Un amore esemplare. Le infanzie provenzali di Pennac

Photo: teatroera.it
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Borbotta infastidito il pubblico di Pontedera quando si accorge che l’inizio dello spettacolo ritarda un po’ troppo, salvo poi, una volta che Daniel Pennac è in scena, entrare in trance, ammaliato dall’affascinante accento d’oltralpe dello scrittore francese – giacca e ciuffo d’ordinanza – del quale molti tengono in mano la copia di un romanzo, sperando di accaparrarsi un autografo.

Tratto dal fumetto omonimo pubblicato da Feltrinelli, “Un amore esemplare” è una storia dolce, sin troppo, nella quale il giovane Pennac si è imbattuto nel periodo della sua infanzia e che lo ha lasciato incantato, come gli spettatori in sala.
Protagonisti sono un giovane marchese, Jean de Bozignac, che si è innamorato di una ribelle sartina che ha risposto con uno schiaffo allo schiaffo della padrona.
I due hanno passato l’intera esistenza, ci racconta l’autore, senza mai separarsi, in un piccolo borgo della Provenza, davanti al bel villaggio di Saint Paul de Vence.
Per questo amore Jean è stato ripudiato dalla famiglia. Stessa sorte è toccata alla sartina, Germaine, a cui il destino aveva riservato un futuro ben diverso dal consorte.
Il caso ha voluto che il giovane marchese abbia ereditato una collezione di prime edizioni di uno zio innamorato della lettura, che gli sono servite per una vita dignitosa, senza orpelli e senza sacrifici. Un’esistenza fuori dagli schemi borghesi del tempo. Niente lavoro e niente figli, che sarebbero stati solo ostacoli ed impedimenti all’amore “sedentario” dei due.

In scena, oltre al racconto in prima persona di Pennac – con traduzione simultanea di una delle protagoniste, la brava Ludovica Tinghi -, i disegni dal vivo della fumettista francese Florence Cestac. Mentre seguiamo l’esistenza delle due anime gemelle, osserviamo i tentativi, più o meno goffi, del piccolo Pennac per intrufolarsi nell’ambiente domestico di Jean e Germaine, e seguire così da vicino quell’amore che tanto lo ha affascinato. Così veniamo a conoscenza di numerosi episodi biografici, e di molti particolari del sentimento totalizzante dal quale niente mai riuscì a separarli, se non la morte.

Ci sono tutti gli ingredienti adatti per cucinare un piatto che delizi il palato del pubblico. Ogni trovata, ogni digressione, ogni piccola soluzione, divertente o commovente che sia, segue tale ricetta. È tutto tondo, morbido e delicato. E si ha la sensazione che il successo dello spettacolo non sia mai stato messo in discussione, sia dagli attori, sia dagli spettatori.

Perché – vien però da chiedersi – non inserire qualche spigolo, qualche stortura che sorprenda chi assiste e allo stesso tempo chi “recita”? Peccato, perché lo spunto della storia è interessante nella sua semplicità, e le atmosfere provenzali di metà secolo scorso, le scorribande dei piccoli fratelli Pennac e lo stuolo di personaggi che popolano la storia e le vignette della Cestac sono felici nelle loro caratterizzazioni. Ma non si osa troppo, e poco si tenta al di fuori del binario prestabilito. Si strizza spesso l’occhio al pubblico, quasi che lo spettacolo fosse stato costruito pensando solo ai lettori di Pennac.

UN AMORE ESEMPLARE
tratto dal fumetto Un amore esemplare di Daniel Pennac e Florence Cestac, Feltrinelli editore
Adattamento teatrale Clara Bauer e Daniel Pennac
Con Massimiliano Barbini, Florence Cestac, Daniel Pennac e Ludovica Tinghi
Luci e collaborazione artistica Ximo Solano
Musiche Alice Pennacchioni
Elementi di scena Antonella Carrara
Assistente alla regia Pako Ioffredo
Regia Clara Bauer
Produzione Compagnie MIA/Parigi e Il Funaro/Pistoia e Laila/Napoli
In coproduzione con Comicon

durata: 1 h 2’
applausi del pubblico: 2’

Visto a Pontedera (PI), Teatro Era, il 9 febbraio 2018

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