Ogni anno per arrivare a Calamandrana Alta imbocchiamo strade diverse. O meglio, si parte sempre dalla stessa ma poi, tra diramazioni e stradine perse fra le colline astigiane, riusciamo tutte le volte ad addentrarci in nuovi percorsi. Eppure ormai, da tre anni a questa parte, è quasi una tappa obbligata tra i festival estivi. Una gita fuoriporta piacevole in un week-end di fine luglio.
Un piccolo borgo, la parte alta del paese vecchio, un gioiellino di tranquillità fra antiche dimore di campagna, un castello e una strada maestra che, una volta all’anno, scelgono la via del teatro come proposta “alternativa” alla promozione enogastronomica tout court del territorio.
Una sfida intrapresa 19 anni fa, come racconta il vice-sindaco Bruno Spertino, che con alti e bassi è arrivata fino ad oggi.
Nel 2006 una nuova svolta dopo un periodo un po’ sottotono; la direzione artistica del festival passa in mano a Stefano Labate, giornalista astigiano e appassionato di teatro, per un progretto triennale che è anche una sfida: portare il teatro contemporaneo in un paese tuttora a vocazione agricola, cercando di produrre un interesse crescente proprio in quel centro di nemmeno duemila anime a una trentina di chilometri da Asti.
Per questa prova Labate sceglie di calibrare bene i suoi programmi artistici: “Teatro & Colline non vuole essere un festival di ricerca estrema – sintetizza – Non ne ha i presupposti e forse neanche i mezzi, e ce ne sono già altri con questo scopo”. Il fine è semmai proporre la scena contemporanea senza spaventare troppo chi a teatro, magari, non ci va mai. Sta forse anche nel sapiente gioco compositivo del cartellone, oltre che nella suggestione del paesaggio, la formula vincente del festival.
Per essere uno spicchio di mondo sperduto, a Calamandrana arrivano ogni anno compagnie interessanti e proposte che mischiano i generi, così da aiutare lo spettatore a passare una serata assaporando gusti diversi della “giovane” scena italiana. Il tutto con un unico biglietto a 10 euro per assistere magari a tre o quattro spettacoli. E anche questa è una scelta vincente.
L’edizione 2009 ha portato sulle colline tra Langhe e Monferrato 14 gruppi in sei giorni: chi giovanissimo e chi più affermato, da nord a sud e da est ad ovest. Un’alternarsi che ha visto in scena dai veneti Babilonia Teatri a Claudio Morganti, da Valter Malosti col suo “Concerto di tenebre” ai pugliesi Fibre Parallele, passando per i Motus, Accademia degli Artefatti, Gli Omini, Menoventi, Emanuela Villagrossi, Roca Luce, Sineglossa, Tony Clifton Circus, Roberto Citran, e concludendo con i romani Elvira Frosini e Daniele Timpano.
Senza dimenticare, tra i protagonisti di ogni edizione, la signora Maria, caput mundi culinario del paese e “ospite fisso” di ogni edizione: se tra uno spettacolo e l’altro riusciste a concedervi una pausa, passare dal suo Battacchio sulla piazzetta del borgo potrebbe rivelarsi un degno contorno (rigorosamente piemontese) al più variegato menu artistico.
Vi lasciamo al nostro videoreportage.