Rewind: Deflorian/Tagliarini e un Café Muller al contrario

Rewind
Rewind - omaggio a Café Muller di Pina Bausch
I tre protagonisti di ‘Rewind’ (photo: Amedeo Novelli)

Nel 1978 Pina Bausch dà luce a “Café Muller”, opera indiscutibilmente unica che viene definita dai più un “infarto teatrale” nel mondo della danza. Tra sedie e attimi sospesi Pina Bausch si muoveva con una grazia totalmente sua in uno spazio astratto, fra contatti e rivelazioni, passioni e amori.

Il duo Daria DeflorianAntonio Tagliarini, che collabora dal 2008, per la nuova edizione del Danae Festival di Milano decide di omaggiare la grande danzatrice, recentemente scomparsa, con uno spettacolo dedicato proprio al celebre “Café Muller”.
La riflessione si apre con i due interpreti che parlano della loro vita personale, inframmezzando il discorso con accenni al lavoro della Bausch. Mentre parlano, a tratti ironicamente, guardano su you tube il video dello spettacolo raccontandolo al pubblico in ogni minimo dettaglio, e dalle braccia lunghe e magre di Pina Bausch cercano di riportare a noi tutta la sua poesia.

L’idea è creare un tentativo di re-invenzione con un improbabile riavvolgimento del tempo, sospeso, lontano, che cancella la memoria di tutti. Se il tempo trasforma, la memoria resta, a tratti confinata in brevi e frammentati ricordi. Nasce così uno spettacolo continuamente interrotto, dove a momenti di poesia, in cui sentiamo la musica del celebre spettacolo in sottofondo (ma vediamo solo i due performer che fissano lo schermo del pc) si alternano continue interruzioni in cui i protagonisti parlano del più e del meno, a volte accompagnati da un microfono e a volte no, citando l’11 settembre, i rispettivi primi amori e qualche accenno alla danza. Il tutto viene farcito (raramente) da qualche movimento di scena, uno spostamento di sedie, a ricordare l’allestimento della Bausch, che però non porta da nessuna parte.

“Rewind” nasce da un’idea interessante, ma il continuo frammentarsi dell’azione diventa frustrante per il pubblico, che non riesce a godere dei ricordi legati a “Café Muller” né a saperne qualcosa di più. Il tutto è inoltre privo di qualsiasi accenno alla danza: non c’è movimento, azione o momento che la ricordi, tranne un intervento di pochi minuti di una ballerina sulla scena (Vanessa Michielon) che dà respiro al lavoro, ma dura decisamente troppo poco perché sia incisivo nella drammaturgia. Gli attori sono simpatici, e soprattutto all’inizio fanno sorridere con la loro energia quotidiana (anche troppo quotidiana); tuttavia non stimolano all’ascolto e soprattutto non riescono a farci commuovere nel ricordo di Pina Bausch.
Certamente un merito va riconosciuto. Vedendo “Rewind”, in cui i due attori si commuovono davanti a un video che il pubblico non vedrà mai, la voglia di rivedere (o vedere) “Café Muller” si fa pressante: la frustrazione di non poter godere della poesia dello spettacolo ma solo dei commenti dei performer la fa infatti da padrona.
Che sia un modo per stimolare alla visione dell’originale?

REWIND – omaggio a Café Muller di Pina Bausch
di e con: Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
e con Vanessa Michielon
coproduzione: Planet 3 e Dreamachine
con il contributo dell’Imaie
e la collaborazione di: Area 06-Roma, Rialto Santambrogio, Roma, Florian TSI, Pescara, Centro Artistico Grattacielo, Livorno, Armunia-Castiglioncello
durata: 1h 10′
applausi de pubblico: 1′ 25”

Visto a Milano, Teatro I, il 6 aprile 2010

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