Esistono ancora i burattinai? C’è ancora qualcuno che vive esercitando questa professione?
O è un mestiere, un’arte scenica che si è persa nel tempo, dovendo soccombere di fronte alle ben più capaci armi della tecnologia?
E poi, è vera arte o solo divertimento per bambini?
Resterete forse stupiti nell’apprendere che, in questi ultimi anni, i burattinai anziché scomparire si sono moltiplicati, e che quest’arte ha invaso città e territori; che i maestri ci sono ancora, e perfino i discepoli.
Apprenderete allora che attraverso i burattini si può guarire e addestrarsi per uscire di prigione, che si può mettere in scena “Otello”, “Il Settimo Sigillo” di Bergman e “Leonce e Lena” di Buchner in modo meraviglioso, che esiste un gruppo importante di musei e che uno dei più antichi festival italiani è dedicato a loro: sì, ai burattinai, ma non solo a loro, a tutto il teatro di figura popolare, che comprende pupazzi, ombre, pupi e oggetti che attraverso questo teatro diventano vivi e significanti.
Dal 26 settembre al 1° ottobre in Romagna, tra Ravenna (i primi due giorni), Longiano il 28 con il suo castello e il borgo medievale, Montiano con la sua rocca dalla vista mozzafiato, e il 29, 30 e 1 a Gambettola, in un teatro costruito proprio nel palazzo del comune (con un appuntamento anche a Gatteo) si terrà la 42^ edizione del festival Arrivano dal mare. Un festival storico, riconosciuto anche a livello internazionale per la sua particolarità e longevità, organizzato dal Teatro del Drago, guidato da Roberta Colombo, con la paterna, burbera protezione e collaborazione di Stefano Giunchi, che precedentemente lo ha diretto per moltissimo tempo.
Il festival ospiterà quest’anno 40 compagnie per 51 rappresentazioni, mostre, una convention per instaurare un dialogo fra i festival di teatro di figura italiani, e un incontro fra le due associazioni UNIMA e ASSITEJ, sui loro rapporti con le due omologhe internazionali che si occupano rispettivamente di teatro di figura e teatro ragazzi.
Il progetto speciale di questa edizione si intitola “Burattini con le ali”. Il festival darà la parola ad artisti, compagnie e operatori che lavorano in situazioni di svantaggio, dai centri diurni (con disabili fisici e mentali) alle aule scolastiche, agli ospedali e ai centri di riabilitazione, dalle esperienze nelle carceri ai centri di accoglienza per migranti.
Si scoprirà come alle attività di teatro da tempo diffuse in questi luoghi si sono affiancate iniziative e pratiche che utilizzano il teatro di figura. In correlazione a questa iniziativa sarà allestita la mostra fotografica di Sandro Capatti “Altre figure dietro le sbarre” (sala mostre del Centro Culturale Fellini a Gambettola), un viaggio sul teatro nelle carceri italiane.
Tra gli spettacoli di teatro di figura che invaderanno i paesi romagnoli si potranno vedere lavori internazionali, con l’arrivo degli inglesi String Theatre, la danese Sofie Krog e l’argentino Bululu Théatre di Horacio Peralta, insieme alle nostrane Daria Paoletta e Marta Cuscunà, capaci di mescolare in modo incantevole la narrazione con i burattini.
Spazio anche a “Superabile”, un originale fumetto teatrale creato da una lavagna magica, quattro attori – di cui due in carrozzina -, realizzato dal Teatro La Ribalta di Antonio Viganò; e poi la parata della Compagnia degli Sbuffi, per finire con una grande kermesse a cielo aperto, il 1° ottobre a Gambettola, con una decina di baracche animate da altrettanti burattinai.
Durante tutto il festival verrà proiettato il video-omaggio “Io di mestiere faccio il burattinaio” che, attraverso interviste a 12 burattinai, propone un vero e proprio percorso all’interno di quest’arte, vissuta come vero e proprio mestiere.
Dal Piemonte alla Sardegna, il nostro Mario Bianchi, in collaborazione con Andrea Bernasconi, ha incontrato il vercellese Eliseo Bruno Niemen con il suo Gianduia, erede della prestigiosa famiglia di burattinai ambulanti, il bergamasco Daniele Cortesi e il suo Gioppino, i veneti Gigio Brunello e Paolo Paparotto, il maestro bolognese Romano Danielli, i romagnoli Andrea e Mauro Monticelli del Teatro del Drago, il toscano Enrico Spinelli dei Pupi di Stac, erede di Carlo Staccioli e Laura Poli, i napoletani Brunello Leone con la sua allieva Irene Vecchia, Gaspare Nasuto con i suoi Pulcinella, i sardi Donatella Pau e Tonino Murru della compagnia Is Mascareddas, Patrizio Dall’Argine, che con il suo Teatro Medico Ipnotico mette in scena testi classici, per finire con il giovanissimo Mattia Zecchi: perché a 24 anni si può ancora decidere che il tuo mestiere sarà fare il burattinaio.
Vi lasciamo a un breve prologo del video (della durata complessiva di oltre un’ora), che potrete vedere interamente al festival.