Gambe mozzafiato, glutei alti e sodi, seni straripanti, sorrisi smaglianti e maschere di pelle invadono il campo visivo; una tappezzeria mediatica che inneggia ad una nuova idolatria: il corpo. Integrarsi nell’ordine sociale consiste sempre più nel procurarsi forme da Barbie. E proprio una Barbie, smembrata, introduce il festival del corpo femminile Mutazioni, voluto e diretto dal Teatro Cargo di Genova. Spettacoli teatrali, documentari, incontri, conversazioni, laboratori e visite guidate fino al 24 maggio sono dedicati a un tema di grande attualità: l’ossessione per la propria immagine e, in particolare, la mutazione del rapporto della donna col proprio corpo.
Laura Sicignano, fondatrice del Teatro Cargo e direttore artistico del festival, invita a riflettere sul “corpo politico e femminile nei mass media, donne kamikaze e donne cover”, e così una schiera di donne e di corpi invadono i palchi genovesi.
Ad aprire il festival sono cinque attrici – Fiammetta Bellone, Arianna Comes, Beatrice Schiros, Irene Serini e Raffaella Tagliabue – protagoniste di “Sudore”, spettacolo scritto dalla stessa Laura Sicignano e da Alessandra Vannucci.
Su una asettica arena, a ritmo di musica elettronica, le cinque esercitano il proprio corpo incitate da una voce maschile da personal trainer: “45 minuti di sudore per migliorare la tua vita”, nella speranza di trovare il proprio riscatto nell’apparenza. Una palestra per vincere, per scolpire quell’immagine che sarà più importante delle proprie capacità, per essere, finalmente, felici… forse.
Le cinque bravissime attrici propongono uno spaccato di realtà contemporanea; caratteri ben definiti e differenti di donna si rivelano, si smascherano mostrando il loro diritto-rovescio e le rispettive profonde debolezze. “Guarda solo te stessa, suda!”. Accerchiate da specchi in movimento le protagoniste inseguono i propri ideali di perfezione. Diverse le motivazioni ma un unico scopo: l’Estetica. Aumenta il sudore e crollano i nervi, sino ad un finale grottesco in cui le cinque donne si scoprono né padrone del proprio corpo né, tanto meno, di loro stesse.
Storie tragiche e comiche, donne forti, emancipate ma – nella realtà – totalmente vacillanti, ognuna nascosta dietro la propria maschera di forza. La donna-capo schiava di una relazione fedifraga, la madre ossessionata dai figli, l’eterna adolescente dipendente da psicofarmaci, la donna bisturi che sogna per sé un corpo perfetto e la disadattata senza speranza.
Sul ring della palestra, a suon di “Tu sei il numero uno, il secondo non lo ricorda nessuno” ha luogo una gara di resistenza, una lotta senza vincitori né vinti, l’una contro l’altra ed ognuna contro se stessa.
“Al mondo non è mai esistito e non esiste che un unico uomo, egli è con tutto il suo essere in ciascuno di noi e di conseguenza è noi stessi – sosteneva Jean Genet – Ognuno è l’altro e gli altri”. Guardando queste donne e i loro tormenti si ritrova, nella lotta ossessiva, parte di sé. La palestra si rivela quindi luogo di verità, in cui le attrici interrompono la recita mostrandosi per quello che sono: forti e sole, decise e impaurite, assolutamente contemporanee.
SUDORE
di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
regia: Laura Sicignano
con: Fiammetta Bellone, Arianna Comes, Beatrice Schiros, Irene Serini, Raffaella Tagliabue
voce dell’istruttore: Roberto Serpi
coreografie: Nicoletta Bernardini
scene: Laura Benzi
costumi: Francesca Marsella
luci e musiche: Enzo Monteverde
durata: 1 h 05’
applausi del pubblico: 2’ 10’’
Visto a Genova, Teatro della Tosse, il 14 maggio 2009
debutto nazionale