Terres, una favola della guerra per il possesso

Terres! di Nino D'Introna
Terres! di Nino D'Introna
Terres! di Nino D’Introna

“Terres!” racconta un archetipo con il tono della favola. Lo spettacolo, produzione del Théatre Nouvelle di Lione diretto dal suo direttore (torinese) Nino d’Introna, descrive il desiderio dell’uomo di impossessarsi di una terra, e tutte le discordie che ne derivano.

La storia è presto detta: Kétal e Aride camminano alla ricerca della terra promessa, la Terra Gialla, spazio deserto e immacolato, comprato da Kétal per farne il suo rifugio. Quando i due raggiungono finalmente il lembo tanto agognato, però, si rendono conto che porta una scritta: Proprietà Privata.

I due personaggi sono molto stilizzati: Aride è un ingenuo, buono, e si fa scrupolo dell’imponente cartello. Kétal invece è determinato ad installarsi ad ogni costo. E così comincia l’insediamento.
Fino a quando dei sonori rumori fuori scena non fanno presagire qualcosa.
Ecco allora comparire una figura scura che rivendica la terra, eredità degli avi mandati in esilio. L’Altro, il nuovo arrivato, rivendica il proprio diritto ad impossessarsi della Terra Gialla.
Ne nasce una lotta, che si trasforma presto in guerra.
Impossibile comunicare, trovare compromessi, come suggerisce il buon Aride. Nessuno intende cedere parte del territorio che considera Proprietà Privata.

La pièce, che si era aperta con un tono leggero e scherzoso, quasi clownesco, via via si trasforma in metafora dell’eterno conflitto umano per il possesso di un territorio.
La struttura dello spettacolo è molto semplice. Il tempo è scandito dal vento, personificato da una giovane ragazza migratrice, contraria ad ogni forma di proprietà. Lo spazio è rappresentato da un quadrato di sabbia gialla.
Anche l’estetica dello spettacolo è semplice, però curata e precisa, con grande attenzione ai colori e alla sobrietà. La scenografia ricorda un quadro astratto, in cui i personaggi si muovono leggeri e appena tratteggiati, senza troppa profondità o evoluzioni.

La levità pare un contraltare alla durezza del tema di fondo. Proprio nel momento di maggior tensione drammatica, durante la guerra tra Kétal e l’Altro, la sabbia gialla, smossa dal vento della discordia, si solleva da terra mostrando come i castelli e le fortezze difensive non siano altro che castelli di sabbia, vulnerabili e transitori.
L’immediatezza del contenuto e la semplicità con cui si sviluppa la storia lo rendono uno spettacolo decisamente fruibile e allo stesso tempo pedagogico; e per questo senz’altro consigliato ad un giovane pubblico.

TERRES!
messinscena e ideazione: Nino D’Introna
testo: Lise Martin
con: Maxime Cella, Thomas Di Genova, Alexis Jebeile, Sarah Marcuse
musica originale e suono: Patrick Najean
collaborazione alle luci: Andrea Abbatangelo e Jean-Michel Gardiès
collaborazione alla creazione di costume: Aurélie Dolbeau
trucco: Christelle Paillard
produzione: THÉÂTRE NOUVELLE GÉNÉRATION / CENTRE DRAMATIQUE NATIONAL DE LYON
coproduzione: THÉÂTRE DE VIENNE, SCÈNE CONVENTIONNÉE / SCÈNE RHÔNE-ALPES
durata: 60’
applausi del pubblico: 1’ 50’’

Visto a Torino, Teatro Astra, il 4 febbraio 2012

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