Non una rappresentazione teatrale, e neanche propriamente una lettura scenica. Per certi versi non così lontano da ciò che si intende per “teatro di narrazione”, ma senza dubbio distante dalla messa in scena intima, quasi nuda, sussurrata, di un monologo.
“ODIssea” racconta la celebre ed eterna vicenda di Ulisse e del suo ritorno a Itaca in una videolettura-concerto per voci ed elettronica. È sempre più diffusa, e quindi anche meno sperimentale, la scelta del teatro contemporaneo di completare la messa in scena con supporti video, rendendoli quasi i veri protagonisti rispetto al contenuto.
Nel giugno scorso, ad esempio, al Napoli Teatro Festival ha debuttato in scena anche la tecnologia 3D; sistema innovativo che stranisce un po’, se si pensa che il teatro vive già in tre dimensioni, e quindi per questo forse una novità già consumata. Tuttavia, tra le diverse proposte, quella della compagnia cilena TeatroCinema è da segnalare come la meno sperimentale, anche perché “Il signore che dava da bere alle farfalle” è il secondo atto di un successo confermato nel 2009 dallo spettacolo “Sin sangre”.
“ODIssea”, invece, è il progetto italiano di delleAli, presentato in prima nazionale al TeatrOreno di Vimercate in occasione della Festa del Teatro di Monza e Brianza, rassegna che quest’anno per la prima volta ha dovuto correre senza la gemella milanese, stralciata a causa dei tagli al settore spettacolo.
Ecco, il teatro vuole sopravvivere, quindi a volte si deve reinventare.
Ulisse sull’isola della maga Circe, i compagni tramutati in maiali, l’inganno a Polifemo, il passaggio da Scilla e Cariddi, e tutti gli altri capitoli dell’epos che hanno riportato l’eroe cantato da Omero tra le braccia di Penelope, la moglie che ha tentato di azzerare gli anni di lontananza dell’amato errabondo, tessendo e ricucendo quotidianamente la stessa tela. Inutile ripetere la storia, quindi altrettanto difficile proporne un nuovo adattamento per la scena. Appunto, la scena: 8×6 per 5 metri di altezza è lo spazio, enorme, occupato da un telo semitrasparente che, fissato a metà proscenio, allontana ancora di più la platea dal palco. In pratica, la materializzazione della quarta parete, con la funzione dello schermo da cinema. Solo che dietro, si vedono/non-vedono i quattro cantori, ognuno al proprio leggìo illuminato nel buio. Loro in effetti cantano i versi omerici, leggendo il testo e mimandolo con l’uso chi delle mani, della postura e della pancia; chi commentandolo con uno strumento musicale, e chi invece imitando lo strumento giocando con la voce. Aiutati dall’elettronica, si distinguono in voci nude e voci vestite, ma risultano ugualmente capaci.
Ancora più abile e meraviglioso per le illusioni che riesce a realizzare è il quinto elemento di questa orchestra di aedi moderni che, seduto a un tavolino, traffica con oggetti e fogli: sono i lucidi che vengono passati sotto la lampada di una lavagna luminosa che, a sua volta, proietta le immagini sul maxischermo trasparente. L’effetto è un film di animazione, visto a teatro, con colonna sonora dal vivo. Un po’ come era alle origini del cinematografo, con tanto di quel sapore artigianale. Ma, oltre al particolare movimento stop motion, Giacomo Verde sembra quasi aver inventato un’arte tutta sua nel sovrapporre i lucidi e sostituirli senza mai far avvertire lo scarto: mossi con mano tremante, alzati, abbassati, o spostati con scatto deciso, moltiplicano un’immagine in continui effetti diversi. Sono i “video fondali live” il valore aggiunto di questo nuovo allestimento firmato delleAli. Nato da un’idea di Fabio Pessina, dedicato a Calliope – colei che ha bella voce – “ODIssea” vanta di ben quattro belle voci, oltre a un fondale che meraviglia. Non manca niente alla rappresentazione; eppure, alla fine, la sensazione è che lo spettacolo teatrale debba ancora cominciare.
ODIssea (a Calliope – colei che ha bella voce)
ideazione: Fabio Pessina
riduzione e conduzione: Antonello Cassinotti
video fondali live: Giacomo Verde
voci nude: Antonello Cassinotti, Daniela Visani
voci vestite: Alessandra Patrucco, Andrea Reali
curatore fonica: Tommy Peres
produzione: delleAli teatro
durata: 1h 30′
applausi del pubblico: 2’ 10”
Visto a Oreno – Vimercate MB, teatrOreno, il 24 ottobre 2010