Viuere, Gallio frater, omnes beate uolunt, sed ad
peruidendum quid sit quod beatam uitam efficiat caligant
(Tutti, fratello Gallione, vogliono vivere felici,
ma nel veder chiaro cos’è che renda la vita felice sono ottenebrati)
Seneca, Dialoghi – Libro VII De vita Beata
E’ il Parco del Nobile, area verde che si stende sul primo inasprirsi del terreno che porta verso le colline torinesi, l’arena naturale scelta per i tre giorni d’inizio della XII edizione di La Piattaforma Teatrocoreografico (“Danza e natura negli ultimi giorni d’estate”), festival di danza contemporanea che si è aperto accogliendo a piedi nudi sull’erba il “Terzo Studio sulla Felicità” di Giorgio Rossi, riflessione d’esilarante ironia sul senso, le perversioni e la ricerca di una e molte felicitas nell’indecifrabilità tavolta precaria dei desideri.
Un concetto intimistico quanto culturalmente condiviso, che si frammenta nel relativismo etico ed immaginifico delle società e dei singoli: cosa sia la felicità è definizione irriducibile, preludio di Weltanschauung senza soluzione di continuità, in conflitto o in armonica convivenza, smacco agli intenti classificatori della morale.
Nulla di più parossistico se questa ricerca viene ritratta scucendo i confini sociali, generazionali, culturali o di genere che la rendono di volta in volta comprensibile ed assoluta ai suoi adepti. (Un sottile gioco antropologico e politico di cui la Costituzione degli Stati Uniti d’America è un esempio eclatante: la tutela della ricerca della felicità, come imprescindibile diritto di libertà positiva, ha edificato due opposti come il sogno americano dei migranti del Novecento e le contraddizioni del suo sistema sanitario).
Cronache di tempi duri, ma dai toni sarcastici.
La scenografia naturale degli alberi del Parco del Nobile, il reticolato d’ombre sottili che taglia le figure sullo sfondo, l’illuminazione artificiale che accompagna l’affaticato crepuscolo preautunnale esaltano la freschezza della messa in scena, ritratto smaliziato sulle nostre rivendicazioni di benessere e le nostre volontà di potenza.
Un corollario di umanità che coinvolge miracolati di Padre Pio, celebrità dark ossessive (accennata e gemente parodia della Valduga di Medicamenta), manager coatti, immancabili casalinghe, esaltati muezzin, ottimistici rapper, conduttrici telvisive, maschi “d’na vota”, kamikaze.
La felicità è il filo conduttore di movimenti e narrazioni che ne mescolano il relativistico senso, ogni corpo portatore di una sua identità esacerbata che si sposta in crescendo dall’essenzialità all’artificialità del pensiero, e che si fa voce di insicuri elenchi di ciò che ci rende felici: “Notare che i fiori sul tavolo non sono appassiti”, “mio padre che mi abbraccia cinque volte nella vita in modo molto maldestro”, “il vento tra i capelli”, “arrivare al distributore poco prima di finire la benzina”.
La cura del gesto e della parola, declinati caoticamente in movimenti endorfinici a produrre contrasto visivo sulle note pop di colonne sonore ottimamente scelte, traducono la difficoltà di una ricerca e la necessaria tolleranza per chi si pone per fragilità ed isteria in lotta con una felicità oggi spesso patinata o merce di lusso, ingannatrice.
Uno studio, definizione che ben si addice al carattere analitico di questa recente creazione, positivo, senza ingenuità, che ricorda l’importanza delle piccole cose, come esserne spettatori seduti sull’erba in un parco che ancora porta gli ultimi profumi d’estate.
Il festival, che negli spazi del Parco del Nobile ha accompagnato gli atti performativi a percorsi naturalistici e degustazioni di miele, prosegue il 20 e 21 settembre con numerosi spettacoli in un altro suggestivo contest: i giardini della Reggia di Venaria.
Terzo Studio sulla Felicità
coreografia e direzione artistica: Giorgio Rossi
autori e danz/attori: Mariella Celia, Eleonora Chiocchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia
produzione: Associazione Sosta Palmizi
durata: 1h 30
applausi del pubblico: 2′ 00”
Visto a Torino, Parco del Nobile, il 3 settembre 2014