Quest’anno si intitola “Pulsazioni culturali”, perché – come ha anticipato ieri nella conferenza stampa di presentazione (senza politici presenti) il direttore artistico Fabrizio Grifasi – “ci teniamo a sottolineare la vitalità e le grandi capacità che hanno l’arte e la cultura nei momenti di crisi, che sono da sempre anche momenti fecondi”. Alla vigilia del suo primo quarto di secolo, ancora una volta Romaeuropa presenta al pubblico capitolino e non solo un programma all’altezza, che conferma un festival tra i primissimi posti nel panorama internazionale delle arti performative.
Sono sempre le parole del direttore artistico ad evidenziare le linee guida di questa 24^ edizione: “Abbattere le barriere e gli ostacoli […], dialogare col pubblico e col privato […], con i grandi artisti internazionali e con i giovani artisti del territorio […], consolidare una rete di partnership locali e internazionali […], avere il coraggio di caratterizzarsi”.
Lo spettacolo d’inaugurazione rispecchia tutte queste caratteristiche: si tratta del “Flauto Magico” di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio (23/26 settembre Teatro Olimpico – biglietti in esaurimento), un viaggio originale, un concerto semiscenico dell’ensemble multietnico – “ma romano di adozione”, sottolinea nel suo intervento il Presidente della Fondazione Romaeuropa Giovanni Pieraccini – guidato da Mario Tronco. Lo spettacolo, prodotto da Romaeuropa, sta avendo una lunga e importante tournée internazionale.
L’anteprima del festival (il 22 settembre al Palladium) è invece affidata alla compagnia di teatro tradizionale giapponese Mansaku-no-kai kyogen company, che presenterà tre brevi commedie. Un’occasione unica per confrontarsi con questa antichissima arte.
Romaeuropa è tanto teatro: a cominciare da William Kentridge, che con la Handspring Puppet Company propone una personale rilettura del “Woyzeck” di Georg Büchner, per proseguire col maestro Peter Brook, che affronterà Shakespeare, e con il guru della sperimentazione Jan Fabre e il suo ultimo lavoro “Orgy of Tolerance”.
I due collettivi romani Muta Imago e Santasangre consolidano il rapporto con Romaeuropa presentando i loro nuovi lavori. Inoltre Gaspare Balsamo, Anna e Donatella Franciosi e David Susa saranno i protagonisti dei Cantieri Temps d’Images. Poi, come di consueto, la grande danza internazionale: dal Giappone Saburo Teshigawara, dalla Francia i due giovani coreografi Miriam Gourfink e Olivier Dubois, dalla Germania Raimund Hoghe, dall’Inghilterra l’israeliano Hofesh Shechter, dalla Spagna Israel Galván, dall’Italia Cristina Rizzo, per concludere con la prima collaborazione tra due importanti personalità come María Pagés e Sidi Larbi Cherkaoui.
Romaeuropa si apre quest’anno anche ai musei della capitale, proponendo due importanti eventi. Il primo al museo Carlo Bigotti, una mostra che ripercorre la carriera di Jan Fabre, grande artista visivo oltre che uomo di teatro, attraverso i suoi schizzi e le opere di dieci grandi fotografi tra cui Mapplethorpe e Newton. Il secondo evento, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, vede protagonisti lo scultore Peter Welz e il coreografo William Forsythe, che interagiranno con l’ultimo e incompiuto quadro del pittore irlandese Francis Bacon.
Infine, prosegue il progetto Romaeuropa Webfactory, giunto alla seconda edizione. REWF è ed aspira ad essere un laboratorio virtuale, un contest multidisciplinare (presto partiranno quattro nuovi concorsi aperti a tutti i creativi d’Italia, dalla video arte alla creatività pubblicitaria, dalla musica elettronica alla scrittura creativa): una piattaforma per l’ingegno e, al tempo stesso, una community per i naviganti della rete, tra pochi giorni on-line con una nuova veste grafica.