Sur la route. Antoine Rigot e l’equilibrio d’un corpo in bilico

Les Colporteurs
Les Colporteurs
Les Colporteurs in ‘Sur la route…’

Dalle ceneri di Metamorfosi. Festival di confine fra teatro e circo, andato in scena per ben cinque stagioni all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nasce quest’anno Apripista. Festival del circo contemporaneo, con la direzione artistica di Gigi Cristoforetti.

Abbiamo assistito alla toccante esibizione della Compagnie Les Colporteurs (già chiamati in Italia nel 2002 e 2003 da Giorgio Barberio Corsetti per partecipare a due laboratori di ricerca sul circo e sul teatro) che, con “Sur la route…”, ispirato a “Edipo sulla strada” di Henry Bauchau, porta in scena il dialogo tra un corpo ferito e una donna-funambolo.

Il corpo ferito è quello del funambolo Antoine Rigot che, dall’incidente del 2000, continua il suo percorso acrobatico: “Come posso continuare a vivere, acrobata col corpo ferito? Qual è il mio posto? Io so che esiste – si interroga Rigot – Non voglio esibire il mio corpo ferito, io voglio farlo danzare, voglio farlo esistere nella sua nuova e diversa bellezza. Voglio inventare lo strano linguaggio del mio nuovo corpo. Non ho smesso di sentirmi un uomo nel circo”.

La donna-funambolo è Sanja Kosonen: a lei tocca fluttuare in bilico sul filo, dialogare con quel corpo mutilato, sorreggerlo e abbracciarlo. Creare una tensione e una leggerezza per bilanciare la pesantezza di quelle gambe inferme che a fatica riescono a reggere il corpo muscoloso.

Lo spettacolo sta tutto in questa fatica, e nell’ostinazione con cui Rigot sta in piedi, cammina andando oltre la fisica e facendo credere a tratti che di paralisi non si tratti.
Senza scendere in dettagli medici (non sappiamo con precisione entità e motivo dell’infortunio, anche se lo supponiamo) e senza soprattutto esibire niente di scontato, lo spettacolo – nei suoi quarantacinque minuti – vede un dialogo continuo tra i corpi e quei fili che Sanja domina dall’alto e Antoine solo sfiora, creando però quella “coreografia dell’equilibrio” proclamata nel programma di sala.

Per completare l’opera, l’ispirazione della storia è data da un Edipo minore, quello raccontato dallo scrittore belga Henry Bauchau, dove si narra di quando, dopo la tragedia, Edipo inizia il suo cammino per cercare di riprendere in mano in modo diverso le fila della sua vita e ritrovare l’equilibrio che si è appena spezzato.
Antigone, limpida, ribelle e illuminante, è la figura che si impone in questo viaggio. I due capiscono di non poterlo compiere se non insieme.

L’equilibrio dei funamboli Edipo e Antigone viene trasposto qui sopra e sotto i fili, attraverso un’arte che si reinventa – complice una disgrazia-, diventando uno spettacolo autobiografico a tratti davvero emozionante.

SUR LA ROUTE…
con: Sanja Kosonen, Antoine Rigot
ideazione e regia: Antoine Rigot
assistente: Cécile Kohen
coreografia: Sanja Kosonen
drammaturgia: Cécile Kohen
suono: Stéphane Comon
luci: Thomas Boureau
costumi: Florie Bel
scene: Patrick Vindimian, Antoine Rigot
durata: 45’
applausi del pubblico: 2’ 23’’

Visto a Roma, Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio, il 2 maggio 2011
prima italiana

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