The Father – Nulla è come sembra. Dal teatro al cinema con Florian Zeller

Anthony Hopkins è The father
Anthony Hopkins è The father

Un uomo anziano, la solitudine, la demenza. Una figlia smarrita che si arrabatta per cercargli l’ennesima badante. Una casa londinese tanto grande quanto labirintica: le stanze sono scatole cinesi; le porte sono viatico per un altrove surreale. I colori dell’appartamento sono freddi. L’ordine esteriore fa da contrappunto al disordine interiore.

“The Father – Nulla è come sembra”, regia di Florian Zeller, arriva nelle sale italiane fresco di due Oscar, uno guadagnato per l’interpretazione di Anthony Hopkins come miglior attore protagonista, l’altro per la migliore sceneggiatura non originale di Florian Zeller e Christopher Hampton. Accanto a Hopkins, superlativo nei panni dell’ottantunenne Anthony, la bravissima Olivia Colman (a sua volta premio Oscar 2018 per “La favorita”) è la figlia Anne.

Anne, separata da cinque anni, annuncia al padre che intende trasferirsi a Parigi per vivere un nuovo amore. Lo sconcerto di Anthony si acuisce quando incontra in casa, in momenti diversi, due uomini che affermano entrambi di essere il marito di Anne. Anche la donna a momenti pare trasfigurarsi. Camaleontica è persino la nuova badante Laura, che pure ricorda ad Anthony l’altra figlia Lucy. Questa casa è in continua metamorfosi: negli usi, nelle persone, persino nei dettagli dell’arredamento. Tutto rimanda a un mondo in frantumi.
Ti s’incollano addosso le pupille di Anthony, smarrite e baldanzose, incerte e vivaci, spente e irruente. Sono occhi interrogativi, che in un rimbalzo speculare illuminano e offuscano ogni sguardo che incrociano. Anthony prova a governare gli eventi, ma essi si deformano fino a svanire. L’oggettività è multiforme. La verità è una chimera.

Anthony è ossessionato dal tempo, lo vorrebbe cristallizzare. E invece il tempo corre e si dissolve come gli orologi molli di Dalí. La demenza di Anthony è il tradimento della memoria che rimuove i ricordi; è ingiuria del presente sul passato; è rovesciamento che cambia significato alle cose, ai sentimenti, alle persone. La ragione è sotto scacco. La forma è intrico di mezze verità e mezze bugie.

Infiniti dettagli registici richiamano questa memoria adulterata: ceramiche craquelé, lampade butterate, l’imbottitura capitonné della testata del letto, il design dei lampadari, i tronchi mozzati dipinti in un quadro, i cocci di una tazza che cade. Le inquadrature rinunciano alla soggettiva, andando a caccia di particolari inquietanti. I movimenti della macchina da presa dilatano lo smarrimento dello spettatore, al cui puzzle manca sempre una tessera. Dove finisce la demenza di Anthony e dove inizia la manipolazione di chi lo circonda?

Ma perché, qui su Klp – dove trattiamo solo di teatro -, oggi parliamo di cinema?
Per gli echi della grande drammaturgia d’autore, dal relativismo pirandelliano all’assurdo di Ionesco, al teatro della minaccia di Pinter, elementi che caratterizzano questo lungometraggio intriso di venature thriller alla Hitchcock.

La forza dell’autenticità, di un amore commovente e sincero, si sprigiona solo nella scena finale, con un piano sequenza che proietta la delicatezza di un’infermiera verso un vecchio inerme in uno spazio finalmente esterno, naturale, in un tremolio di foglie irradiate dal sole, a indicare un nuovo ordine cosmico.

Non è casuale il riferimento al teatro e alla crisi delle certezze. “The Father – Nulla è come sembra”, tratto dall’opera teatrale “Il padre (Le père)” scritta da Florian Zeller, ha vinto il premio Molière per la Miglior commedia, prima di debuttare a Broadway e nel West End londinese, dove ha ottenuto premi Tony e Olivier per il Miglior attore. Qui completano il cast Mark Gatiss, Imogen Poots, Rufus Sewell e Olivia Williams.
Le musiche di Ludovico Einaudi dilatano tempi, azione, sentimenti.

Al di là della malattia e della dissoluzione progressiva della verità, “The Father” è soprattutto un film sulla vecchiaia, sui legami familiari, sul senso della vita e dell’amore. Ritroviamo la magia di un Anthony Hopkins intenso come ai tempi del “Silenzio degli innocenti”. Con il valore aggiunto del personaggio che si fonde con la persona, dell’attore che incontra l’uomo, proprio nell’atto in cui incoccia nelle proprie fragilità.

THE FATHER – NULLA È COME SEMBRA
tratto dall’opera teatrale “Il padre (Le père)” scritta da Florian Zeller
Regia: Florian Zell
Sceneggiatura di Florian Zeller e Christopher Hampton.
Cast: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Mark Gatiss, Olivia Williams, Imogen Poots, Rufus Sewell, Ayesha Dharker, Roman Zeller, Scott Mullins, Evie Wray
Musiche: Ludovico Einaudi
Regno Unito 2020
Durata: 1h 37’

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