L’ottavo giorno. Il countdown di Ambra Senatore e Antonio Tagliarini verso l’Eden

L'ottavo giorno
L'ottavo giorno
L’ottavo girono (photo: armunia.eu)

Ambra Senatore e Antonio Tagliarini, ancora una volta. Ambra e Antonio, iconoclasti fin da subito, propongono uno spettacolo in cui si pongono, da autori, al servizio di una drammaturgia del testo, del gesto, del corpo e del colore da loro scritta. La scena è vuota e pronta per questa performance che si rivelerà molto “festivaliera”, nel senso positivo del termine: ossia allegra, forse un po’ frivola, sicuramente stimolante.
Antefatto: il settimo giorno Dio si è riposato, e l’ottavo? Secondo la cabala è il giorno dell’anima.
Lo spettacolo può avere inizio.

In principio era il verbo e i due si presentano più volte: giocano a essere coppie improbabili come Ambra Senatore e Antonio Tagliarini, Giulietta Capuleti e Romeo Castellucci, Nicholas Sarkozy e Naomi Campbell, Topolino e Rita Levi Montalcini.
C’è una certa ricerca coreutica nel background dei due, ce lo dimostrano con certi passi. Senatore è elegantissima nei movimenti, piena di grazia nel suo corpo sinuoso. Attiva e attenta, dolce e dura, sbarazzina con la coda bionda da un lato. I due compiono movimenti nervosi ma armoniosi nella loro frammentazione, curiosi ed incantatori, come serpenti muti che si insinuano senza musica e si contorcono.
Vestono in verde, sono integrati con la natura, esibizionisti per natura.
Poi c’è il peccato originale, la routine, i pasticcini, e la Senatore è raffinata in abito rosso. La linea gialla (pretesto di uno studio visto a Contemporanea di Prato l’anno scorso) li divide. A un tratto un momento di delirio: lei si dimena, lui sparisce sotto il tappeto. Creazione e distruzione. Cancellazione e ricostruzione. Arriva l’Eden, il Giardino di plastica, le piante, gli uccelli e le farfalle (sempre di plastica). Cercando di assomigliare ad un famoso quadro, i due, novelli Adamo ed Eva (molto più Eva lei che Adamo lui), rinunciano alla foglia per coprire le rispettive grazie: due corpi notevoli, il loro nudo ha senso, ci piace, ci eccita. Adamo/Antonio e Eva/Ambra però, dopo l’idillio iniziale, si annoiano; subentra la monotonia e così decidono di distruggere tutto.

L’ottavo giorno è anche nelle due canzoni che fanno da colonna sonora, il leitmotiv di “2001 A space Odyssey” e “Space Oddity” di David Bowie. I due brani ricongiungono con un’altra idea di ottavo giorno, che è quello dello spazio (musicale?), dell’infinito e dell’universo, luogo e tempo dove ogni uomo vorrebbe stare (anche Dio ci sarà stato?), da sempre. Il conto alla rovescia della canzone di Bowie, che i due cantano, sembra quasi voler dire che Ambra e Antonio ci stanno riuscendo, grazie alla loro arte. Iconoclasta.

L’OTTAVO GIORNO
di e con Ambra Senatore e Antonio Tagliarini
produzione: Planet 3
co-produzione: Festival Es.terni 2008
con il sostegno di: Contemporanea/Colline festival – Prato, Festival Interplay, Masseria Lobello e Manifatture Knos
un ringraziamento per la collaborazione a Filipe Viegas
durata: 55’
applausi del pubblico: 2’ 37’’

Visto a Castiglioncello (LI), Castello Pasquini, il 4 luglio 2009
Inequilibrio 2009

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