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Paradiso. Teatro delle Albe conclude l’omaggio a Dante iniziato nel 2017

Paradiso (ph: Silvia Lelli)

Paradiso (ph: Silvia Lelli)

Al Ravenna Festival l’ultimo tassello della chiamata pubblica che ha coinvolto tutta la città per il centenario dantesco

Esattamente cinque anni dopo, siamo ancora a Ravenna, letteralmente distesi sul prato dei giardini pubblici a guardare le stelle, mentre Ermanna Montanari sta interpretando con la sua commossa voce vibrante il trentatreesimo canto del Paradiso, con San Bernardo al cospetto della vergine madre, Maria.

Siamo ancora qui, al Ravenna Festival, dopo le emozionanti esperienze incantatrici già vissute con Inferno nel 2017 e Purgatorio nel 2019, ad immergerci ancora una volta, insieme al Teatro delle Albe, nella Divina Commedia con la sua terza Cantica. Il “Paradiso”, che partendo sempre dalla tomba di Dante quest’anno – con un anno di ritardo a causa della pandemia – si è svolta interamente nei giardini pubblici di Ravenna.
Come sempre infatti, da quel luogo – in qualche modo sacro – che raccoglie lo spirito e il corpo del Poeta, ci hanno accompagnato, in questa vera e propria impresa, gli stessi officianti, capitanati da Ermanna Montanari e Marco Martinelli, di bianco vestiti, armati con una spina di grano, officianti di un rito partecipato unico nel suo genere, che ha coinvolto tutta la città e i suoi abitanti, attraverso una chiamata pubblica che ha raccolto centinaia di aderenti.

Insieme a loro, pronti anche noi a “trasumanar”, complice pure Pasolini, a cui quest’anno il Ravenna Festival è dedicato, abbiamo attraversato Ravenna al suono di un trombone che intona Handel sino ai giardini, mentre dai balconi si irradiavano canti e musiche ben auguranti.
Lì, dopo essere stati segnati sulla fronte da tre cerchi, l’emblema del Paradiso, e accolti dalle parole di Emily Dickinson che si interrogano su cosa sia veramente il Paradiso, ci appaiono in vere e proprie visioni i personaggi che Dante ha incontrato nell’ultima Cantica.
Davanti a noi diventano quindi reali Cacciaguida, il trisavolo di Dante che gli predice il suo amaro destino, che si rialza per mano di una bambina; lo stesso accade con San Francesco narrato da San Tommaso che s’en va con i suoi confratelli, meravigliosamente danzante, ebbro di Dio. Sono spesso i bambini, infatti, creature celesti, a inondare il palcoscenico naturale dei giardini con la loro purezza: sono loro che garruli ci accolgono scampanellando con le biciclette, sono loro che scacciano i soldati che hanno invaso la scena, a ricordarci che il Paradiso in terra è sempre più difficile da costruire. Sono forse loro, con i gesti, a rispondere ai dubbi sul vivere e morire che i cittadini di Ravenna lanciano su di noi in stretta vicinanza con quelli frequentissimi che porge il Divino Poeta ai suoi interlocutori.

Paradiso (ph: Silvia Lelli)

Incastonati nella Loggetta Lombardesca come statue berniniane, stimolati da Martinelli e Montanari, si presentano Piccarda Donati, in perfetta sintonia con i disegni alti del creatore: “E’n la sua volontade è nostra pace: ell’è quel mare al qual tutto si move ciò ch’ella crïa o che natura face”; Giustiniano che, con le parole di Papa Francesco, ci richiama a far presto se vogliamo salvare il pianeta, lasciando da parte il culto del denaro; Cunizza da Romano con il suo inesausto bisogno d’amore, San Pier Damiani e San Pietro che dissertano di Fede e Trinità.

Ogni momento è caratterizzato dalla musica di Luigi Ceccarelli, che imbeve tutto di sé dando atmosfera e sostanza alle apparizioni che, come in un benefico sogno, si susseguono. Alla fine il buio invade la scena ed è allora che le stelle si fanno più visibili, ed è allora che, sdraiati sul prato, ci paiono così vicine da poterle toccare, testimoni ancora una volta di una “trasumanazione” che qui, in terra, solo un teatro imbevuto di sapienza e luce ci può forse far vivere.

Paradiso
Chiamata pubblica per “La Divina Commedia” di Dante Alighieri
ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari
musiche di Luigi Ceccarelli
commissione di Ravenna Festival
in scena Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Camilla Berardi, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, Salvatore Tringali e le cittadine e i cittadini della Chiamata Pubblica
collaborazione alle musiche di Vincenzo Core chitarra elettrica, Raffaele Marsicano trombone, Giacomo Piermatti contrabbasso, Gianni Trovalusci flauti, Andrea Veneri live electronics e con Mirella Mastronardi voce
sound design Marco Olivieri
spazio scenico allieve e allievi della Accademia di Belle Arti di Brera Milano – Scuola di Scenografia
Eleonora Battisi, Hefrem Gioia, Umberto Kilian D’Annolfo, Martina Maria Pisoni, Giada Ratti, Valentina Silva,
Alessia Soressi coordinati da Edoardo Sanchi con Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi e Matilde Grossi
costumi allieve della Accademia di Belle Arti di Brera Milano – Scuola di Costume Beatrice Alberti, Valeria Benatti, Caterina Lanza, Alessia Lattanzio, Lidia Zanelli, Bingqian Zhu coordinate da Paola Giorgi con Federica Famà
e Flavia Ruggeri
disegno luci Fabio Sajiz
produzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri
in collaborazione conTeatro delle Albe/Ravenna Teatro
con il contributo straordinario del Comune di Ravenna
commissione di Ravenna Festival

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