Sull’onda del contagio partito dal Teatro Valle Occupato di Roma, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo di Palermo si sono riuniti nel Movimento Pre|occupati Palermo per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’assenza di diritti, regolamentazione e spazi che rendono impossibile il lavoro di chi con la cultura vive.
Le lavoratrici e i lavoratori della Cultura e dello Spettacolo, di Cinema, Teatro, Danza che operano a Palermo e in Sicilia sono invitati a unirsi a questa protesta che ha come obiettivo il riconoscimento della cultura come diritto e come bene comune.
Come lavoratrici e lavoratori dello spettacolo italiani siamo PRE|OCCUPATI
1. Perché le politiche governative stanno dismettendo una funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali.
2. Perché ad oggi non esistono norme nazionali che regolino e tutelino i diritti esistenziali, previdenziali e professionali degli artisti che il resto dell’Europa ha invece elaborato e attivato da tempo.
3. perché le attribuzioni delle direzioni artistiche dei luoghi di cultura sono condotte senza trasparenza delle modalità di assegnazione, né attenzione per principi etici fondamentali quali il turn over delle cariche e la presenza massiccia nei cartelloni teatrali di spettacoli a firma degli stessi direttori e incoraggia dinamiche di nepotismo e baronato.
Come lavoratrici e lavoratori dello spettacolo siciliani siamo PRE|OCCUPATI:
1. per l’inerzia delle Istituzioni che mantengono chiusi e indisponibili decine di spazi per il teatro e la cultura, colpevoli di non mettere in atto nessuna pratica per l’affidamento degli spazi inutilizzati – solo alcuni esempi: i Cantieri Culturali alla Zisa, il Teatro Garibaldi, l’ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo – trasformando le decine di milioni di euro spesi per i restauri di questi spazi in uno spreco, a cui si aggiunge la beffa di vederli cadere a pezzi perché non utilizzati.
Per questo chiediamo:
• che venga reso pubblico il censimento dei luoghi di proprietà comunale vincolati all’uso teatrale e culturale;
• che venga discusso un bando pubblico per l’affidamento di questi spazi;
• che una quota significativa di questi spazi sia riservata ad artisti e operatori che s’impegnano in progetti per la crescita culturale della comunità.
2. Per le inevitabili conseguenze del passaggio di competenze tra gli Assessorati regionali: attribuire le attività teatrali all’Assessorato al Turismo assoggetta la cultura a logiche di promozione turistica piuttosto che di sviluppo delle risorse creative e culturali siciliane.
3. Per la ripartizione delle risorse finanziarie regionali, non esistendo alcuna proporzione tra i finanziamenti per le attività teatrali e musicali, cui annualmente sono assegnati complessivi 4,7 milioni di Euro, e i fondi gestiti direttamente dall’Assessorato al Turismo e Spettacolo (8,5 milioni di Euro destinati alla sola stagione estiva del Circuito del Mito!).
Per questo chiediamo:
• che alla programmazione del Circuito del Mito venga preferita la collaborazione a iniziative e stagioni teatrali che garantiscono continuità, presenza sul territorio e qualità.
• che la proporzione tra i fondi disponibili venga rivoluzionata;
• che l’Assessorato renda pubblici i dati di monitoraggio delle precedenti edizioni del Circuito del Mito e spieghi pubblicamente le motivazioni per cui si sceglie di ripetere questa esperienza;
• che le leggi per il finanziamento delle attività teatrali e musicali vengano riscritte con la partecipazione di artisti e operatori;
• che venga attivato il previsto Osservatorio sulle attività teatrali;
• che siano velocizzati i tempi di selezione delle istanze e di assegnazione dei contributi in modo di rendere realizzabili le attività proposte entro l’anno di riferimento.
• che venga ripristinato il capitolo per il finanziamento dei costi per le tournèe di compagnie che hanno sede in Sicilia e ne venga istituito uno a supporto delle giovani compagnie;
• che sia garantita continuità di programmazione alle sale teatrali;
• che siano regolamentate la nomina e l’attività dei direttori artistici nei teatri comunali.
Come cittadini italiani siamo PRE|OCCUPATI
– perché per le politiche di tagli e svilimento sin qui condotte la cultura ha smesso di essere un valore collettivo, una risorsa necessaria, un bene universale.
– Perché impedendo la crescita ed il rifiorire di attività culturali si è causata la rottura di quel legame fertile e indispensabile tra fruitori e creatori di cultura e si è interrotto il processo di educazione e avvicinamento delle nuove generazioni alle attività culturali che non siano televisione.
Benché intangibile e immateriale come l’aria, vogliamo che la cultura torni ad essere vitale come l’acqua. Chiediamo il 5° sì per la cultura!
PRE|OCCUPATEVI DELLA CULTURA perchè
“L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita.
Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”