E’ nel cuore di Milano, di fianco alla Scala e a due passi dal Duomo, il Teatro dei Filodrammatici. Un’istituzione storica che, dopo vent’anni, ha rinnovato in questa stagione e per i prossimi anni la direzione artistica, affidandola a un gruppo giovane, riunito nell’associazione culturale eThica?.
Nata nel settembre del 2008, eThica? riunisce in sé una direzione artistica di comune formazione e differente percorso professionale, composta da Corrado Accordino, Tommaso Amadio e Bruno Fornasari, ai quali si sono affiancati, per la direzione del Teatro Ragazzi e il progetto Atelier Fabrizio Visconti e, per il supporto organizzativo, La Danza Immobile.
L’obiettivo è la produzione, la programmazione e la diffusione di spettacoli, teatrali e non, che indaghino temi e problematiche del presente, privilegiando la drammaturgia contemporanea e l’esplorazione del classico ad uso del contemporaneo.
Proprio per dar forza a questo proposito, il Teatro dei Filodrammatici sta ospitando, da inizio anno, le drammaturgie dell’autrice francese Amélie Nothomb. Fino a metà gennaio è rimasta in scena la celebre pièce “Libri da Ardere”. Prodotta da TeatridiThalia, è interpretata da un notevolissimo Elio de Capitani nel ruolo di un professore, chiuso in casa in una città sotto assedio, che per riscaldarsi decide di ardere i libri della propria biblioteca. Ad assistere alla deriva esistenziale del docente, due suoi ex allievi (interpretati da Corrado Accordino e Elena Russo Arman), con la ragazza nel ruolo di ancipite sentimentale fra i due uomini.
Il secondo lavoro, in replica fino all’8 febbraio, è invece “La cosmetica del nemico”, con Corrado Accordino che firma anche la regia, Lara Franceschetti e Daniele Ornatelli. Due uomini nella sala d’attesa di un aeroporto e uno strano rapporto vittima-carnefice figlio della casualità, in cui l’uno, Angust, finisce nella morsa della feroce ironia dell’altro, Textor Texel. Un’indagine leggera ma affilata sulla doppiezza dell’uomo, che svela i lati oscuri dei due personaggi.
Abbiamo intervistato Accordino il giorno di San Silvestro, in occasione della replica di una sua rilettura moderna dell’opera di Cervantes intitolata “Don Chisciotte ovvero come fallire la propria vita ma fallirla di poco”, interpretata da Alberto Astorri, Corrado Villa e Paola Tintinelli, presenti nell’intervista sul palcoscenico del Filodrammatici insieme al regista.
La coppia Astori-Tinitinelli sarà peraltro protagonista di un prossimo lavoro, in scena ad inizio marzo al Filodrammatici, intitolato “Tutto il mio folle amore”, dedicato a Pier Paolo Pasolini e che richiama nel titolo il verso della canzone “Cosa sono le nuvole”, che Pasolini scrisse per l’omonimo episodio del film “Capriccio all’italiana” del 1967. Nel celebre finale Domenico Modugno, nella parte dello spazzino, getta in una discarica i burattini di Otello (Davoli) e Jago (Totò, nella sua ultima pellicola cinematografica, con il volto dipinto di verde) per allontanarsi su un tre ruote cantando la struggente canzone. Una citazione senza dubbio promettente per volgere lo sguardo alla poetica pasoliniana, così capace di vedere oltre.