Il teatro in uno spazio insolito, nel ricordo di Shakespeare e della sua epoca. Quando le rappresentazioni avvenivano in luoghi pubblici anche un po’ malfamati. E si tifava, urlava, fischiava, beveva e mangiava. Il pubblico, irritato o in visibilio, era parte dello spettacolo, coreografia in assenza di scenografia.
Abilità dell’attore era la cura del racconto capace di sedurre lo spettatore. Che veniva catapultato in uno spazio immaginifico del tutto competitivo con la realtà. Potere della parola e della fantasia, in un intreccio con il corpo che dava consistenza a ciò che per natura era impalpabile.
In “Otello unplugged” Davide Lorenzo Palla arretra la lancetta del tempo e diventa cantastorie. Senza bisogno di rudimentali figurazioni, anima una fiera paesana. È il senso di “Tournée da Bar”, progetto che ha vinto di recente il Premio Che Fare – cultura e innovazione, perché capace di operare in luoghi quotidiani non convenzionali.
Palla profana grandi classici della drammaturgia per battere nuovi circuiti e intercettare nuovi spettatori. Il PimOff di Milano si trasforma così in un bar-bistrot con tavolini, musica dal vivo e aperitivo prenatalizio.
“Otello Unplugged” è un monologo minimalista. A Palla bastano due casse da frutta, un cappello triangolare e una giacca da ammiraglio per animare la scena. Un microfono, l’accompagnamento del polistrumentista Tiziano Cannas e il coinvolgimento del pubblico creano la temperatura per la vicenda del Moro di Venezia. L’abbrivo è funereo, ma un avvincente flashback definisce dal nulla luoghi, eventi, personaggi e dettagli.
Palla forgia con l’immaginazione bare nere e bianche, velluti rossi, calli, canali, isole, navi. Entriamo nel miserabile animo umano. Comprendiamo che gli amori maledetti non sono semplificazioni giornalistiche, che il delitto passionale è orrendo ma non incompatibile con la parola “sentimento”. Invidie e gelosie sono un fazzoletto scarlatto che ottunde la vista, chiudendola alla verità e alla vita.
Palla versione menestrello rappresenta temi solenni in chiave grottesco-satirica. La forza di questa giullarata sta nello spaziare attraverso registri contrapposti: dal popolano al sublime, dall’ironico al sarcastico, con inattesi acuti lirici.
Il ritmo è incalzante, il montaggio ardito, da non consentire agli spettatori che ignorassero la vicenda di seguirne tutte le fasi, e questo è forse il limite del monologo. Apprezziamo tuttavia la vitalità del linguaggio, che svaria dal veneziano al fiorentino. I personaggi sono schizzati con tratti veloci di pennello: figure stentoree, piagnucolanti, placide, viscide, ingenue; oppure complesse e mutevoli come Otello, fiero e spavaldo, vulnerabile e titubante, geloso, indemoniato fino all’impeto omicida.
Sberleffi e lazzi non indeboliscono la letteratura. Un grande classico viene raccontato con un artigianato teatrale eclettico, e il contributo di un musicista che suona pianoforte, fisarmonica, tromba e sax: Tiziano Cannas utilizza una loop-station per creare arrembanti atmosfere sonore, divertenti botta e risposta con l’attore, attimi di puro straniamento.
Il lavoro di Palla, che a più riprese coinvolge direttamente il pubblico fino a sbalzarlo sul palcoscenico, comprende alcuni momenti metateatrali. È tributo al mestiere dell’attore. È anche il riconoscimento della fatica di tecnici, macchinisti e attrezzisti, sempre nascosti dietro le quinte eppure indispensabili per la buona riuscita di uno spettacolo.
OTELLO UNPLUGGED
Uno spettacolo di e con: Davide Lorenzo Palla
Da William Shakespeare
Musiche e accompagnamento dal vivo: Tiziano Cannas
Traduzione e Adattamento: Davide Lorenzo Palla
Primo spettatore: Riccardo Mallus
Supporto organizzativo: Ecate Cultura & SMartIt
durata: 1 h 20’
applausi del pubblico: 1’ 25”
Visto a Milano, Teatro PimOff, il 18 dicembre 2015
Vincenzo Sardelli non poteva descrivere meglio lo spettacolo di Palla. Attraverso le sue parole ho rivissuto mentalmente tutto lo spettacolo ritrovandomi nelle le sue azzeccatissime interpretazioni. Bravissimo Lorenzo Palla e complimenti a Vincenzo Sardelli!!