Al Teatro Bonci di Cesena il debutto della collaborazione fra La Luna nel Letto, il Teatro Excelsior di Bucarest ed ERT
E se Romeo fosse rumeno e Giulietta italiana? E se le due famiglie si odiassero a tal punto da proibire il loro amore?
Oppure, al contrario, come fa spesso il teatro, immaginiamo la collaborazione fra due compagnie teatrali, dei rispettivi Paesi, che si mettono insieme apposta per rappresentare “questo amore così violento, così tenero e disperato” come direbbe Prévert, omaggiando anche la fibrillante lingua del bardo inglese che l’ha reso immortale.
Tutto questo è avvenuto, adattato e diretto dal regista pugliese Michelangelo Campanale, grazie a una coproduzione internazionale, multilingue (italiano, inglese e rumeno), di Emilia Romagna Teatro, la compagnia La Luna nel Letto e il Teatro Excelsior di Bucarest. Il risultato? “Romeo e Giulietta (Romeo și Julieta)”.
Abbiamo visto il suo debutto italiano al Teatro Bonci di Cesena, proposto sulla scena grazie all’interpretazione di tredici attori che si presentano sul palco entrando da subito nelle viscere delle due fazioni che tanto si odiano: i Capuleti (italiani) e i Montecchi, stavolta rumeni.
Sono tutti vestiti di nero, a rappresentare quest’odio del mondo adulto verso lingue e culture diverse dalla propria; solo Romeo e Giulietta hanno semplici costumi bianchi, perché solo loro si sforzano di comprendersi: lui, con quel poco di italiano che ha cominciato a imparare; lei, con quel poco di rumeno che le ha insegnato la sua balia, che è di quel Paese.
Ed è così che avviene la famosa scena del balcone, lui tra il pubblico, lei in scena, da un “cielo” che è appena sceso opportunamente dall’alto divenendo prontamente un semplice balcone. Non ci sono infatti scenografie di sorta in questo lavoro e, come avviene spesso negli spettacoli del regista pugliese, il teatro vive attraverso le luci (dello stesso Campanale con Michelangelo Volpe), il movimento dei corpi (Vito Cassano) e la musica, spesso in sostituzione delle parole.
E’ frate Lorenzo che tira le fila e ci restituisce, da un semplice microfono, tutta la preziosità della lingua shakespeariana, proposta poi da tutti gli altri come una narrazione sacrale che nasce, come è sorto il mondo, per merito di Dio, e che muore per colpa degli uomini, con i cadaveri dei due giovani, rimasti a testimoniare sul palcoscenico, alla fine di tutto, lo scempio compiuto.
Sono proprio le musiche che “segnano” il passaggio degli avvenimenti, inondandoli di emozione: da Vivaldi a Gabriel, e c’è anche “Cuore” di Rita Pavone, che accompagna i battiti di questo muscolo involontario di migliaia di giovani come Romeo e Giulietta, e perfino il nostro, a ricordare quel tempo che fu e rimane eterno nel ricordo.
E seppur qualche immagine, qua e là, ci appaia forse un po’ di maniera, lo spettacolo riempie di bellezza il grande palco del Bonci, mescolando in modo sapiente tutti i linguaggi della scena.
Un progetto assai interessante, che ha il pregio di restituirci l’ardore dell’adolescenza, quell’epoca che vede la nascita dei sentimenti, con il viscerale amore per la vita di Mercuzio, l’ottusità dei riti spesso obsoleti del nucleo familiare, la tragica fatalità del destino, ma anche e soprattutto la forza che il teatro dimostra nel riunire due popoli che sembravano essere così distanti tra loro.
Romeo e Giulietta (Romeo și Julieta)
dall’opera di William Shakespeare
adattamento Michelangelo Campanale
regia e scene Michelangelo Campanale
luci Michelangelo Volpe e Michelangelo Campanale
con Catia Caramia, Dan Pughineanu, Maria Pascale, Camelia Pintilie, Salvatore Marci, Ovidiu Ușvat, Mircea Alexandru Băluță, Mihai Mitrea, Alex Popa, Andreea Hristu, Annarita De Michele, Andrea Bettaglio, Domenico Piscopo
cura del movimento scenico Vito Cassano
cura del testo Katia Scarimbolo
assistente alla regia Annarita De Michele
direzione tecnica Michelangelo Volpe
tecnico di scena Antonio Longo
costumi Maria Pascale
cura del progetto Maria Rotar
cura della produzione Antonella Nitti e Delia Tondo
ufficio stampa Antonietta Magli e Serena Manieri
visual designer Mariagrazia Proietto
social media Paolo Paparella
produzione Compagnia La Luna nel Letto, Teatro Excelsior di Bucarest ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Si ringraziano Isa Pellegrini, Annalisa Bellini, Giorgio Testa, Giulia Gaudimundo, Raul Nappi, Arianna Baroni
foto di Mariagrazia Proietto
in italiano, inglese e rumeno, sottotitolato in italiano
durata: 1h 40′
Visto a Cesena, Teatro Bonci, il 9 febbraio 2023
Prima nazionale