Ulderico Pesce: storie di scorie radioattive d’un emigrante lucano

Ulderico Pesce
Ulderico Pesce
Ulderico Pesce in ‘Storie di scorie’ (photo: Cicconi-Panzironi uldericopesce.com)

Ulderico Pesce è un moderno cantastorie che narra alla gente, adoperando un linguaggio semplice, i problemi dell’Italia di oggi.
“Storie di scorie”, vincitore del Premio Nazionale Legambiente 2005, denuncia alcuni aspetti malsani della soluzione nucleare nel nostro Paese, raccontando fatti ed avvenimenti volutamente messi da parte dall’informazione italiana. Molti chiamano “civile” o “di narrazione” questa tipologia di teatro, ma sarebbe forse più corretto definirla “di denuncia”, vista la funzione pedagogica e ammonitrice che detiene.

Lo spettacolo parte dalla protesta avvenuta a Scanzano Jonico (MT) nel novembre del 2003 per immergersi nella storia di Nicola, quarantenne lucano addetto alle pulizie nel deposito della Trisaia di Rotondella, e raccontare, attraverso la sua travagliata esperienza, alcune delle inquietanti vicende legate ai depositi nucleari italiani. Facendo parlare questa voce, Pesce universalizza l’esperienza personale di una famiglia di umili origini, dedita da sempre al lavoro nei campi, che ha visto cambiare radicalmente le proprie abitudini in seguito all’avvento dell’industria nucleare.

Lo spettacolo, partito geograficamente dal Meridione, affronta un problema grave che coinvolge tutti gli italiani, nessuno escluso. “Storie di scorie” può così idealmente legarsi ai lavori del primo Paolini, discostandosi dal filone populista e retorico di parte del nuovo teatro di denuncia italiano. I punti di forza risiedono nella sua immediatezza, nell’interpretazione efficace di Ulderico Pesce e nella descrizione particolareggiata e documentata degli effetti devastanti del nucleare.
Pesce è un affabulatore, sa far leva sulle coscienze del pubblico in sala commuovendo e allo stesso tempo divertendo, grazie alla parlata lucana e alla messa in scena funzionale, in alcuni punti didascalica, che non limita però la narrazione ma, semmai, la rafforza.

Un teatro della memoria, da seguire attentamente, e provvidenziale, che non fa abbandonare le speranze ma, anzi, smuove attivamente le coscienze utilizzando anche i colori del paradosso e del grottesco. Pesce, come Giulio Cavalli, non va lasciato solo, ma sostenuto attraverso le sue petizioni e gli spettacoli. “Storie di scorie” è prova lampante e “fastidiosa” del suo impegno: non il solito monologo ma una riunione sulla pubblica piazza, da far ascoltare soprattutto ai ragazzi. Perché “libertà è partecipazione”, anche a teatro.

STORIE DI SCORIE. Il pericolo nucleare in Italia
di e con Ulderico Pesce
durata : 1h 20′
applausi del pubblico : 2′ 43”

Visto a Napoli, Teatro Area Nord, il 9 gennaio 2010

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