Nell’universo di Tânia Carvalho, sogno pittorico in tre atti

One of four Periods in time (photo: Theo Giacometti)
One of four Periods in time (photo: Theo Giacometti)

In scena a Parigi, l’artista portoghese presenta due brani insieme al Ballet National de Marseille e un solo che la vede protagonista

Un essere non identificabile avanza in scena chino, le braccia tese all’indietro, strisciando un piede a terra. Sembra racchiuso in un guscio intento ad aprirsi. Un unico danzatore in una scena scura e calda al tempo stesso, che ripete il medesimo movimento.
Ispirato al processo di riproduzione multipla di un’immagine su carta o tessuto – la silografia – sviluppato in Cina nel VI secolo, “Xylographie” è un racconto per immagini che formano quadri viventi dal vocabolario transdisciplinare. I colori e la composizione di linee e forme rimandando a tratti al teatro, al circo, al cinema muto e alla pittura.

Il dipinto iniziato con un unico elemento esplode con la musica in una composizione perfettamente sincronizzata di diciotto danzatori di etnie differenti, dai gesti precisi ed eleganti, che evocano una serie di incisioni espressionistiche viventi. Un’estetica quasi barocca, sottolineata dalla musica e dai costumi (che si differenziano in nero, rosso e color terra) in cui ogni singolo elemento si muove in un racconto individuale, con dei fermo-immagini di espressioni facciali inquietanti, ma perfettamente sincronizzato in una complessa geometria dell’insieme. Un quadro che brulica di creature indefinibili ma a loro modo perfette, che fa pensare al giardino delle delizie di Bosch, dove puoi analizzare e perderti in ogni dettaglio, o dove puoi farti rapire dall’insieme.

Artista poliedrica – Tânia Carvalho compone musica, disegna, realizza film – resta sicuramente la coreografia la nota distintiva della sua opera, presentata a Parigi al teatro della Grande Halle de la Villette. La sua danza è un crocevia fra teatro, cinema e pittura che racconta, in movimento, un universo intrigante e complesso, creando un pattern inedito che codifica un linguaggio proprio, sviluppato su più livelli.
In questa sede la coreografa portoghese concepisce un programma intenso per il Ballet National de Marseille, dove emergono le molteplici sfaccettature della sua opera. E’ evidente la ricerca, oltre che estetica e di linguaggio, anche antropologica nei confronti di un’umanità che si perde e si ritrova, visibile nei numerosi salti tra luce e tenebre e nel concetto di evoluzione, e di continuità.

Con “Xylographie” la Carvalho cerca di imprimere su scena delle immagini, sollevando così anche una riflessione sul concetto di memoria nella danza. Se è vero che, al contrario della scrittura o del cinema, alla danza manca la stessa permanenza nel tempo, è anche vero che il corpo di un danzatore possiede una memoria che deriva dal proprio percorso e dagli antenati artistici, memoria che ricompare nei movimenti del presente.

La parte più introspettiva di questo lavoro della Carvalho emerge sicuramente nell’assolo di dieci minuti da lei interpretato, e di cui è autrice anche delle musiche.
Immerso nella penombra e attraversato da note di intenso nero, “As if I could stay forever” si rivela in un’esplosione gestuale, in cui i movimenti sembrano volersi distaccare dal corpo per prendere vita propria. In un sobrio abito nero la coreografa sembra interpretare in modo autobiografico una donna in transizione tra due età. Inizialmente sui tacchi, che toglierà subito dopo, sembra mettere a nudo la parte più intima della sua anima, in tutta la sua fragilità.
L’inclusione di uno spazio sonoro attribuisce spessore ai movimenti, che diventano movimenti dell’anima. Una nota ostinata di un piano, contornata da pochi accordi, enfatizza la carica emotiva. Musica e gesto diventano così due elementi che occupano due spazi differenti ma che si incastrano in un perfetto puzzle, evidenziandone la costante stilistica.

One of four periods in time (ph: Didier Philispart)
One of four periods in time (ph: Didier Philispart)

La scena cambia nella terza parte, con un tappeto bianco e un disegno luci che andranno a mettere in evidenza i danzatori (ora quindici), accomunati da calze rosse e quasi impalpabili vesti bianche che attribuiscono più leggerezza alla loro mimica meccanica, facendo spiccare un senso acuto del gesto e un’assoluta plasticità. Non a caso lo stile della Carvalho è stato definito come “espressionismo cinematografico”.
“One of four periods in time (ellipsis)” è un lavoro di scrittura coreografica magistrale diviso in due parti. In una prima i danzatori sembrano quasi marionette in movimenti meccanici che raggiungono la maggiore tensione nelle svariate espressioni di gioia, stupore, riso o pianto.
Liberati dalle vesti bianche, nella seconda parte i danzatori restano in disarmonici costumi neri e calze rosse, contrapponendo alla rigidità precedente figure più libere anche nei movimenti, che si giustappongono in assoli, in duo e poi in gruppo, andando a comporre installazioni fluide ed effimere. Accompagnata da un ritmo crescente la danza si costruisce in partiture che risaltano l’energia pluridisciplinare del lavoro e il virtuosismo dei componenti del Ballet National de Marseille, in un crescendo musicale ed emotivo che implode in un improvviso corto circuito.
Buio, silenzio.

Xylographie
Coreografia: Tânia Carvalho
Con i ballerini e ballerine del Ballet National de Marseille: Sarah ABICHT, Daniel ALWELL, Nina Laura AUERBACH, Isaia BADAOUI, Alida BERGAKKER, Martha ECKL, Riley FITGERALD, Myrto GEORGIADI, Nathan GOMBERT, Ibai JIMENEZ GOROSTIZU ORKAIZTEGI, Nonoka KATO, Yoshiko KINOSHITA, Angel MARTINEZ HERNANDEZ, Jonatan MYHRE JORGENSEN, Hanna-May PORLON, Aya SATO, Noam SEGAL, Elena VALLS GARCIA, Nahimana VANDENBUSSCHE, Antoine VANDER LINDEN
Produzione CCN Ballet national de Marseille – (LA)HORDE
Musiche Tânia Carvalho, Ulrich Estreich Création
luci Zeca Iglesias Création
costumi Aleksandar Protic

durata: 20′

As If I Could Stay There For Ever
Coreografia, costume e musica Tânia Carvalho

durata: 10′

One Of Four Periods In Time (Ellipsis)
Coreografia e costumi Tânia Carvalho
Musiche Vasco Mendonça, interpretate da: Tamburi: Miquel Bernai, Pedro Oliveira, João Cunha & Rui Rodriguez
Luci Eric Wurtz
Répétiteur et répétitrice Valentina Pace & Thierry Hauswald
Costumi Nicole Murru
Regia Luci Annaëlle Marsile
Regia suono Fabien Minez
Regia generale Rémi d’Apolito
Co-produzione Théâtre de la Ville-Paris nel Quadro della stagione Hors les murs et La Villette-Paris
Co-realizzazione CCN Ballet national de Marseille et KLAP nel quadro della stagione France-Portugal 2022
Il CCN Ballet National de Marseille – direction (LA)HORDE riceve il sostegno della DRAC Paca, del ministère de la Culture, della città di Marseille e della Fondation BNP-Paribas.
Con il sostegno di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels

durata: 21′

Visto a Parigi, La Grande Halle de la Villette, il 22 maggio 2022

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