Videogames, giovani manifestanti, animali, anonime masse di ginnasti, disoccupati, uccelli trasformati in aerei da guerra, parole a caratteri gotici che finisco per liquefarsi alla vista.
“Abbiamo percepito Periodonero prima che fosse sui giornali. Abbiamo sentito sbriciolarsi quei pochi interessi comuni residui, a favore di un comodo adattamento al brutto. Abbiamo immaginato ombre nere che vanno a costituire un mondo inventato dove viviamo, che disegnano un cartone animato senza scala di grigi dove va tutto storto, dove siamo massa mentre ci crediamo protagonisti”.
Un universo visionario, ironico e grottescamente reale è quello di “Periodonero”, lo schizzo di un’era nato e vissuto su uno schermo che è una pagina bianca, un punto di partenza senza macchia per interiorità, in attesa e in lotta, che ora si confondono, ora cercano spazio tra quelli che riconosceremo come gli assalti quotidiani del nero, dove tutto, non c’è scampo, andrà inesorabilmente storto.
Ecco allora il corpo, qui quello di un’anonima ragazza, straripare da se stesso per riscoprirsi, dentro e fuori da quello schermo improvvisa e inedita fisicità, piatta e tratteggiata, protagonista viva e al contempo estranea di quel cartone animato, di quel video game che è il suo stesso mondo.
Le bellissime animazioni di Emanuele Kabu nascono, crescono e muoiono nell’immagine di un sogno reale che, nell’insensato ammasso di figure, apre il senso a nuove possibilità dentro e al di là del pannello. All’angolo della pagina, la consueta energia di Eva Geatti ci costringe invece al gioco, per rimbalzare sulle nostre tragiche aspettative senza prendersi troppo sul serio e finendo per farci sorridere delle nostre presupposte intelligenti domande.
Una prova assolutamente estetica per i Cosmesi che tuttavia non rinuncia al traguardo etico, senza presunzione ma semplicemente punzecchiandolo con il potere e le contraddizioni della fantasia.
PERIODONERO
regia e drammaturgia: Eva Geatti e Nicola Toffolini
animazioni video: Emanuele Kabu
programmazione interattiva, elaborazione sonora e visiva: Frank Halbig e Olivia Toffolini
grafica video: Daniele Zennaro
frammenti sonori: Carlomargot e Rotorvator
collaborazione tecnica: Giovanni Marocco
produzione: Cosmesi, Centrale Fies e CCS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia con il supporto tecnico di ZKM_Center For Art and Media Karlsruhe
durata: 50′
applausi: 1′ 36”
Visto a Bologna, Teatro San Martino, il 4 dicembre 2009