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Sogno di una notte di mezza estate. Sul Prato Inglese Binasco conquista il pubblico

Photo: Luigi De Palma

Photo: Luigi De Palma

Un ritorno alla celebre opera di Shakespeare per la rassegna estiva del Teatro Stabile di Torino

Sul palco, sipario alzato e scenografia a vista, due attori già in costume passeggiano da tempo, di tanto in tanto osservano il pubblico, ma nessuno sembra accorgersene, tale è il clima di piacevole allegria e spensieratezza estiva in sala: ragazzi e ragazze si salutano vivacemente dai palchetti, bambini inseguiti dai genitori corrono sul prato verde sintetico che ricopre il corridoio centrale, signore chiacchierano amabilmente sulle poltrone rosse come fossero sedute in un dehor estivo, e poi ci sono i ritardatari, accompagnati dalle maschere, alla ricerca degli ultimi posti liberi rimasti. Lo spettacolo si inserisce nella rassegna Prato inglese, ormai consueto appuntamento estivo che il Teatro Stabile di Torino propone ogni anno, ospitando capolavori shakespeariani nella cornice del Teatro Carignano. L’atmosfera potrebbe davvero richiamare quella del teatro elisabettiano del Cinquecento.

Ma arriva l’annuncio registrato che segna l’inizio dello spettacolo. I due attori si spostano al centro palco e accompagnano con gesti eloquenti e simpaticamente minacciosi l’invito a spegnere i dispositivi elettronici, poi, in veste di improvvisati steward, indicano le uscite di sicurezza. Il pubblico ride: è fatta. La complicità che ne scaturisce è di buon auspicio per la riuscita dello spettacolo e non verrà disattesa. “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, per l’adattamento e la regia di Valerio Binasco, era già stato apprezzato dal pubblico torinese nel corso della stagione annuale. È qui riproposto con un nuovo cast, altrettanto affiatato e brillante.
Un’ora e quaranta minuti di spettacolo scivolano via senza cali di ritmo e attenzione.

Eppure l’intreccio è complicato: tre storie parallele d’amore giocoso e tormentato si sviluppano e intrecciano in scena, fondendo poeticamente l’epica classica, il mondo fantastico delle allegorie rinascimentali e quello delle fughe, litigi e riappacificazioni del romanzo cavalleresco. Merito del perfetto equilibrio drammaturgico costruito da Shakespeare, ma molto si deve alla maestria del regista, Valerio Binasco, impegnato anche in un duplice ruolo in scena. Come un maestro infatti, sfruttando lo stratagemma dell’invisibilità che il personaggio di Oberon gli conferisce, osserva da vicino i suoi attori, li accompagna fisicamente, sembra spronarli, e il risultato è stupefacente: sedici attori, molti dei quali giovani, si lasciano guidare e trasportare in movimenti scenici ed evoluzioni vocali che infondono allo spettacolo una carica esplosiva di energia e vitalità.

La scelta di ricorrere al dialetto per alcuni personaggi si rivela di inaspettata efficacia comica: Puck (Luigi Bignone) è un simpatico, sciocco, persino ingenuo, zanni napoletano, Bottom (il bravissimo Denis Fasolo) un debordante, eccentrico padovano e così gli altri operai che provengono da varie regioni italiane.
Ermia, innamorata di Lisandro, fugge da Demetrio, inseguito a sua volta dalla bella Elena, la quale altro non chiede che di essere ricambiata. Oberon vorrebbe riconquistare Titania, ma acceso dalla gelosia e dal desiderio di vendetta la induce a innamorarsi di un asino. Teseo, riconciliatosi con Ippolita, la chiede in moglie. In occasione delle loro nozze, gli operai allestiranno il dramma di Piramo e Tisbe, due innamorati dal tragico destino.

Se artefice e motore dell’azione è Amore, che si diverte a giocare sia con i mortali che con le creature fantastiche, l’amore che rende folli, che non conosce ragioni e che è bisogno primordiale, la vera protagonista dello spettacolo è la scenografia, opera di Nicolas Bovey. Di grande impatto visivo, si struttura su tre livelli con l’ausilio di tulle e piattaforme mobili. Vi è l’algida sala di palazzo del duca e della duchessa, color bianco ghiaccio, dalle pareti lisce e specchiate, e poi c’è il bosco fatato, abitato da creature fantastiche, che qui diventa impressionante foresta di pietre e rocce azzurre, con pertugi e caverne oscure. Grazie ai costumi di Alessio Rosati, l’immaginazione dello spettatore può dirsi sazia, non ha bisogno di ulteriori sollecitazioni.

L’ultima celebre battuta, nel testo originario attribuita a Puck e rivolta al pubblico, è qui pronunciata da Teseo-Binasco e, in questo grande spettacolo, familiare e accogliente, premiato da quattro minuti di calorosi applausi, non poteva forse essere diversamente.

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
regia e adattamento Valerio Binasco
con (in ordine alfabetico): Davide Antenucci, Luigi Bignone, Valerio Binasco, Fabrizio Costella, Giordana Faggiano, Denis Fasolo, Lorenzo Frediani, Paolo Giangrasso, Marta Malvestiti, Olivia Manescalchi, Nicola Pannelli, Cristina Parku, Greta Petronillo, Bruno Ricci, Letizia Russo, Michele Schiano di Cola, Valentina Spaletta Tavella
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Alessio Rosati
musiche Paolo Spaccamonti
consulenza vocale Carlo Pavese
assistente alla regia Giulia Odetto Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

Distribuzione personaggi e interpreti:

La Corte
Teseo, Duca di Atene, Valerio Binasco
Ippolita, Regina delle Amazzoni, Olivia Manescalchi
Filostrato, Maestro di cerimonie, Luigi Bignone
Egeo, un Nobile, Paolo Giangrasso

Gli amanti
Ermia, figlia di Egeo, innamorata di Lisandro, Giordana Faggiano
Lisandro, amato da Ermia, Fabrizio Costella
Demetrio, aspirante alla mano di Ermia, Lorenzo Frediani
Elena, innamorata di Demetrio, Marta Malvestiti

Le fate
Oberon, Re delle Fate, Valerio Binasco
Titania, Regina delle Fate, Olivia Manescalchi
Puck, Luigi Bignone
Ragnatela, Letizia Russo
Fiordipisello, Valentina Spaletta Tavella
Senape, Greta Petronillo
Brugola, Cristina Parku

Gli operai
Quincey, Nicola Pannelli
Bottom, Denis Fasolo
Snug, Bruno Ricci
Dalindalò, Davide Antenucci
Sanculotto, Paolo Giangrasso
Peracottino, Michele Schiano di Cola

Durata: 1h 40’
Applausi del pubblico: 4’

Visto a Torino, Teatro Carignano, il 1° luglio 2022

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