La morte come tabù, la morte e la vecchiaia, la paura della morte, il diritto alla morte, la morte tragica, quella comica. La morte perfetta: un boia e un colpo di pistola.
Una fine a venire quella proposta da Babilonia Teatri con “The End” a B.motion, la sezione del contemporaneo di Operaestate Festival, conclusosi a Bassano del Grappa in questi giorni.
“Voglio il mio boia, voglio comprarlo, affittarlo, voglio portarlo sempre con me, non voglio una morte lenta…” aggrediscono la scena Ilaria Dalle Donne ed Enrico Castellani, con la tecnica ormai nota della parola urlata a ritmo cadenzato e impersonale.
Niente che non si conosca o non si sia già visto nei precedenti spettacoli del gruppo veronese: dalla presenza in scena del tecnico al colpo di luci, dalla musica che fa tremare le poltrone allo scatto rabbioso con cui i performer entrano in scena.
Anche il tema indagato, seppur di sicuro interesse, non affonda del tutto: la morte lenta, agonizzante, quella postdatata delle trasfusioni, dei trapianti, delle flebo, delle pillole colorate e la fine grottesca in un letto d’ospedale con un pubblico non pagante. Eppure… forse almeno un cambio di registro avrebbe spiazzato, come ai primi tempi di “Made in Italy”. Ma il lavoro è ad una prima fase di studio e quindi rimaniamo con il beneficio del dubbio.
L’effetto più accattivante è quello dato dal gioco fra ‘start’ e ‘the end’ che si intravede in scena in alcuni momenti creando un certo disorientamento: il colpo di pistola improvviso segnala la partenza o la fine? La corsa a perdifiato dei due performer da una parete all’altra, al limite della forza e della sofferenza, è un andare verso o un fuggire da? Il cadere esausti a terra è un essere arrivati o terminati?
A questo gioco partecipano anche i pochi elementi scenografici che caricano la scena di un grande peso simbolico e danno forza alla drammaturgia, ancora imperfetta e un po’ sottotono.
Al centro dello spazio pende un crocifisso a grandezza smisurata, alle sue spalle un bianco e silenzioso frigorifero. Da quella piccola cella domestica fuoriescono le teste mozzate e sanguinolente di un bue e un asinello che, dopo essere state issate alla destra e alla sinistra del crocifisso, rimangono penzolati ad osservarlo.
L’amato presepe e la rappresentazione simbolica della nascita viene completamente stravolta e si tinge di rosso.
Giunge la stella cometa di cartone, portata a mano dal simpatico tecnico Luca Scotton, che gira a vuoto su se stessa, smarrita e attonita, quasi a voler dire: sono venuta a segnalare una nascita, ma qui sono già tutti morti!
THE END – Fase di lavoro n. 1
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Ilaria Dalle Donne, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Luca Scotton
durata: 23′
applausi del pubblico: 2′ 36”
Visto a Bassano del Grappa (VI), Operaestate Festival, il 4 settembre 2010