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Ubu all’innovazione o al teatro imbalsamato? Dialogo tra un Diplomatico e una Faziosa

Drodesera|Trilogia della Villeggiatura|Mascia Musy

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Trilogia della Villeggiatura
Diplomatico e Faziosa?

DIPLOMATICO: Non ce l’ha fatta, “Pinocchio”. Eppure, al momento dell’uscita delle nomination, in rete c’era stato un discreto tam tam a sostegno dello spettacolo di Armando Punzo: inserito nella terna dei finalisti come miglior spettacolo dell’anno, alfiere del teatro indipendente di ricerca contro due produzioni di Stabili firmate Castri e Servillo!

FAZIOSA: Mi auguro che questa nomination serva almeno a svegliare quelle dirigenze assopite, portando lo spettacolo, splendido, fuori dal carcere e da Volterra.

DIPLOMATICO: Ma, in fondo, lo sapevamo già che Punzo non ce l’avrebbe fatta, anche per la difficoltà di circuitazione di una compagnia di attori detenuti e, quindi, la poca visibilità su scala nazionale. Molti dei giurati non avranno neanche visto lo spettacolo…

FAZIOSA: Ecco il primo motivo per alzarsi e andarsene! Beh’ proprio andarsene magari no, perché Punzo in fondo dieci voti li ha presi. Forse alcuni giurati che non hanno visto lo spettacolo hanno comunque scelto di dare un voto politico contro il monopolio arrogante della stabilità italiana. Che noia…

DIPLOMATICO: Fatto sta che alla fine l’ha spuntata Servillo, che ha bissato il successo dell’edizione 2003 quando si cimentò con De Filippo. Lo spettacolo è molto bello, sta avendo una strepitosa tournée.

FAZIOSA: Se apprezzi un teatro di forma, di maniera, di tremolio nella voce…

DIPLOMATICO: Ma la coproduzione tra Piccolo Teatro e Teatri Uniti ha fatto sì che lo spettacolo avesse una tournée completa in Italia: tutti i giurati l’hanno visto! E poi Toni Servillo è sicuramente l’attore più cool del momento, reduce dai successi personali con “Gomorra” e “Il Divo”. Per la “Trilogia della villeggiatura” ha sfruttato regia ed interpretazione astute e fresche.

FAZIOSA: Ma di coraggio non ce n’è. Al contrario, sembra l’abbiano avuto i giurati a dare il premio come miglior regia al 35enne Civica per il “Mercante di Venezia”. Che è successo? Una botta di gioventù in mezzo al solito vecchiume? Come mai Civica l’ha spuntata sui giganti Servillo e Castri? E come mai è già co-direttore artistico al Teatro della Tosse? Insomma è un enfant prodige?

DIPLOMATICO: Può darsi. Anche se spiegando la sua ascesa, durante il discorso di ringraziamento, ha ingenuamente svelato vizi e virtù del sistema distributivo italiano. Lui ha cominciato la sua fortunata carriera davanti a un bicchiere di vino a Santarcangelo, con Maurizio Lupinelli (colonna portante delle Albe), che lo ha lanciato consigliando e appoggiando i suoi spettacoli, senza nemmeno averli visti. Però gli era simpatico…

FAZIOSA: E allora? Io mi fido di quello che propongono le Albe…

DIPLOMATICO: Certo, ma non credo che sia il corretto metodo di distribuzione, anche se non è nulla di nuovo. Magari ci sono altri gruppi altrettanto bravi che non si sono trovati nel luogo giusto, al momento giusto. Davvero imbarazzante sentire il suo racconto su un modus operandi probabilmente normale nel sistema teatrale italiano ma che, sinceramente, mi lascia un po’ sconcertato.

FAZIOSA: (pensierosa) …

DIPLOMATICO: E poi la sua vittoria è la riprova che il Premio Ubu cerca di distaccarsi da certi altri premi che appoggiano soltanto un teatro degli “imbalsamati”, per dirla con le parole di commento a un post su KLP. I 35 anni di Civica mi sembrano un segnale incoraggiante… Castri, invece, è il vero sconfitto di quest’anno.

FAZIOSA: Strano non abbia vinto… Castri, Tiezzi, Ronconi: tutta l’avanguardia degli anni ‘70, imborghesita e piazzata sulle poltrone!

La premiazione di Mascia Musy

DIPLOMATICO: E senti qua: incetta di premi per “Anna Karenina” di Eimuntas Nekrošius. Come si potrebbe leggere su un quotidiano nazionale, “il regista lituano si conferma il più apprezzato in Italia tra gli stranieri. Dopo il sublime “Faust”, vincitore del premio come miglior spettacolo straniero 2007, quest’anno fa ritirare tre premi: al suo scenografo (e figlio) Marius, a Mascia Musy come attrice protagonista e a Paolo Pierobon come attore non protagonista”.

FAZIOSA: Ecco un’altra delusione! Eimuntas: perchè hai scelto attori italiani, del teatro più tradizionale, che se ne stavano in scena imbarazzati, non adusi alle tue improvvisazioni e al tuo geniale lavoro sul gesto e sul corpo? Che peccato… che spreco!

DIPLOMATICO: Ma dai, che erano simpatici… Pierobon se n’è anche uscito con quell’aneddoto che si è trasformato nel momento più divertente della serata: quando gli è arrivata la famosa telefonata di Franco Quadri per la vittoria, era certo che fosse uno scherzo di qualche amico alle prese con le imitazioni! Gli ci sono volute 24 ore d’ansia prima di decidersi a chiamare la redazione della Ubu ed affrontare Quadri. Pierobon, dopo un attimo di panico, ha finalmente esordito con:
– Ciao Franco, ci siamo sentiti ieri vero?
– Sì, certamente!
– Ah! (silenzio) Volevo sapere: l’ingresso è libero o a inviti???

FAZIOSA: Non ce l’ho con loro, che sono stati in scena cinque ore senza intervallo, sopportando un lavoro fisico molto pesante. Ce l’ho col sistema, che ha scelto attori di formazione tradizionale, visibilmente inadatti al tipo di lavoro di Nekrošius. Mentre orde di attori giovani, bravi, originali avrebbero dato un polmone per ottenere le parti. Sempre la solita solfa.

La premiazione a Drodesera

DIPLOMATICO: Ma se pensiamo ai premi speciali, è stato riconosciuto ufficialmente il lavoro tanto radicale quanto concettuale dei Pathosformel, che hanno una personalissima cifra stilistica, più vicina all’arte contemporanea che all’arte della scena. Questo premio testimonia comunque la vitalità dell’Ubu e la continua attenzione verso le forme del “nuovo”. Penso ci sia una certa continuità della giuria ‘ubuesca’ nel sostenere i giovani, siano essi attori di teatro classico, registi o collettivi di ricerca: un punto d’incontro fra tradizione e innovazione nella scena italiana.

FAZIOSA: Mah’… (scettica). Nonostante tutto sai perchè è valsa la pena di venire qui stasera? Proprio per la commozione dei Pathosformel: giovanissimi, visionari, coraggiosi… un meritato premio speciale insieme agli ottimi Sacchi di Sabbia e al Festival di Drodesera. Ma anche per la bombetta di Bergonzoni, per gli immensi, imponenti, meravigliosi totem di Pomodoro (che il Piccolo, diciamolo, ci aveva stufato!). E per la nomination di Armando Punzo, che è comunque un riconoscimento del lavoro che da vent’anni la Compagnia della Fortezza porta avanti con fatica e sudore.

DIPLOMATICO: Devo darti ragione: insieme a “Il sacro segno dei mostri” di Danio Manfredini, il “Pinocchio” di Punzo sarebbe stato il mio Ubu 2008.

“Non voglio ringraziare, ma graziare. Vorrei graziare chi pensa che le cose presenti siano le sole che esistono. Li vorrei condannare, ma li grazio. E vorrei graziare la morte, perchè è tra di noi, ma non fa rumore” (Alessandro Bergonzoni durante la consegna del Premio Ubu 2008 come miglior attore, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, 26 gennaio 2009)

DIPLOMATICO e FAZIOSA: Bravo!!! (applausi).

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