Il Teatro delle Lingue apre con la Puglia di Oscar De Summa

Oscar De Summa
Oscar De Summa
Oscar De Summa (photo: esperienze-giovaniateatro.it)

Si è aperto a Venezia un nuovo canale di comunicazione tra le realtà sceniche, complesse e dinamiche, del Bel Paese. Si chiama Il Teatro delle lingue – ovvero una solitudine molto rumorosa, progetto curato da Paolo Puppa, docente di storia del teatro e dello spettacolo dell’università Ca’ Foscari.

Un bel modo per festeggiare i 150 anni dell’Unità, valorizzando la vastissima varietà di dialetti che sono stati a suo tempo necessari per la costruzione di una lingua teatrale, e che ancora oggi continuano a disegnare storie e immagini, mantenendo bella e vivace l’immagine arlecchina dell’Italia.

Nonostante lo scambio comunicativo non sia sempre facile, la ricchezza della lingua orale, con le sue parole, le strutture sintattiche, le frasi gergali, gli aneddoti della quotidianità, tra contatti e interferenze, ha sempre portato a risultati innovativi sia dal punto di vista testuale che scenico, specie nell’ambito della narrazione.

Evitando di chiudere tutto in una realtà spaziale circoscritta, “Il teatro delle lingue” si presta quindi ad essere una bella possibilità per fare cultura oltre che teatro. Il percorso che si inserisce all’interno del più ampio progetto “Parole in forma scenica 2011”, si presenta, più che come una semplice rassegna, come spazio in cui poter mettere in relazione spettacoli, idiomi, quotidianità, momenti di riflessioni, incontri con artisti,  non solo quindi un’occasione di fruibilità, ma un processo culturale che possa stimolare e agevolare l’incontro e la leggibilità.
Un viaggio tra assoli teatrali che rumoreggiano silenziosamente in lungo e in largo, dalla Puglia alla Valle d’Aosta, passando per Abruzzo e Lazio, dal racconto autobiografico a quello immaginifico. Nutriti nel loro dire, fare e raccontare dalla terra di appartenenza e dalla capacità evocativa dell’idioma.

Oscar De Summa, Roberto Corradino, Andrea Cosentino, Gianfranco Berardi, Gaetano Ventriglia e Daniele Timpano sono i sei performer monologanti, protagonisti di questa prima parte del progetto: autori e attori, corpo e voce, giovani e ancora poco conosciuti nel territorio teatrale veneto.

E’ stato De Summa a dare il via, ieri sera, alla rassegna con il suo “Diario di Provincia”, incontrando poi il pubblico stamattina presso la Fondazione di Venezia (e così faranno anche i prossimi attori, con un appuntamento alle 10 del giorno successivo allo spettacolo).
Artista pugliese con alle spalle una buona scuola d’attore, autore e regista, De Summa porta in scena i giorni in bianco e nero della piccola Erchie, in provincia di Brindisi. Una delle tante storie di paese, dove i giorni scorrono come in una fotocopiatrice impostata su un numero infinito di copie, sempre le stesse. Un microcosmo familiare abitato da personaggi che diventano bizzarri nella drammatizzazione, come quando si ha voglia di rendere un ricordo un po’ meno bicromatico e dandogli quel tocco di comicità che lo rende caldo e accogliente.

Per una debolezza del testo o un’eccessiva emozione dell’attore, l’inizio del monologo fatica un po’ a ingranare, e nonostante le parole siano accompagnate da una buona fisicità, corrono troppo velocemente rispetto alle immagini che vogliono disegnare, e che si fatica ad afferrare, a sentire vive. Nell’ultima parte si assiste però ad un bel cambio di registro, che promuove a pieno titolo la prova d’attore e autore. La voglia di fare accadere qualcosa, di accendere di diverso la calura estiva del piccolo paese, arriva finalmente in platea: è la semplice immagine raccontata di una nuova capigliatura punk, una bella cresta verde, che trasforma all’improvviso il protagonista in un guerriero tra la folla, e apre a quel afflato di ribellione e reazione un po’ folle e immaginifica, fatto di un gruppo di amici che cercano di rubare al giorno  nuove avventure e emozioni, come un bel salto nel vuoto, da cui non sempre si può fare ritorno.

Sarà ancora la Puglia, con Roberto Corradino in “Conferenza- Riccardo II”, la protagonista della seconda serata (già stasera) del progetto, che proseguirà fino a fine mese e prevede anche un convegno internazionale, oltre ad una seconda sessione di spettacoli in autunno  provenienti da Sardegna, Piemonte, Emilia Romagna, Calabria e Veneto.

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