Compongo il numero di telefono indicatomi. Ho poco credito nel cellulare: altra ansia che si aggiunge all’ansia già presente. Cerco di dissimulare come posso. La voce di Roberta Bosetti, calda e dai toni confidenziali, intima nelle sue sfumature sospese tra il sonno e la veglia, mi invita ad attendere, qualcuno verrà a prendermi.
E’ Renato Cuocolo a raggiungermi e condurmi verso l’appartamento in cui trascorrerò i miei prossimi venti minuti onirici. In ascensore mi spiega che dovrò utilizzare un binocolo; non sarà affatto complicato, mi rassicura. E appena varcata la soglia d’ingresso della casa, avvolta dalla più completa oscurità, mi accorgo che quel binocolo a raggi infrarossi sarà l’unico strumento che determinerà il confine fra protagonista del sogno e spettatore, nonchè unica possibilità di orientarsi fra le tenebre.
Procedo insicuro, come sospeso nel vuoto; la vista è a tratti sfocata (come la vita, mi aveva anticipato in ascensore il mio traghettatore – come il sogno, aggiungerei io). Una voce mi chiama, cerco di avvicinarmi a lei, con qualche difficoltà. Una Roberta Bosetti sepolcrale, dalle bianche pupille, mi conduce nel suo sogno privato, fra le mura della sua casa privata.
“The persistence of dreams: love me tender” è il primo atto di un lavoro sull’onirico che intende indagare ciò che il sogno imprime nella memoria di un essere umano. Il progetto proseguirà con un secondo episodio, nel prossimo autunno, dal titolo “Hard Candy”, dove sarà il privato dello spettatore ad essere “abitato” dalla finzione, quanto mai veritiera, della coppia Iraa Theatre.
Come in quasi tutte le performance di questo tipo, anche “The persistence of dreams” ha il sapore dell’esperienza particolare e privilegiata. All’inquietudine iniziale segue l’immaginario narrativo, ma sono elementi giustamente marginali rispetto alla suggestione straniata e partecipe di quel momento di vita. La paura del buio lascia il posto ad un’infinita dolcezza, che ti prende per mano e ti conduce al termine dell’esperienza, fuori da quella casa in cui vorresti, almeno per un attimo, poter ritornare. “Grazie”, dico io. “A te”, risponde lei.
The persistence of dreams: love me tender
di Renato Cuocolo
regia: Renato Cuocolo e Roberta Bosetti
con: Roberta Bosetti
produzione: Cuocolo/Bosetti Iraa Theatre, Festival delle Colline Torinesi
durata: 20′
Visto a Torino, casa privata via Teofilo Rossi, l’8 giugno 2009
Festival delle Colline Torinesi – prima assoluta – in scena fino al 26 giugno
complimenti bruno, davvero un bel pezzo… ha solo un problema: VOGLIO PRENDERE UN TRENO E VENIRE A VEDERLO!!
🙂