“Non mi basta più il rapporto che avevo con gli altri attraverso la scena. Oggi voglio andare più in profondità”
Ogni incontro con Tindaro Granata è sempre un momento speciale, così come è unica l’attenzione che riserva ai numerosi amici e amiche, agli spettatori del pubblico che nel corso degli anni scelgono “Situazione Drammatica” come luogo di ritrovo per celebrare la nuova drammaturgia italiana.
Sicuramente perché il teatro è un atto di amore, con la gioia di creare e raccontare storie, ma è anche e soprattutto un (nuovo) incontro con le persone. Celebrato con la speranza nel cuore: c’è sempre una possibilità di cambiamento, nulla è irreversibile, nel bene e nel male.
È possibile incontrarlo da un estremo all’altro della penisola, dal Trentino al Tindari Festival (di cui è stato direttore artistico nell’edizione 2022). Sempre più spesso dietro le quinte anziché sul palcoscenico, occupandosi di valorizzare le giovani drammaturghe e drammaturghi italiani per Romaeuropa Festival a Roma e per l’Hystrio Festival a Milano.
L’ultima sua fatica è stato “El nost Milan: la povera gent”, dal 2 al 4 dicembre, un progetto speciale per il Comune di Milano dedicato ai nuovi poveri della città, in collaborazione con il Teatro Carcano. Un progetto triennale di arte partecipata a cura di ATIR Teatro Ringhiera, ispirato all’omonima commedia di Carlo Bertolazzi, ideato e diretto da Serena Sinigaglia. Un evento che ha visto la presenza e l’adesione di 150 cittadini ai 14 laboratori di teatro sul territorio con la partecipazione straordinaria di Lella Costa. E Tindaro Granata ha prestato la sua sensibilità ed esperienza per svolgere il coordinamento drammaturgico.
Noi lo abbiamo incontrato a La Pelanda di Roma, e lì ci ha anticipato alcuni dei suoi progetti in cantiere, che spazieranno dai versi del paesologo Franco Arminio alle canzoni di Mina….
Vi lasciamo alla videointervista.