Partiamo dal presupposto che non sono affatto un’amante dei numeri e mi sto addentrando in un terreno minato. Diciamo anche che non so a cosa tutto questo porterà, e se ne salterà fuori qualcosa d’interessante. Ma procediamo dall’inizio.
L’ufficio statistica della Siae ha completato la pubblicazione dei dati degli ultimi vent’anni (dal 1987 al 2008) sull’attività dello spettacolo in Italia. Ora sono on-line e scaricabili, anno per anno, pronti a finire tra le mani di un patito delle statistiche, quale io non sono.
“L’iniziativa vuole mettere a disposizione di studiosi, associazioni di categoria, enti pubblici, amministrazioni locali, un patrimonio di informazioni storiche e culturali di notevole rilevanza – spiega Marina Landi, direttore della Divisione Servizi della Siae – Chiunque potrà scaricare, gratuitamente, dalle oltre 2.000 tabelle pubblicate, le informazioni di proprio interesse e crearsi, così, un database personalizzato. Questo è il primo passo di un percorso molto lungo ed impegnativo che si concluderà con la digitalizzazione di tutti i volumi statistici che la Siae ha dedicato allo spettacolo in Italia dal 1936 ai giorni nostri”.
Inizio a tremare. Sono proprio certa di volermici approcciare? Mi ridimensiono: guardiamo come va la situazione negli ultimi anni.
Inizio così a prendere in esame due lassi di tempo ‘prossimi’ e comparabili: il primo semestre del 2007 e il primo semestre del 2008.
Nel 1° semestre 2007 il valore più elevato della spesa del pubblico si rilevava nell’attività di ballo e concertini (519,2 milioni di euro). Seguivano il cinema (377,9 milioni di euro), l’attività teatrale (216,2 milioni di euro), lo sport (190 milioni di euro), l’attività concertistica (102,6 milioni di euro), le attrazioni dello spettacolo viaggiante (95,9 milioni di euro), mostre ed esposizioni (74,3 milioni di euro) e le attività con pluralità di generi (31 milioni di euro). In termini di variazione percentuale rispetto al 1° semestre 2006, l’incremento più sensibile si rilevava nell’attività concertistica (+14,91%). Nel 2007 si evidenziava soprattutto l’incremento in valore assoluto della spesa al botteghino nel settore del cinema (circa 17 milioni di euro) e dei concerti (circa 13 milioni di euro). Ma anche il numero di ingressi del teatro e la relativa spesa del pubblico, che aveva un incremento di +5,18% rispetto al 2006, contrariamente alla lirica che, invece, segnava un -3,64% negli ingressi.
Insomma, complessivamente il 2007 (primo e secondo semestre dell’anno) rilevava un aumento della spesa del pubblico al botteghino (+11,28% rispetto all’anno precedente), seppure con un volume d’affari complessivo in flessione: -1,85%.
La situazione sembra peggiorare nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle. Nel primo semestre del 2008 il maggior numero di ingressi (biglietti rilasciati ed ingressi in abbonamento) si realizza nel cinema, con poco meno di 56 milioni di unità; seguono a distanza ballo e concertini (16,4 milioni) e lo sport (14,7 milioni). L’indicatore delle presenze (che indica l’afflusso di pubblico in manifestazioni senza rilascio di titoli di accesso) registra il valore più elevato nell’attività di ballo e concertini, con oltre 33 milioni di avventori.
Nel primo semestre 2008 la spesa del pubblico è stata di oltre 1.509 milioni di euro, con una flessione, rispetto al primo semestre 2007, del 4,8%. La spesa del pubblico più elevata è nel comparto del ballo e concertini (504 milioni); seguono il cinema (346 milioni); l’attività teatrale (186 milioni), e i concerti (117 milioni di euro). I settori che hanno maggiormente contribuito alla flessione dell’indicatore, rispetto al primo semestre 2007, sono il cinema (con una diminuzione di quasi 32 milioni di euro) e l’attività teatrale (circa 31 milioni di euro in meno).
C’è crisi dappertutto, direbbe qualcuno.
Il macroaggregato dell’attività teatrale (che include prosa, lirica, rivista, spettacoli musicali, teatro di figura…) mostra, nelle sue componenti, andamenti assai diversi. La prosa ha una flessione ben del 21,3%, mentre la lirica registra un aumento del 5,3%. Praticamente stazionaria rivista e commedia musicale (+0,4%), mentre cresce la spesa del pubblico nel balletto (+5,5%); quasi stazionario anche il settore di burattini e marionette (-1,2%). Invece si ha più voglia di andare al circo: e la spesa del pubblico per assistere a spettacoli circensi cresce del 12,7%.
Se si guarda complessivamente agli ingressi registrati la situazione non è rosea, visto che il segno meno (rispetto all’anno precedente) è quasi ovunque, non solo a teatro. In termini percentuali il risultato più negativo si registra per mostre ed esposizioni: -14,57%. In sensibile flessione anche l’attività teatrale: -6,55%. In termini assoluti, il dato più preoccupante si registra tuttavia nel cinema che, rispetto al primo semestre 2007, perde 3,6 milioni di ingressi. In flessione anche ballo e concertini: -5,56%. Unici che si salvano sono lo sport e i concerti.
E se l’Annuario 2007 ci diceva che è il Nord-Ovest la zona in cui si allestiscono più spettacoli (776 mila eventi nel 2007), seguita dal Centro, Nord-Est, Sud (410 mila) e isole (205 mila), soffermiamoci un attimo sui dati teatrali di alcune tra le principali città italiane, monitorandone l’andamento nel primo semestre 2008.
L’attività teatrale a Bologna mostra una contrazione compresa tra -17,8% (ingressi) e -8,9% (volume d’affari). A Firenze si evidenzia la flessione degli ingressi (-11,8%) ma un incremento di spesa del pubblico e volume d’affari (entrambi +3,8%). Nel settore si registrano infatti aggregati con andamento decisamente negativo, come per il teatro e il balletto, insieme a tendenze positive nella lirica e nella commedia musicale.
Anche a Milano le cose non vanno bene. L’attività teatrale registra variazioni negative: -5,5% negli ingressi; -16,1% nella spesa del pubblico; e -18,9% nel volume d’affari.
A Napoli le statistiche fanno tremare. Il teatro mostra un’evidente contrazione dei valori: tra -31,2% nella spesa del pubblico e -15,9% degli ingressi. Ma il Napoli Teatro Festival Italia (che si è svolto dal 6 al 29 giugno 2008) non è servito a niente?
Anche Roma segue la scia e il teatro perde tra il -9,3% della spesa del pubblico e il -8,2% del volume d’affari. Chiudiamo con Torino, che seguendo il trend nazionale perde nell’attività teatrale fra il -4,6% della spesa del pubblico al -3,2% negli ingressi. Come già visto a Firenze, anche qui a esser più penalizzati nei primi sei mesi del 2008 soprattutto la prosa e il balletto, mentre crescono lirica e commedia musicale.
E, proprio in tema di commedia musicale, finiamo ‘in bellezza’. Che gli italiani (e non solo loro) amassero i musical-colossal lo sapevamo già. Ma volete sapere quali sono stati gli spettacoli con maggiori introiti di spesa al botteghino fra il 1° gennaio e il 30 giugno 2008? Ecco la top ten.
1. Giulietta e Romeo (Riccardo Cocciante)
2. Buonasera (Gigi Proietti)
3. Parlami di me (M. Costanzo, E. Vaime con C. De Sica)
4. A un passo dal sogno (M. Costanzo, E. Vaime)
5. La Divina Commedia. L’opera (Marco Frisinna)
6. High school musical (Disney – Compagnia della Rancia)
7. Grease (J. Jacobs, W. Casey – Compagnia della Rancia)
8. Canto perchè non so nuotare (Massimo Ranieri)
9. Regna la rogna (Felice Musazzi, Antonio Provasio)
10. Peter Pan il musical (adattamento di M. Colombi, G. Tallon, A. Brachetti e F. Carbon)