Trentacinque sono gli spettacoli del nuovo cartellone del Teatro India. Una pluralità di voci per un Teatro partecipe alla vita culturale e artistica della Città.
La scena si apre al pubblico, coinvolgendolo in una programmazione fatta di tanti spettacoli, novità internazionali, attività culturali, laboratori e sperimentazioni multimediali. Un ventaglio di proposte che spaziano dalla rilettura dei classici, alla ricerca, ai linguaggi contemporanei, con un’attenzione al panorama teatrale romano, un particolare interesse alle realtà internazionali, e ancora uno spazio dedicato ai bambini. Miscela di generi e caratteri per un nuovo cartellone che fa del Teatro India un luogo di qualità, arte e cultura.
«Il Teatro India è il luogo magico della drammaturgia contemporanea. Lo è e lo sarà sempre di più perché questa è la nostra sincera convinzione» – dichiara il Presidente del Teatro di Roma Franco Scaglia – «C’è una frase di Ezra Pound che piace molto sia a Gabriele che a me: “Se un uomo non è disposto ad affrontare qualche rischio per le sue opinioni, o le sue opinioni non valgono niente o non vale niente quell’uomo”. Credo che noi i rischi li stiamo affrontando».
«Il complesso del Teatro India fa parte ormai della storia del Teatro di Roma» – così come commenta il Direttore del Teatro di Roma Gabriele Lavia – «È uno spazio teatrale fortemente riconoscibile per la sua struttura architettonica-scenica che lo rende “unico” e fa “unico” lo spettacolo che si rappresenta».
Apre la stagione il 21 settembre “Il Castello”, un progetto di Giorgio Barberio Corsetti, liberamente ispirato all’omonimo testo di Kafka. Il 27 settembre “Lei dunque capirà” di Claudio Magris per la regia di Antonio Calenda; il 4 ottobre Giorgio Prosperi presenta il dramma storico “Il Re”, mentre il 7 ottobre Silvano Piccardi porta in scena “Donna non rieducabile” di Stefano Massini. Il 24 ottobre debutta un grande classico della letteratura tedesca, “I masnadieri” di
Friedrich Schiller, nella nuova lettura di Gabriele Lavia, una produzione del Teatro di Roma.
La stagione prosegue il 2 novembre con “Il soffio della camere d’aria” di Giuseppe Manfridi e Attilio Marangon, uno spettacolo del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli diretto da Roberto Gandini; ed ancora dedicato ai bambini “I musicanti di Brema” e “Hänsel e Gretel” dei fratelli Grimm diretti da Dominique Saner (dal 10 al 13 novembre). “Italianesi” di e con Saverio La Ruina il 28 novembre e “Blackbird” di David Harrower, regia di Lluis Pasqual il 30 novembre.
Si continua il 6 dicembre con “Lettera di dio all’umanità” di Franco Arminio, ideato e diretto da Gloria Pomardi; Muri. “Prima e dopo Basaglia” di Renato Sarti il 17 gennaio; “Alcesti mon amour” da Euripide per la regia di Walter Pagliaro, il 24 gennaio. Ed ancora, “Gli innamorati immaginari” di Leonardo Petrillo il 31 gennaio, una produzione del Teatro di Roma; “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman per la regia di Alessandro D’Alatri il 1° febbraio; “La parte di Bolaño: il quinto cavaliere”, tratto da Roberto Bolaño, testi e regia di Pippo Di Marca, il 14 febbraio.
Ed ancora il 16 febbraio “L’origine del mondo. Ritratto di un interno” scritto e diretto da Lucia Calamaro; il 27 febbraio “Attraverso il furore”, di Meister Eckhart per la regia di Massimiliano Civica; il 28 febbraio “Giulio Cesare” di William Shakespeare, diretto da Andrea Baracco; “L’avaro” di Moliére per la regia di Arturo Cirillo il 6 marzo; “Ubu roi” di Alfred Jarry, regia Roberto Latini il 21 marzo; “Incendi” diretto da Renzo Martinelli su testo di Wajti Mouawad, il 28 marzo; “Karenina prove aperte d’infelicità” di Lev Tolstoj, regia di Giuseppe Bertolucci l’11 aprile.
Dal 13 al 15 aprile la compagnia Belarus Free Theatre porta in scena tre lavori: “Being Harold Pinter”; “Generation jeans” e “Zone of silence”. Si continua il 17 aprile con “Sangue sul collo del gatto” di Rainer Werner Fassbinder, regia di Fabrizio Arcuri; il 24 con “Una cena armena”, testo di Paola Ponti, diretto da Danilo Nigrelli; il 2 maggio “The history boys” di Alan Bennett, per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani; 21 maggio “Three mile Island, concerto scenico multimediale” da Ignaz Vergeiner, testi e drammaturgia Guido Barbieri. Ed ancora, “Palace of the end” di Judith Thompson, regia di Marco Carniti il 23 maggio; “La palestra” di Giorgio Scianna, regia di Veronica Cruciani il 29 maggio; “Il tredicesimo punto” di Sergio Claudio Perroni, regia di Roberto Andò il 5 giugno; “Jakob von Gunten” da Robert Walser, progetto e regia di Lisa Ferlazzo Natoli il 12 giugno. Ed infine, il 19 giugno “Salomé” di Paolo Fallai, regia di Alessandro Berdini, ed il 28 giugno “Sueña quijano”, il progetto nomade e continuum drammaturgico di Carlo Quartucci e Carla Tatò.