Premi Ubu: nomination 2009

Franco Quadri (fondatore di Ubulibri e del Premio Ubu)
Franco Quadri (fondatore di Ubulibri e del Premio Ubu)
Franco Quadri (fondatore di Ubulibri e del Premio Ubu)

Ecco le nomination per la 32^ edizione dei Premi Ubu che verranno consegnati lunedì 22 febbraio alle 18 al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello 2 a Milano. 61 i critici chiamati ad esprimere il proprio giudizio.
La serata sarà presentata… da Piero Chiambretti.

1. Spettacolo dell’anno

– Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa)
– Quattro atti profani di Antonio Tarantino (Valter Malosti, Teatro Stabile di Torino e Teatro Eliseo)
– I demoni di Peter Stein da Fëdor Dostoevskij

2. Regia

– Valter Malosti (Quattro atti profani di Antonio Tarantino)
– Peter Stein (I demoni da Fëdor Dostoevskij)
– Carmelo Rifici (I pretendenti di Jean-Luc Lagarce)
– Luca Ronconi (Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce e Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare)

3. Scenografia

– Margherita Palli (Sogno di una notte di mezza estate)
– Daniela Dal Cin (… Ma bisogna che il discorso si faccia!)
– Andrea Taddei (L’anima buona del Sezuan)

4. Attore

– Giuseppe Battiston (Orson Welles’ roast)
– Vittorio Franceschi (A corpo morto)
– Franco Branciaroli (Don Chisciotte)
– Luca Lazzareschi (Amleto e Re Lear)

5. Attrice

– Ermanna Montanari (Rosvita)
– Mariangela Melato (L’anima buona del Sezuan)
– Maria Paiato (Quattro atti profani e L’intervista)

6. Attore non protagonista

– Elia Schilton (I demoni)
– Fausto Russo Alesi (I demoni e Sogno di una notte di mezza estate)
– Pierluigi Corallo (Giusto la fine del mondo, I pretendenti, Sogno di una notte di mezza estate)

7. Attrice non protagonista

– Francesca Ciocchetti (I pretendenti, Giusto la fine del mondo, La cimice, Sogno di una notte di mezza estate, Un altro Gabbiano)
– Melania Giglio (Giusto la fine del mondo, Sogno di una notte di mezza estate, La cimice)

8. Nuovo attore o attrice (under 30)

– Silvia Calderoni
– Federica Castellini
– Ivan Alovisio

9. Migliore novità italiana (o ricerca drammaturgica)

– Pali di Spiro Scimone
– A corpo morto di Vittorio Franceschi
– Antonio e Cleopatra alle corse di Roberto Cavosi
– Stranieri di Antonio Tarantino

10. Migliore novità straniera

– Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce
– Spara, trova il tesoro e ripeti di Mark Ravenhill
– L’aggancio di Nadine Gordimer

11. Migliore spettacolo straniero presentato in Italia

– Die Dreigroschenoper (L’opera da tre soldi) di Bertolt Brecht e Kurt Weill (Robert Wilson, Berliner Ensemble)
– Idiotas di Fëdor Dostoevskij (Eimuntas Nekrošius, Meno Fortas Theater)
– Riesenbutzbach. Eine Dauerkolonie di Christoph Marthaler e Anna Viebrock (Wiener Festwochen, Napoli Teatro Festival Italia, e altri)

12. Segnalazioni per premi speciali

– Inequilibrio Festival, già Armunia, festival residenziale creato e diretto da Massimo Paganelli a Castiglioncello, per la coerenza tenace e assolutamente originale nella sua ricerca pratica con cui riunisce annualmente compagnie e gruppi non solo toscani per montare e presentare lavori vecchi e nuovi sostenendo l’originalità di una ricerca pratica.

– Primavera dei Teatri, festival ormai storico dedito alla scoperta e alla valorizzazione di giovani gruppi teatrali con speciale attenzione a quanto accade nel Meridione, diretto e guidato con amore da Scena Verticale a Castrovillari, con un’ingorda partecipazione del pubblico cittadino di ogni ceto, come raramente si verifica per queste manifestazioni.

– Santasangre, Teatro Sotterraneo, Muta Imago, gruppi guida con Babilonia Teatri dell’attuale cambio generazionale che resuscita in qualche modo gli storici fasti della scuola romana, dimostrando una capacità di rinnovare la scena, mettendo alla prova la tenuta del linguaggio e facendo emergere gli aspetti più inquieti e imbarazzati del nostro stare nel mondo attraverso l’uso intelligente di nuovi codici visuali e linguistici.

– Centro Santacristina per la sua attività di ricerca e di perfezionamento della recitazione culminante quest’anno nella recita di Un altro Gabbiano a cura di Luca Ronconi.

– Werner Strub, oggi il più grande creatore di maschere del teatro occidentale, che dalla Svizzera era già stato chiamato al Teatro di Genova in passato per una regia di Benno Besson e che per A corpo morto di Vittorio Franceschi ha realizzato per l’autore e protagonista l’effetto magico di moltiplicarne l’immagine in cinque diverse personalità.

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20 Comments

  1. says: laura

    ma sinceramente mi sembrate un po’ invidiosi…non è che l’ubu lo vorreste voi e non siete capaci di rassagnarvi a non salire mai sul palco del piccolo?

  2. says: sono solo spinti dalle lobby

    santasangre babilonia sotterraneo e babilonia sono quei giovani talenti que Pasolini definirebbe Bestie da stile .. che apprezzati da critica( kapo1) operatori (kapo2) e pubblico preferiscono non rischiare e continuare a stampare con lungimiranza da impresa spettacoli col marchio che funziona , diversi gli spettacoli ma il plot è sempre quello , perchè è quello che piace a tutti e allora è meglio non rischiare non ricercare ma continuare a scavare il barile finchè il vino è in vendita. Tanto si sa , i migliori cavalli soltanto arriveranno alla fine della corsa sono proprio curioso di vedere dove saranno tra 10anni questi innovatori.
    il premio speciale se lo merita primavera dei teatri che ha creato una struttura stabile e che continuerà a esistere e persistere negli anni in un territorio come quello calabrese davvero da far west teatrale

  3. says: laura

    Che dire di queste nomination? per fortuna ci sono i premi spiaciali a primavera dei teatri, un festival intelligente, ben organizzato, con due direttori artistici accorti e la nomination collettiva a santasangre, sotterraneo e babilonia, tutti e tre meritatissimi, molto meno a muta imago, compagnia assurdamente sopravvalutata, che poco innova rispetto ai suoi tre colleghi

  4. says: satov

    Parlando di nomination UBU 2009 gli occhi sono calati sui nomi dei miglior attori Under 30. Di alcuni (Ivan Alovisio e Fededrica Castellini) ho potuto vedere alcuni deli loro spettacoli. I Demoni e Il Mercante di Venezia per il primo, il Ventaglio e Giulietta e Romeo per la seconda. Della terza in nomination, Silvia Calderoni ho notato che già era in lizza lo scorso anno. Confesso di non aver potuto vedere nulla de visu da lei interpretato. Ho però sbirciato su internet per farmi un’idea sul soggetto attoriale. Certamente interessante ma più che vera e propria “attrice di teatro” mi pare possa essere definita (ede eventualmente premiata) come “performer”. Infatti nasce come danzatrice (brava) poi si forma alla scuola del teatro Valdoca (teatro di ricerca, sperimentale). Ho potuto verificare da alcuni video dei suoi spettacoli una apprezzabile gestione del corpo. Direi una brava attrice per un teatro di “posa”. Sarei contrario ad un premio come attrice di “prosa”. Apparentemente una questione nominativa. Nel mezzo ci sono però chilometri di dibattiti sul teatro e suoi suoi generi. Basata sapere cosa si premia.

  5. says: Pere Ubu

    ‘Pali’? ma stiamo parlando dello stesso ‘Pali’? Vi faccio presente che verrebbe premiato come una novità (e già il solo fatto di essere premiato, a me suona quantomeno incomprensibile).

  6. says: Gianni

    Cara Penelope, concordo con Pali. Salvatore Arena l’avrei candidato miglior attore. Già con La Busta aveva dato prova di essere uno dei più bravi interpreti della scena italiana. Ma anche Battiston in effetti non è male…..anzi.

  7. says: Penelope Tux

    Tra tante chiacchere, Pali di Scimone – Sframeli il premio lo merita. Detto da un’ancora under 30. Che in Francia nota gli applausi per Delbono e non li approva, in Italia ammira il lavoro dei Motus, ma si addormenta con Ronconi, ed elogia Battiston, che erano anni che non si vedeva un attore così. I gusti sono gusti.
    I Babiloni riusciranno a regalare qualcosa di nuovo o anco loro sono già vecchia roba???

    La Rivoluzione non la fanno gli Ubu. Purtroppo, o perfortuna.

  8. says: Paola

    Ed eccolo là, puntuale come un orologio svizzero. Dopo i nipotini di Pasquale Villari, immancabili in ogni forum su qualsivoglia argomento, come la loro ossessione sulla Questione Meridionale ereditata dal prozio, poteva mancare il commento di Father Knows Better? Il quale, con lo stile energico e sicuro che lo contraddistingue e che non ammette repliche di alcun tipo, arriva per rivelare a tutti i poveri ingenui che lo hanno preceduto la Verità, che lui solo conosce. E cioè che – attenzione – 1) il problema è benaltro (tutto attaccato) e 2) qua è tutto uno schifo. Attendiamo a questo punto con ansia l’arrivo di un altro abituè irrinuciabile in una discussione on-line che si rispetti, quello che finalmente ci rivelerà ciò che ha saputo tra i denti da un suo amico che ha delle “entrate proprio molto addentro” nell’ambiente teatrale (il suo bisnonno era il barbiere di Ermete Novelli), e cioè che in realtà dietro alle candidature per i Premi UBU c’è tutto un giro di scambi sessuali.

  9. says: XXX

    Tra commentatori e premio ubu non so chi fa piu’ pena.
    Teatro italiano crepa che sei inutile, sempre 10 anni indietro tutto quando va bene,
    tra chi ha appena metabolizzato korine e chi fa i giochi di illusionismo,
    non c’e’ uno straccio d’attore che sappia aprir bocca in maniera decente
    e per favore non parliamo della prosa.

    Chiudete i battenti che preferiamo una sfilata di A Mc Queen e pace all’anima sua.

  10. says: chicco picche

    volevo precisare che io non ne faccio una questione geografica: ma è molto chiaro che questo premio nelle sue candidature non “copre” la sfera nazionale del teatro ma soltanto quel teatro che ha la “possibilità” di mostrarsi a nord. questo è un grosso limite perchè un premio così prestigioso dovrebbe avvalersi di votanti in tutto lo stivale mentre invece la maggior parte si ritrova in quel di Milano e dintorni. A Roma non abbiamo mai avuto modo di vedere la Calderoni ( se non qualche anno fa) mentre sotto Roma non sanno nemmeno chi sono i Motus. questo è un problema. se il premio Ubu serve per santificare i mostri sacri allora ci sta riuscendo benissimo, se serve come dovrebbe per svelare le eccellenze teatrali italiane lo vedo andare di anno in anno col passo del gambero. io ritengo che questo premio lascia il tempo che trova e non rappresenta affatto il teatro italiano, anzi credo che in Italia non ci sia nessun premio che riesca nel suo nobile scopo. Ho visto spettacoli a Roma, Napoli, Palermo, Lecce, Calabria che nessuno conosce , anche di compagnie note, ma che per ovvi motivi per lo più economici non riescono a farsi notare dai votanti perchè andare a recitare a Milano è determinante in tal senso. viviamo in un’epoca teatrale in cui sono gli spettacoli ad andare dai critici e non più viceversa, perchè sono questi a determinarne con i loro premi la fortuna e il futuro, perchè è questa loggia insieme a quella sempre più potente degli “organizzatori culturali” a decidere chi è bravo e chi no. chi è portatore di verità teatrale e chi no. chi merita di partecipare a quel festival o entrare in quella stagione e chi no. chi fare diventare “un caso” e chi no. sono pochi e davvero rari i casi in cui la dimostrazione di qualità si esplicita sul palco mentre spesso viene determinata altrove dalla socialità dei diretti interessati o dalla semplice “empatia” che questi suscitano nei confornti delle suddette lobby. oramai purtroppo Noi del pubblico comune ed appassionato non contiamo più un cazzo.

  11. says: Paola

    “Per il resto, forse e dico forse, ci sono secchiate di attori e registi che non siano la solita Mariangela Melato o il Ronconi di turno o il Peter Stein che fanno fioccare miliardi sui loro spettacoli strizzandoli via anche dai sifoni del cesso. Forse, e continuo a dire forse, c’è altro in Italia…magari più sotterraneo…magari anche di nicchia…magari che non fa girare tutto il grande meccanismo plurimilionario dei teatri stabili e istituzioni varie. Forse, pensa, c’è anche qualcuno che continua a fare teatro e non intrattenimento.”

    E infatti, Cromagnon. E’ quello che cercavo di dire. C’è altro, ma quest’anno dobbiamo ringraziare gli dei (che però sono per definizione infidi e volubili) che questo altro, dopo essersi dovuto fare un grandissimo mazzo proprio per il fatto di essere *altro* in tanti sensi, sia tra i candidati. Perché sui nomi che fai siamo ovviamente d’accordo. E anche su qualche altro giovane héritier, o protetto, dei suddetti, la cui candidatura è qualcosa di ancora più squallido di quelle dei vecchi. Ma che fai, ci butti in mezzo anche Malosti?
    E adesso per favore “silenzio stampa” fino al 22, perché parlarne troppo porta notoriamente sfiga. Per ora smettetela di lamentarvi (ché non è ancora giunto il momento) e offrite libagioni propiziatorie agli dei. 😀

  12. says: Cromagnon teatro

    Cara Paola…io non sono minimamente del sud e magari non sarò un paleontologo credibile e rispettabile, ma di certo un paio di cosette a teatro le ho viste. E mi inchino davanti al lavoro intenso e raffinatissimo dei Motus. E vorrei ben vedere che non venga candidata Silvia Calderoni come miglior attrice UNDER 30! Chi volevi candidare Glauco Mauri? Quindi non solo sono felice per lei ma le auguro con tutto il cuore di trionfare, con tutta la forza del il suo spirito “nordico”! Dai, questo commento pseudoleghista gratuitissimo puoi lasciarlo tranquillamente da parte! Per il resto, forse e dico forse, ci sono secchiate di attori e registi che non siano la solita Mariangela Melato o il Ronconi di turno o il Peter Stein che fanno fioccare miliardi sui loro spettacoli strizzandoli via anche dai sifoni del cesso. Forse, e continuo a dire forse, c’è altro in Italia…magari più sotterraneo…magari anche di nicchia…magari che non fa girare tutto il grande meccanismo plurimilionario dei teatri stabili e istituzioni varie. Forse, pensa, c’è anche qualcuno che continua a fare teatro e non intrattenimento. E magari non è nemmeno a sud!

  13. says: Paola

    Mi domando se tutti gli esperti paleontologi che stanno intervenendo con i loro commenti sapienti abbiano mai visto uno spettacolo di Malosti, o anche uno spettacolo dei Motus con Silvia Calderoni. Ah, è vero, probabilmente no, perché come fa notare argutamente qualcuno i nominati sono tutti degli sporchi padani, e il vero teatro è quello del Sud. Non mi stupirei affatto se anche quest’anno, come nel passato, la scelta finale cadesse sulla nobiltà e/o sul delfinato dell’Ancien Régime. E’ verissimo che quest’ultimo è rappresentato in una schiacciante maggioranza (e se così non fosse che Régime sarebbe?), però non mi pare proprio che tutta la rosa delle candidature possa essere descritta come un grande parco archeologico.

  14. says: stefano

    i preni ubu non hanno piu senso ,
    sembrano esprimere il giudizio critico di nasi ritorti su se stessi,
    i nomi sembrano estratti dalla rubrica telefonica del grande saggio,
    piuttosto che da un’attenta osservazione.
    Pippo Delbono e la sua Menzogna fanno furore a Parigi ed in tutta Europa,
    ma evidendentemente non solleticano i palati degli esteti del tanto peggio tanto meglio.
    Non preoccupiamoci si tratta di premi alla muffa per Pippo ci vorrebbe l’incenso
    ma questa critica di bassa lega non ne ha il coraggio per dispensarne.

  15. says: Cromagnon teatro

    Mooooooooooooolto bello! Meno male, va (!), che anche quest’anno gli scavi archeologici hanno dato frutti prelibati! Viva la nuova Pompei della morte teatrale italiana! E’ proprio vero come diceva Leonardo “E bello doppo il morire vivere anchora”.

  16. says: Paola

    Non capisco però se i candidati alla regia siano tre o quattro… Ma Rifici è una persona o è il semplicemente il secondo nome di Ronconi? 🙂

  17. says: Cumpàgiuà

    io l’avrei dato a Marco Palladini… come miglior attore, miglior critico, miglor performer………. mancato!

  18. says: ciccio rotondi

    non hanno prprio senso queste nomination. tutte relative al milanese e dintorni comunque relativo a spettacoli e attori che girano da firenze in su. venite a roma, scendete a Napoli arrivate sino a Palermo: sai quanti ce ne stanno di migliori di sti qua. scatafascio del teatro.vi faccio un esempio guardate il premio agli under 30: pensate che questo premio lo vinsero gente come Foschi, Russo Alesi, Timi … e ora?

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