestini ce le svela in questa videointervista

Siamo tornati al Festival di Teatro Antico di Veleia per incontrare Ascanio Celestini al termine di un particolare reading che lo ha visto in scena accanto al fisarmonicista Gianluca Casadei.
“Le Nozze di Antigone”, che propone al pubblico per la prima volta, è un testo – in forma di monologo – composto diversi anni fa per la voce di Veronica Cruciani.
La riscrittura operata dal narratore romano colloca il personaggio di Antigone tra il dopoguerra e l’epoca fascista, in un costante rimbalzo tra antico e moderno. In origine l’opera avrebbe dovuto arricchirsi di altri due testi, a formare una trilogia mai scritta.

“Mi è capitato qualche volta di iniziare qualcosa è poi non riuscire a finirla” racconta Celestini con ironia presentando lo spettacolo. “Forse non dovrei dire in anticipo che farò una trilogia perché quando lo dico poi non succede. Perfino la Cruciani, dopo aver recitato questo pezzo ha deciso di cambiare mestiere”.

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