Ha preso il via giovedì scorso Parabole fra i sanpietrini, rassegna teatrale che fino a maggio vedrà in scena un mélange di realtà della vivace scena capitolina con gruppi provenienti dal resto d’Italia.
La rassegna – non chiamiamolo festival! – è ospitata nei nuovi spazi del Forte Fanfulla nel quartiere Pigneto ed è promossa da OffRome e Fanfulla Teatro. Un’associazione composta da giovani teatranti e un nuovo spazio fertile: due realtà “agguerrite” che forse non a caso hanno inserito nel titolo il famoso sampietrino, simbolo di Roma ma anche storico strumento di battaglia e rivolta sociale.
Così loro si presentano: “In una città come Roma dove l’offerta culturale, seppure ampia, spesso si traduce in un forzato isolamento, la sfida che ci proponiamo è quella di raccogliere sotto lo stesso tetto alcuni ‘fatti culturali’ per portarli a conoscenza di un pubblico che riscontriamo essere sempre più eterogeneo, disponibile e curioso”. Ma i sanpietrini che gli organizzatori scaglieranno non sono pietre ma spettacoli di teatro contemporaneo, lanciati con forza nel panorama cittadino contro il suo appiattimento culturale. Nomi nuovi del panorama nazionale e realtà conosciute della scena romana.
Dopo l’esordio con CleanCorner di Milano, la rassegna vedrà in scena Bernardo Casertano (16 e 17 febbraio), OlivieriRavelli_Teatro (23 e 24), Laura Graziosi (1 e 2 marzo), In_Ocula da Faenza (8, 9 e 10), il Teatro degli Erranti di Udine (29, 30 e 31), Semintesta Teatro (12 e 13 aprile), la Compagnia dei Demoni di Torino (26, 27 e 28), Teatro Forsennato (17 e 18 maggio) e per concludere Frabetti-Giovannini di Bologna (24, 25 e 26 maggio).
Siamo andati a vedere che aria tirava al primo appuntamento. Ad accoglierci un luogo vivo e accogliente (dove si mangia, si beve e abbiamo ascoltato la presentazione di un libro), che ha fatto da anticamera allo spettacolo e ha mitigato il cospicuo ritardo nell’inizio della performance.
In scena è andato uno spettacolo del Collettivo CleanCorner con lo spettacolo “28 [Twenty Eight]”, un progetto di Annamaria Ajmone e Ilaria Tanini.
Si tratta di un breve monologo danzato dove la giovane Ajmone affronta con una buona dose di ironia le problematiche e i temi legati alle età della donna e alla loro relazione con il corpo. Argomenti forse un po’ datati nelle intenzioni ma rinnovati nella realizzazione: a ritmo di musica e nel colore delle t-shirt che indossa la protagonista, la freschezza arriva al pubblico, e consegna un messaggio sicuramente positivo. Peccato che una presenza scenica così energica e versatile riduca la femminilità a un puro cliché sul ciclo.
Complessivamente, nella Roma Capitale, le rassegne si moltiplicano, e questo è sicuramente un segnale positivo. La difficoltà maggiore è però sempre la stessa: trovare la continuità anno dopo anno.
Speriamo che i sanpietrini, fra una parabola e l’altra, ci riescano.