“L’ombra della sera” di Teatropersona arriva ad AstiTeatro. Ed è probabilmente l’unica performance della 41^ edizione del festival che sceglie di invertire la proporzione tra parola e movimento, quasi totalmente a vantaggio del secondo.
L’obiettivo: portare in scena, attraverso diversi “flash scenici”, l’universo di Alberto Giacometti. Il risultato, una “tesi” profondissima sull’opera di un maestro che si svela con assoluta leggerezza.
Estremamente interessante è, fin dal primo approccio dello spettatore, la scelta del titolo, che rimanda ad una piccola scultura di epoca etrusca simile a molti lavori giacomettiani e così battezzata da D’Annunzio, che ci vide un rimando alle ombre esili e allungate a terra quando il sole sta per andarsene.
Fragilità quindi, ma anche disperazione fuori controllo che vive in un corpo solo, quello di Chiara Michelini, splendida interprete delle tre donne che hanno affollato l’esistenza dell’artista in un universo di squilibrio e visione poetica insieme. E’ lei al timone di una macchina teatrale complessa che ha la forza di gestire in toto, dai cambi di essenziali elementi scenografici, all’attivazione di piccoli meccanismi scenotecnici con precisione millimetrica.
Il particolare mobilio vintage che compare e scompare, la lampada fioca che viene calata dall’alto sono simboli, insieme ad alcuni indumenti, che concorrono a dar forza al movimento, vero protagonista dello spettacolo.
Ingrediente emotivo principale è invece la nostalgia, la necessità di un contatto che non c’è più o forse non c’è mai stato.
Le donne cercano continuamente di mettersi “nei panni”, di comprendere, confortare o anche solo stare accanto ad un uomo che non riescono a conoscere davvero, pur amandolo. E così le mani si tendono inevitabilmente verso un altro palmo assente, i piedi si calano in scarpe troppo grandi, il corpo s’insinua in un cappotto che è una reliquia, unico tramite di un calore che non si riesce a ricevere diversamente.
Dettagliatissima la differenza caratteriale tra le diverse figure: Caroline, la prostituta sfrontata a seno nudo e lingerie; Annette, la giovane moglie dall’incedere deciso e dagli imprevedibili passaggi emotivi; Annetta, l’anziana madre, la sola a cui è concessa la parola per sussurrare una sorta di preghiera inutile per il figlio.
Tra tutte è però la moglie a tornare ciclicamente, a lei è affidato il difficile compito di impersonare, d’un tratto, lo stesso Giacometti. Un uomo che emerge tra le sue donne non come simbolo di virilità, ma in tutta la nevrotica ansia di creare. Le mani della Michelini si agitano in alto e in basso, rapide, ripetitive, magnifiche nel dare vita ad una immediata fotografia in movimento.
La performance si arricchisce, nel suo procedere, di un’infinità d’immagini che non si riescono ad afferrare nel loro dissolversi istantaneo, eppure restano impresse senza via di scampo nella mente dello spettatore.
L’ombra della sera
Regia, scene, luci Alessandro Serra
Con Chiara Michelini
Produzione Teatropersona e Sardegna Teatro
Con il sostegno della Fondazione Centro Giacometti (CH) e della Regione Toscana Sistema regionale dello spettacolo dal vivo
durata: 60′
applausi del pubblico: 3′ 42”
Visto ad Asti, Spazio Kor, il 28 giugno 2019