E’ appena cominciata, a Milano, la premiazione degli Ubu 2008. Una 31^ edizione che quest’anno ha cambiato sede, e dal Piccolo si è trasferita alla Fondazione Pomodoro.
A presentare la serata Mario Perrotta, fra i candidati al premio come miglior attore ma rimasto a bocca asciutta. Ecco, infatti, i premiati della stagione 07/08:
Spettacolo dell’anno: Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni (Toni Servillo, Teatri Uniti)
Miglior regia: Massimiliano Civica (Il mercante di Venezia di William Shakespeare, Compagnia Civica Borgogni De Summa Feliziani Romagnoli)
Miglior scenografia: Marius Nekrošius (Anna Karenina di Lev Tolstoj)
Miglior attore: Alessandro Bergonzoni (Nel)
Miglior attrice: Mascia Musy (Anna Karenina)
Miglior attore non protagonista: Paolo Pierobon (Anna Karenina)
Miglior attrice non protagonista: Elena Ghiaurov (Itaca di Botho Strauss/L’antro delle ninfe da Omero e Porfirio)
Nuovo attore under 30: Chiara Baffi
Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica: La badante di Cesare Lievi (Centro Teatrale Bresciano)
Migliore novità straniera: Hamelin di Juan Mayorga (Psicopompo Teatro)
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Fragments da Samuel Beckett (regia Peter Brook, Théâtre des Bouffes du Nord)
Premi speciali:
• Drodesera Fies, per il crescente impegno nel configurarsi come emblematico crocevia di diverse generazioni di artisti e come luogo di confronto in cui far maturare l’esperienza di ricerca di formazioni anche molto giovani, grazie alla creativa proposta di una Fies Factory One in interessante sviluppo sul piano nazionale e internazionale
• I Sacchi di Sabbia, per il complesso di un’attività caratterizzata dalla vivacità di una scrittura condotta con freschezza creativa e irridente, giunta con Sandokan o la fine dell’avventura a un nuovo capitolo di una ricerca sincera, lunga e appassionata
• Pathosformel, giovane compagnia tesa a un teatro astratto e fisico da perseguire con un segno già distinto e stratificato, che fa della ricerca sulla materia e sul corpo un punto di partenza per restituire una teatralità visionaria, frammentata, decostruita, di grande fascino, entrata in modo dirompente nella scena nazionale e internazionale, realizzando un significativo intreccio tra arte concettuale e teatro.
E se l’Anna Karenina di Nekrošius fa incetta di premi (tre, fra cui quello alla scenografia andato al figlio del celebre regista), chi è arrivato alla Fondazione Pomodoro sperando d’incrociare Toni Servillo rimarrà deluso. Regista dello spettacolo dell’anno (ma investito anche di altre designazioni), Servillo è lontano da Milano per una replica in Veneto. A ritirare la statuina di Luzzati è Sergio Escobar, direttore del Piccolo e coproduttore dello spettacolo di Teatri Uniti.
Non salirà sul palco neppure Peter Brook, premiato per “Fragments”, sostituito da Marie-Hélène Estienne, collaboratrice alla regia dello spettacolo che il regista inglese ha tratto da Samuel Beckett.
La serata degli Ubu è anche il momento per presentare al pubblico il Patalogo 31, dedicato quest’anno alla “Nueva Hispanidad”, ossia al boom del teatro iberico, centro e sudamericano di lingua spagnola: una fucina di nuovi autori che vanno dal madrileno Juan Mayorga all’argentino Rafael Spregelburd.
Tante fotografie e 480 pagine di notizie per un annuario teatrale che, curato nella sezione ispanica da Manuela Cherubini (premiata proprio per “Hamelin” di Juan Mayorga) e Davide Carnevali, comprende anche le 55 schede di votazione dei critici, con le loro preferenze per i Premi Ubu 2008.
Delusi dai nomi dei vincitori? Voi avreste scelto spettacoli totalmente diversi? Beh, domani avrete modo di schierarvi. Una conversazione al vetriolo tra “indignati” e “concordi” vi aspetta!
Un grandissimo evviva e somma gioia nel leggere che i giovanissimi Pathosformel hanno ricevuto un premio speciale.
visti al Teatro delle Passioni in occasione del Vie Scena contemporanea: bravissimi e semplici al tempo stesso. Lo spettacolo da me visto è “La più piccola distanza”
Bergonzoni è bravo, meritato. Trilogia non l’ho visto non so. Civica neanche ma dicono tutti che è bravo.
Ho visto Karenina e non lo dimenticherò mai, spettacolo visione, scene indimenticabili. Straordinari interpreti, Musy su tutti, Pierobon Postiglione e anche Musio eccezionali. Belle le scene di Marius Nekrosius, premi tutti meritati. La Badante so che era un buono spettacolo ma di tradizione. La Ghiaurov non l’ho vista. Mi pare in generale che proprio noi, proprio il pubblico, dovremmo reagire di più anzichè applaudire sempre e poi lamentarci in privato. Se uno spettacolo non ci piace dobbiamo reagire..pomodori? Si anche quelli, o qualsiasi altra cosa nuova che ci permetta di esistere.