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Accademia Paolo Grassi: pagella di un anno complicato

La manifestazione degli studenti della Paolo Grassi
La manifestazione degli studenti della Paolo Grassi
La manifestazione ai Navigli degli studenti della Paolo Grassi il 7 settembre 09 (photo: difendiamolapaolograssi.it)

Un anno tumultuoso, quello conclusosi da poco all’Accademia d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano: priva di direzione, traghettata in silenzio – con tutto quel che ne comporta – verso il sistema universitario, con l’angosciante rischio di finire in mano a burocrati. E’ stata questa la sensazione degli studenti nell’anno accademico appena concluso.

Fondata nel 1951 da Paolo Grassi e Giorgio Strehler come scuola del Piccolo Teatro di Milano, nel ’67 passa in gestione al Comune di Milano diventando Civica Scuola d’Arte Drammatica. Unica in Italia, offre percorsi di formazione per tutte le principali figure professionali nel campo del teatro e dello spettacolo dal vivo proponendo sei corsi: regia, attori, drammaturgia, teatrodanza, tecnici di palcoscenico e operatori teatrali.

Dal 2007 al 2009 viene diretta da Maurizio Schmidt, regista diplomato alla stessa scuola e docente dal 1987. Una direzione amata dagli studenti, e che allarga l’offerta formativa e le collaborazioni cittadine, nazionali ed internazionali. Ma il 20 luglio 2009 Schmidt riceve dalla Fondazione Scuole Civiche Milanesi la comunicazione telefonica della non riconferma dell’incarico di direzione.
Quello stesso mese, dei cinque candidati alla direzione, uno è lo stesso Schimdt, che su richiesta di tutti gli studenti, del corpo docenti (di ruolo e non) e con la solidarietà e l’appoggio di una grandissima parte del sistema teatrale italiano rappresenta un progetto di continuità con il passato. Ma le cose si arenano. Inizia la protesta e nasce il Comitato Studenti DifendiamoLaPaoloGrassi.
Dal luglio 2009 gli studenti aspettano la nomina di un direttore competente in materia di teatro con cui interloquire, anche per sapere i programmi per l’anno accademico successivo. E per l’11 settembre organizzano il Festival delle Preoccup-Azioni. Il 5 ottobre 2009 viene annullato il primo bando: il Cda preferisce dar vita ad una direzione ad interim; il 15 febbraio 2010 la Fondazione apre un secondo bando per la ricerca di idonei alla carica di direttore, con scadenza il 15 marzo, poi procrastinata al 31 marzo; alla chiusura del bando viene assicurata la nomina di un direttore entro la fine di aprile 2010. Ma solo a giugno finalmente si sa qualcosa.
Nel frattempo prosegue il percorso per il riconoscimento Afam, Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, avviato dalla precedente direzione e oggi in dirittura d’arrivo. Dopo il parere favorevole espresso dagli organi preposti, la Scuola attende l’autorizzazione ministeriale per l’avvio dei nuovi corsi equipollenti a corsi universitari, rispettando le specificità della Paolo Grassi.

Dopo un’estate (la scorsa) di manifestazioni, cortei, appelli e un inverno di riunioni, assemblee e tentati dialoghi con la Fondazione Scuole Civiche, a cui è in mano, si è quindi giunti (da poco più di un mese) ad un’apparente soluzione.
Il nuovo direttore ha finalmente un nome e un volto: Massimo Navone, regista, docente di regia della Paolo Grassi da anni, e già direttore dal 2003 al 2007.
Eppure gli animi rimangono attivi. La problematica che ha coinvolto e tuttora coinvolge la scuola è solo un riflesso della più grande e spaventosa situazione teatrale e culturale del nostro Belpaese.
Armati di fiducia e del loro mestiere, gli studenti hanno quindi affrontato il problema più in là del loro naso e avanzato una proposta di più ampio respiro: unirsi alla protesta, già diffusa e in atto da tempo, contro i tagli alla cultura.
L’idea è quella di creare un gruppo artistico disposto ad attivarsi per qualcosa di più grande che non soltanto per i propri interessi di studio. Nasce così Chi è di strada, movimento che sta coinvolgendo numerose accademie teatrali tra cui, ovviamente, la Paolo Grassi, ma anche altre realtà milanesi: l’accademia de Il Piccolo, i Filodrammatici, il Conservatorio, la compagnia Quelli di Grock e varie, importanti personalità teatrali, con l’intento di invadere la città  nel mese di settembre prossimo con spettacoli, performance, musica, danza… insomma, cultura.

Una protesta che prende la forma di una festa per far ricordare in modo semplice e diretto la bellezza delle arti. Un’azione propositiva contro l’aridità culturale che sta dilagando. Collegandosi ad una reta già avviata di personalità attive, Chi è di strada si propone di parlare alla gente attraverso la bellezza di questo mestiere per mostrare cosa si sta silenziosamente lasciando morire.
Il gruppo, nato da poco, ha già una sua notevole consistenza; e numerose e interessanti sono le proposte. Attraverso una pagina Facebook e una rete mail i partecipanti si tengono aggiornati e gli operatori stanno stilando il programma di azione.
Un invito, quindi, a chi voglia partecipare – anche solo col cuore – a contattare il gruppo e diffondere il messaggio, per agire insieme più forti.

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