Ubu all’innovazione o al teatro imbalsamato? Dialogo tra un Diplomatico e una Faziosa

Drodesera|Trilogia della Villeggiatura|Mascia Musy
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Trilogia della Villeggiatura
Diplomatico e Faziosa?

DIPLOMATICO: Non ce l’ha fatta, “Pinocchio”. Eppure, al momento dell’uscita delle nomination, in rete c’era stato un discreto tam tam a sostegno dello spettacolo di Armando Punzo: inserito nella terna dei finalisti come miglior spettacolo dell’anno, alfiere del teatro indipendente di ricerca contro due produzioni di Stabili firmate Castri e Servillo!

FAZIOSA: Mi auguro che questa nomination serva almeno a svegliare quelle dirigenze assopite, portando lo spettacolo, splendido, fuori dal carcere e da Volterra.

DIPLOMATICO: Ma, in fondo, lo sapevamo già che Punzo non ce l’avrebbe fatta, anche per la difficoltà di circuitazione di una compagnia di attori detenuti e, quindi, la poca visibilità su scala nazionale. Molti dei giurati non avranno neanche visto lo spettacolo…

FAZIOSA: Ecco il primo motivo per alzarsi e andarsene! Beh’ proprio andarsene magari no, perché Punzo in fondo dieci voti li ha presi. Forse alcuni giurati che non hanno visto lo spettacolo hanno comunque scelto di dare un voto politico contro il monopolio arrogante della stabilità italiana. Che noia…

DIPLOMATICO: Fatto sta che alla fine l’ha spuntata Servillo, che ha bissato il successo dell’edizione 2003 quando si cimentò con De Filippo. Lo spettacolo è molto bello, sta avendo una strepitosa tournée.

FAZIOSA: Se apprezzi un teatro di forma, di maniera, di tremolio nella voce…

DIPLOMATICO: Ma la coproduzione tra Piccolo Teatro e Teatri Uniti ha fatto sì che lo spettacolo avesse una tournée completa in Italia: tutti i giurati l’hanno visto! E poi Toni Servillo è sicuramente l’attore più cool del momento, reduce dai successi personali con “Gomorra” e “Il Divo”. Per la “Trilogia della villeggiatura” ha sfruttato regia ed interpretazione astute e fresche.

FAZIOSA: Ma di coraggio non ce n’è. Al contrario, sembra l’abbiano avuto i giurati a dare il premio come miglior regia al 35enne Civica per il “Mercante di Venezia”. Che è successo? Una botta di gioventù in mezzo al solito vecchiume? Come mai Civica l’ha spuntata sui giganti Servillo e Castri? E come mai è già co-direttore artistico al Teatro della Tosse? Insomma è un enfant prodige?

DIPLOMATICO: Può darsi. Anche se spiegando la sua ascesa, durante il discorso di ringraziamento, ha ingenuamente svelato vizi e virtù del sistema distributivo italiano. Lui ha cominciato la sua fortunata carriera davanti a un bicchiere di vino a Santarcangelo, con Maurizio Lupinelli (colonna portante delle Albe), che lo ha lanciato consigliando e appoggiando i suoi spettacoli, senza nemmeno averli visti. Però gli era simpatico…

FAZIOSA: E allora? Io mi fido di quello che propongono le Albe…

DIPLOMATICO: Certo, ma non credo che sia il corretto metodo di distribuzione, anche se non è nulla di nuovo. Magari ci sono altri gruppi altrettanto bravi che non si sono trovati nel luogo giusto, al momento giusto. Davvero imbarazzante sentire il suo racconto su un modus operandi probabilmente normale nel sistema teatrale italiano ma che, sinceramente, mi lascia un po’ sconcertato.

FAZIOSA: (pensierosa) …

DIPLOMATICO: E poi la sua vittoria è la riprova che il Premio Ubu cerca di distaccarsi da certi altri premi che appoggiano soltanto un teatro degli “imbalsamati”, per dirla con le parole di commento a un post su KLP. I 35 anni di Civica mi sembrano un segnale incoraggiante… Castri, invece, è il vero sconfitto di quest’anno.

FAZIOSA: Strano non abbia vinto… Castri, Tiezzi, Ronconi: tutta l’avanguardia degli anni ‘70, imborghesita e piazzata sulle poltrone!

Mascia Musy
La premiazione di Mascia Musy

DIPLOMATICO: E senti qua: incetta di premi per “Anna Karenina” di Eimuntas Nekrošius. Come si potrebbe leggere su un quotidiano nazionale, “il regista lituano si conferma il più apprezzato in Italia tra gli stranieri. Dopo il sublime “Faust”, vincitore del premio come miglior spettacolo straniero 2007, quest’anno fa ritirare tre premi: al suo scenografo (e figlio) Marius, a Mascia Musy come attrice protagonista e a Paolo Pierobon come attore non protagonista”.

FAZIOSA: Ecco un’altra delusione! Eimuntas: perchè hai scelto attori italiani, del teatro più tradizionale, che se ne stavano in scena imbarazzati, non adusi alle tue improvvisazioni e al tuo geniale lavoro sul gesto e sul corpo? Che peccato… che spreco!

DIPLOMATICO: Ma dai, che erano simpatici… Pierobon se n’è anche uscito con quell’aneddoto che si è trasformato nel momento più divertente della serata: quando gli è arrivata la famosa telefonata di Franco Quadri per la vittoria, era certo che fosse uno scherzo di qualche amico alle prese con le imitazioni! Gli ci sono volute 24 ore d’ansia prima di decidersi a chiamare la redazione della Ubu ed affrontare Quadri. Pierobon, dopo un attimo di panico, ha finalmente esordito con:
– Ciao Franco, ci siamo sentiti ieri vero?
– Sì, certamente!
– Ah! (silenzio) Volevo sapere: l’ingresso è libero o a inviti???

FAZIOSA: Non ce l’ho con loro, che sono stati in scena cinque ore senza intervallo, sopportando un lavoro fisico molto pesante. Ce l’ho col sistema, che ha scelto attori di formazione tradizionale, visibilmente inadatti al tipo di lavoro di Nekrošius. Mentre orde di attori giovani, bravi, originali avrebbero dato un polmone per ottenere le parti. Sempre la solita solfa.

Drodesera
La premiazione a Drodesera

DIPLOMATICO: Ma se pensiamo ai premi speciali, è stato riconosciuto ufficialmente il lavoro tanto radicale quanto concettuale dei Pathosformel, che hanno una personalissima cifra stilistica, più vicina all’arte contemporanea che all’arte della scena. Questo premio testimonia comunque la vitalità dell’Ubu e la continua attenzione verso le forme del “nuovo”. Penso ci sia una certa continuità della giuria ‘ubuesca’ nel sostenere i giovani, siano essi attori di teatro classico, registi o collettivi di ricerca: un punto d’incontro fra tradizione e innovazione nella scena italiana.

FAZIOSA: Mah’… (scettica). Nonostante tutto sai perchè è valsa la pena di venire qui stasera? Proprio per la commozione dei Pathosformel: giovanissimi, visionari, coraggiosi… un meritato premio speciale insieme agli ottimi Sacchi di Sabbia e al Festival di Drodesera. Ma anche per la bombetta di Bergonzoni, per gli immensi, imponenti, meravigliosi totem di Pomodoro (che il Piccolo, diciamolo, ci aveva stufato!). E per la nomination di Armando Punzo, che è comunque un riconoscimento del lavoro che da vent’anni la Compagnia della Fortezza porta avanti con fatica e sudore.

DIPLOMATICO: Devo darti ragione: insieme a “Il sacro segno dei mostri” di Danio Manfredini, il “Pinocchio” di Punzo sarebbe stato il mio Ubu 2008.

“Non voglio ringraziare, ma graziare. Vorrei graziare chi pensa che le cose presenti siano le sole che esistono. Li vorrei condannare, ma li grazio. E vorrei graziare la morte, perchè è tra di noi, ma non fa rumore” (Alessandro Bergonzoni durante la consegna del Premio Ubu 2008 come miglior attore, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, 26 gennaio 2009)

DIPLOMATICO e FAZIOSA: Bravo!!! (applausi).

No comments

  1. says: Tolstoj

    Rispondo a quel post sugli attori, presunti tradizionali, della Karenina. Mi dai la tua mail che ti faccio mandare i curriculum degli attori??? Non sai quel che dici. Lo spettacolo può anche non esserti piaciuto. Non era tutto riuscito, secondo me. Ma era un lavoro coraggioso. Fa incavolare l’ERT, piuttosto, che non mette nelle condizioni giuste un regista e una compagnia validissima di attori/autori direi. Io citerei, oltre i premiati, Paolo Musio e Alfonso Postiglione nel ruolo geniale del Destino. Infatti qualcuno lo ha segnalato agli UBU (il gran capo per esempio). Gli attori giovani, o quelli fuori dalle grandi compagnie, non vuol dir sempre che siano i migliori. Ma davvero credete che le compagnie, cosiddette stabili o tradizionali, lavorino solo con i cani e quelli più bravi siano tutti fuori? La cosa è molto più complessa, e chi è davvero dentro questo ambiente lo sa, sennò finge di non saperlo.

  2. says: stagista fazioso

    SuperPartes, che fine hai fatto? aspetto di capire perchè sono ignorante…

  3. says: KLP

    …purtroppo il commento n. 34 di SuperPartes pare essersi interrotto proprio sul più bello. In attesa ci sia svelato l’arcano (o forse era concluso così?), assicuriamo a tutti che molti dei “contributi” arrivati, anche attraverso i commenti, a questa esternazione sugli Ubu, sono stati fatti da persone che dentro al teatro ci sono con entrambi i piedi. Tuttavia, che si sia dentro, fuori o a latere delle insidiose scene teatrali, benvenga il libero pensiero.

  4. says: SuperPartes

    Con grande dispiacere leggo il post (e i commenti) riguardanti la presunta – ingenua – “rivelazione” che Massimiliano Civica si sarebbe lasciato scappare alla cerimonia di assegnazione dei premi UBU. Se chi scrive (e mi riferisco ad autori del post e a conseguenti commentatori) avesse un po’ a che fare con l’ambiente del teatro, se davvero frequentasse i luoghi dove sono stati promossi gli spettacoli di Massimiano Civica,

  5. says: elena

    Certo che conta la visibilità di uno spettacolo e di un interprete. Ma certe nominations, degli ubu e anche di altri premi, portano con se tutta la storia di un interprete o di un regista, vedi Servillo o la Musy, oppure anche vedi Bergonzoni o Civica o Pierobon. Succede che anche chi non li ha visti in quella prova specifica riferita al premio sa bene che sono interpreti capaci e impegnati da tempo sul campo. Allora magari anche se non li ha visti li vota, perchè premia un percorso. Per esempio anche per gli Oscar del cinema è lo stesso. E davvero io penso che sia giusto così. Ho visto la Musy a Roma in un monologo pochi giorni fa, era sublime, non l’ho vista in Karenina ma ho subito pensato premio meritato!

  6. says: stagista fazioso

    provo a spiegarmi anch’io..

    ovviamente quel culo ce l’hanno in pochi…mi sembra difficile che tutti i 55 critici vedano tutti gli spettacoli in circolazione (per raggiungere il massimo dell’obiettività, no?) e che tutti i 55 critici si spostino per vedere gli spettacoli con un’unica/le poche replica/repliche. Ma se fai un po’ di attenzione, vedrai come non sia necessario che tutti i 55 critici (ne bastano molti meno…) vedano un certo spettacolo perchè questo possa accedere al referendum finale. E se questi “molti meno” hanno il culo di vedere l’unica replica di uno spettacolo che merita di essere votato, non vedo perchè non possano farlo.
    O no?

  7. says: eros

    forse non mi sono spiegato….
    come hanno fatto i 55 critici a vedere uno spettacolo che ha fatto poche repliche?
    come fai a farti vedere da tutti quei critici?
    se fai una replica a milano mica ti vede Fiore che sta a napoli o la ottolenghi…
    oppure hai il gran culo di fare una sola replica e che tutti i 55 critici vengono a vederla….
    non diciamo cazzate
    i 55 votano anche e soprattutto cose che non hanno visto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  8. says: Osvaldo

    Un’altra notizia interessante è che Giulio Baffi (padre di Chiara e giurato 2008) l’anno scorso non era nella giuria Ubu. E’ piombato quest’anno e.. tac.. la figlia ha vinto il premio! Estremamente interessante.
    Osvy

  9. says: stagista fazioso

    Credo che l’equazione “girare tanto”=”bello spettacolo” non stia né in cielo né in terra.
    Basta vederlo una sola volta uno spettacolo (il che può voler dire fare una sola replica…) per poterne dare un giudizio, positivo o negativo. Tu vedi 10 volte lo stesso spettacolo per poterne dare un giudizio positivo?
    E, quindi, non mi stupisce vedere spettacoli con poche date alle spalle tra le nomination. Mi rammarica, piuttosto, che molti di questi stessi non abbiano vinto…mais c’est la vie, in fondo anonimo teatrale ha ragione…

  10. says: eros

    se bastasse una bella canzone…
    non serve neanche farlo girare un bel spettacolo
    tra i vincitori c’è chi di date ne ha fatte talmente poche che ti domandi da dove escano i giudizi positivi!

  11. says: Osvaldo

    Caro Direttore non stare a perdere tempo, ecco la famosa lista: Alberti Arrigoni Audino Avanzo Baffi Bandettini Barbolini Battisti Bisicchia Brizio Calbi Cannella Canziani Cerquetelli CervioGualersi Chimenti Cirio Cordelli d’Amico Danese Donati Fiore Garrone Giacobbe Gregori Groppali Guccini Guerrieri Ippaso Malcovati Manzella Marcotti Marino Mello Molinari Nanni Nicolini Novelli Ottolenghi Palazzi Palmieri Panzeri Pensa Piccioli Poli PontediPino Porcedda Porcheddu Quadri Rigotti Sacchettini Scarpellini Tei Zanovello Zocaro
    Qualcuno che non conoscete? Vi aiuto io..

  12. says: anonimo teatrale

    (da un incontro realmente avvenuto)
    2 amici…
    uno direttore di teatro … l’altro giovane emergente del teatro italiano

    il direttore: hai visto i premi ubu? spero proprio che l’anno prox possa vincerlo tu … almeno quello per gli under 30 … te lo strameriti … ovunque sei andato hai fatto benissimo

    l’emergente : si …campacavallo

    Direttore : perchè? l’unico problema è farsi vedere dai 55 che votano… e da quadri … ti conosce ti ha mai visto? recensito?

    emergente: dovrebbe…mi ha recensito… ma gli altri 54 chi sono? chi li conosce?

    D. : fatti dare un consiglio … ti devi fare vedere da loro … io ti recupero la lista dei giurati … tu vedi di invitarli e poi vedrai che tutto accadrà.

    Em. :dici? detta così sembra che parli di una setta

    D.: un po lo è ! in un certo senso

    em: ma questo significherà anche girare tanto … e chi ha il problema di girare perchè non ha una produzione forte alle spalle che li “scambia” come fa? fidati … che è così! se non hai una produzione non sei niente … se ce l’hai dipende chi è costui … insomma a me pare che il teatro ( e i suoi premi) non si basino realmente sulla qualità dello stesso … ma su quella di chi gli sta alle spalle!
    almeno … così mi pare funzioni!

    D. : benvenuto nel teatro italiano!

    Em.:io cambio mestiere!

    D. : sei scemo … perchè tu sei meno bravo di Civica o della Baffi? te lo dico io… NO

    Em. : questo lo dici tu …

    D.: sfido chiunque a dire il contrario … sono o non sono direttore da quasi 20anni? Che dici … ti cerco sta lista?
    che pensi?

    Em. io … speriamo che me la cavo

  13. says: anna

    Sono assolutamente d’accordo. Il teatro e tutto lo spettacolo dal vivo ha i suoi riconoscimenti di critica, di addetti ai lavori e di pubblico, e ognuno fa le sue scelte in base alla sua sensibilità e al suo gusto. Ma in sostanza il teatro non vive di premi, vive solo dentro di noi per quello che ci lascia nella mente e nel cuore. Questo è il bello del teatro, che vive solo nell’attimo stesso in cui esiste e poi vivrà ancora solo se resta dentro di noi. Io rispetto le scelte e le opinioni degli addetti ai lavori e poi ho le mie opinioni, come tutti noi.

  14. says: antonio g.

    infatti il problema non sta in chi li organizza e in chi vota, ma in chi attribuisce agli ubu una valenza ed una effettiva ricognizione sull’eccellenza teatrale superiore al modo in cui vengono organizzati e votati (attraverso chiacchiere, telefonate, capricci, regali, pettegolezzi e cotillon).

  15. says: Penelope

    Credo che chi promuove i premi Ubu da più di trent’anni e pubblica il Patalogo abbia pure il diritto di organizzarli come più gli piace e di giudicare secondo il suo criterio! Fatelo voi il vostro premio se non vi sta bene! Il teatro vero e che emoziona esiste al di la di ogni riconoscimento ufficiale

  16. says: anna

    Io a teatro vorrei essere in comunicazione con l’universo, con la mente e con il cuore di molti. E questo mi è accaduto solo con la Karenina ultimamente. Avrei dato un ubu a tutti. meritatissimo a Musy, Pierobon e Marius nekrosius. Tutto il resto sono chiacchiere. Giusto analizzare: cosa ci piace, cosa non ci piace, facciamolo, cerchiamo di essere vivi se il teatro non ci da quello che ci aspettiamo!

  17. says: lu gag

    .benchè napoletana ed estimatrice di Servillo, mi ha sorpreso l’ubu alla trilogia , ricordo le false confidenze ed un tartufo assai più meritevoli, sottoscrivo il premio a civica ( un gioiellino il suo mercante)..poco mi curo del percorso, resta il problema che non avendo visto il pinocchio di punzo ( e molti altri) ogni mio giudizio resta relativo…
    ..un consiglio agli addetti ai lavori( e sono i più) , vi prego lasciamo il rumore ad altre cronache e proviamo a strutturare le nostre critiche, ovvero
    cosa non ci piace del teatro di civica? ( del mercante a me è piaciuta la sintesi, l’ordine,l’accuratezza..)
    perchè merita di essere visto il pinocchio di punzo?
    etc, etc..
    capisco comunque il disagio…io mi sono rifiutata di vedere Chiove per il solo fatto che recitava Chiara….Baffi
    lu gag( spettatrice)

  18. says: Giulio

    a Pierobon che da tanti anni mette l’anima negli spettacoli. Sulla serata che dire? Sarebbe ora di dar vita a un’alternativa agli Ubu, dove l’editore non sia anche il primo giurato. Dove i critici non siano asserviti e dove ci sia spazio per un nuovo movimento di pubblico e addetti ai lavori, meno succubi dei vecchi.
    Tanto io presto lascio l’Italia…

  19. says: Il Diplomatico

    Per Osvaldo: ho omesso perchè non potevo fare tutto il resoconto della serata, quello che ho scritto mi pareva già abbastanza.
    Per ETP: Totalmente d’accordo con te, grazie.
    Per Kiara: Il riferimento era solo all’età, mai visto uno spettacolo di Civica.

  20. says: jacopo

    conosco personalmente da anni sia il diplomatico che la faziosa … e la cosa che mi fa sorridere è pensare a quanto non sia stata così “angelica” la loro conversazione!

    per i premi ..io sono fazioso .. Punzo è tutto forza e sensazioni .. non può non regalare un emozione , anche quando è intimista, se il teatro non ci regala emozioni e spunti di riflessione … a chi questo compito???

  21. says: kiara copek

    vorrei capire come mai vi contenta tanto il premio a civica?
    solo per il fatto che è giovane o lo considerate un talento??? così per capire.
    inoltre mi indegno come voi per il mancato riconoscimento a Punzo, ma ricordiamoci che vinse con i pescecani e pinocchio è uno spettacolo completamente intimista, niente a che vedere con il precedente.
    k

  22. says: Max

    Il premio è sicuramente un riconoscimento che porta con se tutta la storia di un artista. Anna Karenina era uno spettacolo ai limite del possibile, sono contento per tutte e tre le assolutamente meritate vittorie. Gli attori di Anna Karenina hanno fatto un lavoro straordinario, e il discorso della Musy è stato l’unico profondo. Trilogia non l’ho visto non posso giudicare. Quello che mi ha colpito è che il premio non era una cerimonia importante come deve essere ma piuttosto una premiazione un poco di provincia e non si sentiva niente ed era tutto un pò elitario.

  23. says: un baffo

    premio meritato a chiara baffi?
    per cosa? per essere riuscita a meno di trent’anni a entrare in diverse importanti produzioni grazie al cognome che porta?
    complimenti davvero, a tutto il vecchio balordo sistema.
    (e grazie davvero a klp per le informazioni, numerose e tempestive)

  24. says: Rocco

    il premio più meritato e indiscusso è quello dato a Chiara baffi: finalmente!!! il premo under 30 in questi ultimi anni era stato scandaloso… assolute meteore!!!

    si discute su Civica? E’ chiaramente il benvenuto al direttore di stabile più giovane d’Italia al tavolo dei generali.
    Il discorso di Civica a me, che ero presente, ha fatto rabbrividire … ma si sa … non sono sempre i migliori a vincere. E il cavallo buono si vede alla fine della corsa.
    DIchiara chiarameente che per “sfondare” è necessario più che altro sedersi ai tavoli giusti, con le persone giuste e scegliere del buon vino.

    quanto alla trilogia : era scritto nel contratto di produzione del Piccolo alla clausola F … la produzione pretende il diritto di vincere il premio ubu!!!

    e per finire … novità drammaturgica a Cesare Lievi? ma se ha l’età di mio nonno … ma quante realtà giovani ci sono in italia che meglio rappresenterebbero la volontà di questo premio . Le devo elencare? evito che risulterei fazioso e indicato come amico di …

    bergonzoni il più furbo di tutti … prende il premio più ambito lasciando scie di rosiconi!!!

  25. says: etp

    grazie di questa sorta di ubusunto… purtroppo credo che una dichiarazione come quella di civica sia di sintomo di immensa presunzione. fintamente al di sopra del sistema, fintamente al di sopra di premi e circuiti, ma nella sostanza totalmente imbrigliato. la trovo una dichiarazione offensiva fatta in mezzo al discorso di ringraziamento per un premio… quantomeno per altri artisti che lavorano molto e con grande sforzo.
    per il sistema in generale non mi pronuncio troppo, è molto lungo il mio pensiero… rimango convinta che si possano scalzare le cariatidi del teatro… ma sto cercando ancora il modo…

  26. says: KLP

    Che bello ragazzi, era ora ci fosse dialogo! Se le acque del teatro e della critica sono paludate… KLP vorrebbe proprio “smuoverle”: per questo siamo davvero contenti di sentire le vostre opinioni.

  27. says: Osvaldo (schifato)

    Caro Diplomatico, non l’hai raccontata tutta: Civica ha detto, come se nulla fosse, che quando, tempo dopo, Lupinelli vide finalmente un suo lavoro, gli confidò che gli aveva fatto cagare! Ma vi rendete conto? Un regista fa carriera, diventa direttore di uno stabile (e vince di conseguenza un Ubu) grazie a un bicchiere di vino! E l’altro lo spinge così, a caso. Ma la cosa grave non è il fatto in sè, sappiamo tutti come funziona il teatro italiano., La cosa sconcertante è che per lui è stato normale dirlo pubblicamente e con normalità. Perché è la NORMALITà questa. Che schifo

  28. says: Dengue

    lo chiamano l’oscar del teatro italiano, ma infondo, è meglio… se fan vincere spesso cose “istituzionali” è perchè i critici che vanno a vedere gli spettacoli sono pochi e quello votano, sia per faziosità che opportunismo, spesso… ma anche no, per fortuna, infatti son saltati fuori, a ragione, premi a Motus, Fanny & Alexander, teatro delle Albe, Fortezza e altri, in passato, che son ben poco mainstream… comunque sia la cerimonia rimane sempre un bell’esempio di spontaneità e cabaret involontario, capace d riportare la cosa a un piano d realtà che spesso certi registi e attori nn conosco nella loro vita quotidiana di “artisti”… mi astengo da giudizi sui premi assegnati o non assegnati, anche perchè per vedere cose interessanti l’unico modo è rincorrerle o essere un “addetto ai lavori” dato che le programmazioni delle “grandi città” e dei “grandi teatri” spesso giocano solo su favoritismi e facilonerie da botteghino, lasciuando criminalmente “fuori” chi davvero vale e si fa il culo… ai posteri l’ardua sentenza…

  29. says: simo

    tra una risata e un sorriso, come sempre si torna a riflettere sulle solite cose…il vecchio…sintomo che in teatro nessuno ha più niente di nuovo da dire (ma non credo…almeno spero) o sintomatico di una realtà che vive della luce del passato?

  30. says: gianna

    un grazie per questo colloquio tra due personaggi che hanno fatto vivere anche a me che non ero ai premi ubu tutto quello che ogni presente ha respirato!

  31. says: Andrea

    Non prendetevela ragazzi, si sa, i premi vanno così. Poi come sempre, non preoccupatevi, nella storia del teatro di questo nuovo millennio lo spettacolo di Servillo non esisterà, le pagine di quella Storia la stanno scrivendo i Punzo, i pathosformel, mutaimago, santasangre, fortebraccio teatro, e tutto il nuovo teatro.

    D’altronde è un premio vecchio che ogni anno cerca di togliersi una ruga e farsi un lifting, ma sempre vecchio rimane non capendo quel tumultuso scenario artistico che gli danza tutto intorno.

  32. says: Daniela

    sul fatto che gli Ubu non destino interesse ho proprio qualche dubbio… altrimenti non staremmo neppure qua a leggerne e commentarli!

  33. says: antonio g.

    ma è davvero importante questo premio? è davvero indicativo di qualcosa? di qualche movimento? dell’eccellenza?

    tra un diplomatico e una faziosa
    resto indifferente

  34. says: Equilibrista

    La fiducia non può essere nella proposta sic et simpliciter. Albe o non Albe. E’ l’esito finale che conta.

    E il teatro è bello perchè ha molte voci, e ognuna può far vibrare. Il lavoro di Nekrosius era interessante anche nella parte che la Musy e Pierobon hanno apportato. Non mi sono parsi affatto modesti.

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