Teatro della Contraddizione. Intervista a Marco Maria Linzi

teatrodellacontraddizione.it
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Un piccolo ingresso con una scala che porta ad un interrato. Una porta a vetri e poi il piccolo universo testardo e combattente del Teatro della Contraddizione. Entriamo con la nostra telecamera.

Questa tenace realtà opera a Milano da dieci anni, ma la compagnia nasce nel 1993 dal sodalizio artistico tra il regista Marco Maria Linzi e gli attori Sabrina Faroldi e Andrea Lanza, il cui percorso inizia alla Paolo Grassi di Milano. Qualche tempo dopo anche l’attrice Micaela Brignone entra stabilmente nella compagnia e, con questo nucleo centrale, vengono realizzati gli spettacoli, avvalendosi di volta in volta sia della collaborazione di artisti esterni, sia degli allievi più validi della scuola che hanno creato, ispirata al lavoro dei grandi del Novecento, dal Teatro delle sorgenti di Jertzy Grotowski, al Cricot 2 di Tadeusz Kantor, e ancora al Theatre du soleil e al Tanzteater di Pina Bausch.

Dal 1993 la compagnia ha curato allestimenti collaborando, tra gli altri, con enti quali il Teatro alla Scala di Milano, il Sociale di Como, la Paolo Grassi, il Centro Culturale Spagnolo Cervantes: prosa (commedia, tragedia, dramma), teatro ragazzi, teatro lirico e videoart, per un gruppo che quest’anno ha sbancato il Premio Milano per il Teatro, raccogliendo il favore della giuria popolare, che ha insignito la produzione 2009 “Die  Privilegierten – La città ideale”, di Marco Maria Linzi, dei premi come miglior spettacolo della stagione 2008/09 e miglior regia.
Un trionfo, per una realtà che da sempre reclama attenzione e da anni promuove una stagione sperimentale europea, chiamando sul proprio palcoscenico alcune interessanti realtà del vecchio continente, e mostrando, ancora una volta, che un budget ristretto non è detto significhi scarsa qualità. L’abilità è nella scelta.

E’ forse per questo motivo che attori come Linda Marlowe, la musa di Steven Berkoff, il Prodigal Theatre di Brighton, l’Ister Teatar di Belgrado e molte altre compagnie italiane scelgono questo palco, sotto il livello dell’asfalto della metropoli, per portare in scena i loro spettacoli nella capitale italiana del teatro.

La stagione sperimentale festeggerà quest’anno il primo decennale, visto che l’iniziativa è nata nel 2000 con l’intento di arrivare ad un’identità definita ma non definitiva, di dar spazio alla ricerca, alla comunicazione di nuovi linguaggi e al confronto con compagnie indipendenti con cui condividere una ricerca sul linguaggio slegata dal contesto naturalista, in un luogo concepito per essere flessibile, capace di adattarsi di volta in volta alla struttura dei diversi mondi che ospita. Cercando quindi di superare la più consueta specializzazione in un solo genere drammatico, lo stile della Contraddizione, attraverso la contaminazione tra forme espressive, cerca, nell’equilibrio fra ricerca e tradizione, la molteplicità di un teatro globale, in grado di comunicare con un pubblico eterogeneo, che possa comprendere gli spettatori delle piccole sale off come quelli dei grandi teatri d’opera.

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