Site icon Krapp’s Last Post

Tre Modi per non Morire. Toni Servillo su arte e poesia come sostegno alla vita

Servillo in scena (ph: Masiar Pasquali)

Servillo in scena (ph: Masiar Pasquali)

Baudelaire, Dante e gli antichi greci nel testo di Giuseppe Montesano

Dopo il debutto dello scorso anno al Piccolo Teatro di Milano, il reading di Toni Servillo approda al Teatro Carignano di Torino per sei repliche, quasi immediatamente sold out.

“Tre Modi per non Morire” sancisce la collaborazione tra l’attore partenopeo e lo scrittore Giuseppe Montesano, autore dell’omonimo volume. Fu lui il traduttore dal francese delle note lezioni di teatro di Jouvet che Servillo portò in scena nel 2018, con grande successo, dal titolo “Elvira”.

L’intento del reading a palco spoglio, simmetrico a quello del testo, è compiere un percorso teatrale che esplori come l’arte e la poesia possano ancora oggi rivelarsi un’ancora di salvezza, un sostegno per affrontare le ombre della vita. Lo spettacolo pone le proprie radici sulle parole di grandi autori, in particolare Baudelaire, Dante e i classici greci. La bellezza evocata non è estetica superficiale ma una risorsa profonda, quasi una terapia, ben descritta da Baudelaire, nel suo “Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?” come antidoto alla tristezza e all’ingiustizia. È lui stesso a rispondere alla domanda sulla fine della notte, asserendo che “finisce quando leviamo l’ancora e partiamo verso l’ignoto”.
Dante, con la sua “Divina Commedia”, mostra invece la poesia come rifugio, un luogo di significati eterni, in cui lo spettatore può commuoversi e ritrovarsi. Dai tormenti di Paolo e Francesca alla sfida di Ulisse, che esorta a “seguir virtute e canoscenza”, Servillo dà voce ai personaggi e ai loro mondi, cercando nelle loro storie un aggancio, non sempre trovato, con la contemporaneità.

L’attore, d’un tratto, ci porta quindi nell’antica Grecia. Scosta il leggio, abbandona finalmente l’artificialità inutile del microfono e fa diversi passi verso il proscenio. Vuole portarci là dove l’arte e il teatro erano più di un passatempo, bensì strumento di crescita personale e collettiva, stimolo per osservare la vita da prospettive nuove. Lo spettacolo cerca di recuperare questo spirito antico, suggerendo che il teatro può ancora oggi nutrire l’anima e arricchire la visione della realtà.

Con precisione e maestria, Servillo dà forma a ogni parola: la modula e la trasforma creando un flusso ritmico. La sua voce si adatta ad ogni stato d’animo, passando dai toni delicati a quelli più decisi, senza mai cadere nel virtuosismo. I rari e piccoli errori vengono trattati con naturalezza, integrati nella performance. La sua interpretazione mostra essenzialità, misura, attenzione al valore di ogni gesto. Tra i tanti classici evocati e arcinoti non manca il mito della caverna di Platone, e il conseguente invito al pubblico a riflettere sulle “catene” moderne che ci tengono prigionieri chiedendosi infine se siamo pronti a liberarcene.
L’attore ci esorta, come Platone fa con lo schiavo liberato, a non restare ancorati alle illusioni e alle ombre che ci circondano, ma ad aprirci a un nuovo tipo di visione e consapevolezza.

TRE MODI PER NON MORIRE
BAUDELAIRE, DANTE, I GRECI
di Giuseppe Montesano
con Toni Servillo
luci Claudio De Pace

Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
si ringrazia Agenzia Teatri

durata: 1h 30′

Visto a Torino, Teatro Carignano, il 10 novembre 2024

Exit mobile version