Il programma completo dell’edizione 2011 si saprà con esattezza entro i primi di giugno, a presentazione ufficiale. Ma il grosso è già svelato fin d’ora.
Il 41° Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo di Romagna (o, per tutti, Santarcangelo e basta) si accenderà quest’anno sotto il segno dell’attore come “punto di crisi, stonatura, margine dell’esistenza”.
A dirigerlo Ermanna Montanari, che concluderà l’esperimento di un triennio “dal segno plurale”, una staffetta artistica guidata in ogni edizione da uno dei tre simboli del teatro contemporaneo emiliano-romagnolo e non solo: Socìetas Raffaello Sanzio (Cesena), Motus (Rimini) e Teatro delle Albe (Ravenna).
Partito nel 2009 con Chiara Guidi, passato poi in mano ad Enrico Casagrande nel 2010, vede ora al lavoro Ermanna Montanari. Al fianco di tutti il consolidato coordinamento critico-organizzativo composto da Silvia Bottiroli, Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci.
Tra gli obiettivi di questa direzione corale triennale senz’altro l’idea di riportare in auge il teatro in piazza, declinandolo nel rapporto fra teatro contemporaneo e spettatore a cielo aperto: dai teatri alle piazze, dai balconi ai giardini, fino agli anfratti inattesi, abitati da attori, cantanti e musicisti sparsi per il suggestivo borgo antico.
A questa linea di lavoro si sono affiancate in questi anni le relazioni internazionali, attraverso la presenza di molti artisti stranieri insieme alle nostre nuove generazioni teatrali.
Santarcangelo 41 si terrà dall’8 al 17 luglio e svilupperà la propria ricerca sul paradosso della figura dell’attore e sulla sua irriducibilità: “L’attore, figura concreta del ‘fare-disfare-rifare’, ora scheletro e misura della scena, ora punto di crisi, stonatura, margine dell’esistenza, si fa carico di una continua trasformazione: per questo è un eretico, per questo il suo sapere è un sapere ‘politico’ – introduce Ermanna Montanari – L’attore non è niente di nuovo, non appaga la smania di novità, bensì ci trascina nella profondità della psiche. Attore è parola-baratro, che ci interroga prepotente, come il rigore anarchico della sua voce. Un ‘venir fuori’, un manifestarsi dell’essere nel suo pudore, nella sua indecifrabile sessualità”.
Immergendoci nel programma vero e proprio, anticipiamo la presenza della compagnia giapponese Seinendan diretta da Oriza Hirata (8, 9 e 10 luglio), ma anche della compagnia ungherese diretta dal regista Kornél Mundruczó (15 e 16 luglio). E presenze internazionali sono quelle dei performer Antonia Baehr (dalla Germania, 16 e 17 luglio) e Ivo Dimchev (da Amsterdam ma di origine bulgara, l’8, 9 e 10 luglio), dagli Stati Uniti la violinista-cantante di origine ceca Iva Bittová (14 luglio), dalla Gran Bretagna Rotozaza (dall’8 al 17 luglio) e una selezione di artisti europei legati al progetto Intersection della Quadriennale di Praga (Dace Džeriņa, Harun Faroki, Monika Pormale, Hans Rosenström e Ulla von Brandenburg: dall’8 al 17 luglio).
Tra gli italiani ci saranno nomi notissimi della scena contemporanea. A partire da Accademia degli Artefatti (15, 16 e 17 luglio), Sonia Bergamasco (10 luglio), Lucia Calamaro/Compagnia Malebolge (15, 16 e 17 luglio), Dewey Dell/Black Fanfare (9 luglio), Fanny & Alexander/Tempo Reale (8 e 9 luglio), Fuochi (8, 9 e 10 luglio), Dario Giovannini/Aidoru, Mariangela Gualtieri/Teatro Valdoca (8, 9 e 10 luglio, con una speciale Gualtieri che, che dal punto più alto della città, la torre civica, canterà al tramonto i suoi “grazie” in versi).
Proseguiamo con Roberto Latini/Fortebraccio Teatro (15, 16 e 17 luglio), Masque Teatro (8, 9 e 10 luglio), Fiorenza Menni/Teatrino Clandestino (8, 9 e 10 luglio), Menoventi/Daniele Ciprì (15 e 16 luglio), Claudio Morganti (10 luglio), Orthographe (16 luglio), Armando Punzo (15 luglio), Virgilio Sieni (16 luglio), Teatro Sotterraneo (15, 16 e 17 luglio), i disegnatori Leila Marzocchi e Igort, gli scrittori Paolo Nori e Tahar Lamri.
Parteciperanno inoltre, con interventi appositamente ideati per il festival, le tre compagnie che hanno segnato la direzione artistica triennale: Chiara Guidi per la Socìetas Raffaello Sanzio, Motus e Teatro delle Albe.
In chiusura di festival, domenica 17, si terrà inoltre il Premio Lo Straniero, legato all’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi. E anche le finali di un altro celebre premio, lo Scenario, si svolgeranno quest’anno durante il festival, dall’11 al 13 luglio.
Infine, a “farcire” ed amalgamare gli elementi dello storico festival del teatro contemporaneo italiano, laboratori, video, installazioni e concerti, con un particolare punto di vista – anche qui – corale.