Pinocchio Nero. Marco Baliani e venti ragazzi di strada per una riscrittura della società

Un estratto della tesi di Christian Vinazzani sulla riscrittura per il teatro a partire dal Pinocchio Nero di Marco Baliani

Quante volte capita di leggere un testo scoprendo che si rivela a noi con un messaggio diverso?
Questo lavoro prende in considerazione proprio la rilettura di uno dei testi più celebri del panorama mondiale, “Le Avventure di un Burattino. Storia di Pinocchio”. Il testo collodiano, che non ha mai smesso di affascinare i lettori, ha subìto numerosissimi processi di riscrittura, interpretazione, illustrazione, traduzione e trasposizione. Questa grande duttilità è dovuta principalmente alla capacità dell’opera di prestarsi al lettore, che la può interpretare e ricostruire a piacere. Esemplari sono le riscritture di Giorgio Manganelli, Luigi Comencini, Roberto Benigni, Saverio Marconi e non ultimo Marco Baliani.

La ricerca qui pubblicata nasce da una grande passione per il teatro e per il volontariato nei confronti dei più piccoli, che mi ha portato ad approfondire una precedente attività di analisi di alcune riscritture. È stato dopo un lavoro di ricerca su alcuni musical, infatti, che Franco Nasi, docente all’università di Modena e Reggio Emilia, mi ha portato a conoscenza del “Pinocchio Nero” di Marco Baliani, opera teatrale vincitrice del premio Ubu 2005.

Lo spettacolo narra il viaggio di venti ragazzi di strada nella loro trasformazione in membri attivi della società keniota. Nel 2002 Baliani prese parte ad un progetto finanziato da Amref Italia, l’African Medical and Research Foundation, con il quale si occupò del recupero sociale di alcuni ragazzi di strada di Nairobi.
Tramite il progetto, il teatro non solo ha ridato la speranza a ragazzi di strada costretti a vivere nelle discariche cittadine come veri e propri rifiuti della società, ma anche a tutta la società di Nairobi, diventata conscia del fatto che, anche per i ragazzi di strada, è possibile un cambiamento in cittadini attivi e responsabili. Trasformazione che viene coronata dal possesso del passaporto e quindi dall’attribuzione di un nome.

Marco Baliani, celebre autore e attore di opere afferenti al teatro di narrazione, nel rimettere in vita il testo collodiano ha permesso ad un gruppo di ragazzi emarginati dalla propria comunità di cominciare un viaggio alla ricerca della propria identità, delle proprie origini, dei propri genitori e parenti, facendoli rinascere dalla loro condizione marginale di ragazzi spazzatura (chokora). La loro ‘metamorfosi’ è avvenuta grazie alla messa in scena proprio di Pinocchio, anch’egli burattino ribelle ed emarginato.
“Pinocchio Nero” è una rilettura che, nonostante la presenza di alcuni temi comuni col Pinocchio collodiano, come la povertà e la volontà di fuggire dalla propria condizione, seleziona solo una parte delle sequenze narrative dell’originale e le ricontestualizza in Kenya.
Di seguito proponiamo l’analisi dell’opera stessa e alcune informazioni sul progetto di Amref International, che sta alla base dello spettacolo.

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Christian Vinazzani ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Culture Europee nel 2007 con una tesi sulla riscrittura per teatro analizzando l’opera di Marco Baliani, “Pinocchio Nero”. Attualmente, appena rientrato da un anno di mobilità internazionale in Australia, è laureando per il corso di laurea specialistica in Progettazione e Gestione di Attività Culturali con un lavoro di ricerca sul finanziamento alla cultura in Australia.
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