Al Piccolo il grande Sogno di mezza estate delle marionette Colla

Se il “Sogno di una notte di mezza estate” è opera amena e giocosa, ma anche complessa e profonda, allora lo stile della Compagnia Marionettistica Carlo Colla sembra adattarsi a puntino alla commedia di Shakespeare. Perché ne sviscera il potenziale inesauribile d’implicazioni e significati, le relazioni sottili, i molteplici fili conduttori.
Franco Citterio e Giovanni Schiavolin portano a compimento la messinscena cui Eugenio Monti Colla stava lavorando nel novembre scorso, appena prima della scomparsa.

Follia, passione, sentimenti delicati e pudichi, eros violento; l’amore istituzionalizzato nel matrimonio, quello ribelle a ogni convenzione: c’è tutto e il contrario di tutto nel capolavoro del Bardo, dov’è continua anche l’interazione con la natura, resa simbolicamente ora dalla luna, ora dalla selva, ora dalle fate. E poi c’è il consueto teatro nel teatro, la riflessione sul mestiere sempre scivoloso dell’attore, la presenza pervasiva del mito. Si oscilla tra romanticismo e farsa, galanteria e bestialità.

Ad assistere alle due ore abbondanti di rappresentazione della Compagnia Colla al Piccolo Teatro Grassi di Milano, si rimane incantati dall’acume con cui è stato sviscerato il “Sogno”, scandagliandone il sottotesto e rendendone le sfumature. Un alone fantasmagorico e festaiolo pervade la scenografia. Un retrogusto barocco caratterizza le marionette, dalla grande forza espressionistica.

Atene, paesaggio con rovine di gusto secentesco. Subito dopo una foresta, galleria d’alberi, idillio lussureggiante di gusto arcadico. La natura trionfa nella sua veste più sfarzosa; s’illumina o imbrunisce seguendo l’avvicendarsi del sole e delle stelle. Il gioco di spazi, profondità e luci dilata le proporzioni. La scenografia ricca, coloratissima, materializza un mondo stregato, nel quale volteggiano gioiosamente una sessantina di marionette. Quest’artigianato proteiforme è un esercizio di stile. Ci sono i protagonisti, i comprimari e le comparse. A seconda del ruolo sociale, del mestiere, del sesso, i personaggi si muovono circospetti o esuberanti, pavidi o altezzosi, con andatura da militari dalla falcata austera, oppure da guappi, o ancora da ebeti. Che siano animati dalla sensualità incontrollabile o dalla ragione misurata, dal capriccio o dall’istinto, un’ingenuità essenziale sembra dominare su tutto. In quest’allegro carosello i corpi sono flessuosi, la gestualità icastica, mai sovraccarica. Lazzi e frizzi si susseguono nella trama demistificatrice di Piramo e Tisbe, con la raffinata trovata di marionette che tirano i fili di altre marionette, ed è un groviglio tale che pare un miracolo che ogni gesto si dipani lineare, ogni movimento resti pulito, senza che i troppi fili s’ingarbuglino.

Altro preziosismo sono delle figure sull’altalena, ai vertici in alto, che oscillano come campane, e sembra una citazione delle decorazioni ad affresco sulle volte dei soffitti dei palazzi signorili rinascimentali. Colpisce, fra tutti i personaggi, l’energia esplosiva del rubicondo Puck.

Franco Citterio e Giovanni Schiavolin alla regia potenziano le atmosfere fiabesche e oniriche, i toni ilari che avevamo ritrovato in altre loro opere shakespeariane, come “La Tempesta” e “Macbeth”.
Le marionette alimentano il rigore simbologico dello spettacolo. Rafforzano l’espressività comica. Hanno un’anima gentile che esorcizza la dilagante tecnologia contemporanea, così invasiva da essere a volte volgare

Una citazione particolare meritano le musiche che accompagnano il lavoro, composte da Danilo Lorenzini ed eseguite da un ensemble di giovani strumentisti del Conservatorio di Como. Mordenti e teatrali, esse creano un’ambientazione di luce e fasto, in cui si alternano con estrema naturalezza forme chiuse tradizionali, numeri d’insieme singoli e collettivi, danze e generose pennellate cromatiche. Una chicca l’aria di Titania, nel primo atto, cantata da un’eterea Antonella Ruggiero.

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
di William Shakespeare
riduzione e adattamento per marionette di Eugenio Monti Colla
musica di Danilo Lorenzini
scene Franco Citterio
costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco
direzione tecnica Tiziano Marcolegio
luci Franco Citterio
regia Franco Citterio e Giovanni Schiavolin

i marionettisti:
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich,
Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette

voci recitanti:
Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio, Lorella De Luca, Giuseppe Lanino, Lisa Mazzotti, Riccardo Peroni, Gianni Quillico, Franco Sangermano
coordinamento voci: Lisa Mazzotti

registrazione musicale:
i musicisti del Conservatorio di Como “Giuseppe Verdi”, diretti da
CarloBalzaretti: Francesco Albertini,Luca Carrino, Andrea Colombo, Ivailo Corengia, Luca Esposito, Sofia Panzeri, Simone Zaffaroni
coordinati da Liborio Guarneri
cantantiBenedetta Mazzetto, Simona Ritoli
direzione Daniele Sozzani Desperati; supervisione Danilo Lorenzini
registrazioniStudio “Preludio” – Milano
tecnico del suono Paolo Sportelli
l’aria di Tatiana del primo atto è cantata da Antonella Ruggiero
nuova produzione 2018
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO
Comune di Milano – Teatro Convenzionato

durata: 2h e 15 (compreso intervallo)
applausi del pubblico 2’

Visto a Milano, Piccolo Teatro Grassi, il 12 giugno 2018
Prima Assoluta

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