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Un ritrovato piacere del movimento. Anticorpi danzanti per Prima.vera.scena

Senza saper né leggere né scrivere|Camille - Diadi

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Camille - Diadi
Camille è firmato Diadi (photo: F. Tilio)

Atmosfera diversa, rispetto alle precedenti edizioni, in questo appuntamento dedicato alla Nuova Danza d’Autore che annualmente la rete Anticorpi, di cui Amat è parte, ci propone: un’edizione più materica, più corporale, meno intimistica e concettuale, più “danzante” nel senso di un ritrovato piacere del movimento come precipuo veicolo emozionale di comunicazione.

Solo la prima performance della serata, “Camille” di Francesca Gironi, esce in parte da questo clima, sorretta com’è da un impianto concettuale molto strutturante nel quale la danza riveste un ruolo quasi secondario.
La volontà è quella di indagare il concetto di intimità, ma una intimità violata dallo sguardo indiscreto dell’osservatore, sia esso il pubblico in sala o, in un ampliamento dell’idea, lo sguardo indiscreto delle mille telecamere di sicurezza che controllano quotidianamente la nostra vita.

La danzatrice non è in scena, è in un altrove che non sappiamo. Parliamo con lei tramite una chat e un microfono, la vediamo tramite una web cam che non ci svela il luogo ma ruba solo i suoi movimenti, movimenti che vengono a loro volta riproiettati tramite una telecamera attaccata a un suo braccio e quindi parcellizzati e distorti. Sostrato per la partitura coreografica la serie di Degas Nudi di donne intente a bagnarsi, lavarsi, asciugarsi, strofinarsi, pettinarsi e farsi pettinare, “Camille” è il nome che la danzatrice ha voluto dare alla “sua” bagnante.

Senza saper né leggere né scrivere

Trio energetico composto di soli uomini quello che anima la seconda performance, “Senza saper né leggere né scrivere” di Giovanni Leonarduzzi. Li lega un meccanismo che li porta continuamente a interagire nell’aiutarsi e nell’ostacolarsi; il fare di uno altera, nel bene o nel male, la possibilità dell’altro. Pescando tra la contact e la break dance, i tre danzatori creano sequenze di grande forza e agilità, alcune anche molto evocative, nonostante l’impianto drammaturgico del pezzo risulti un po’ debole e povero nel passaggio dall’una all’altra.

La riapertura del sipario vede in scena un oggetto somigliante a un gigantesco carapace composto da lastre di alluminio legate tra di loro. I movimenti che le due performer sotto di esso gli imprimono lo fanno di volta in volta assumere strane forme che un sapiente uso delle luci colora e amplifica. Il rumore ferroso prodotto dalle lastre stesse crea l’inquietante colonna sonora per questo strano animale che si muove in scena. Si affacciano echi della visionarietà dei Momix, o dello straniamento operato sulla realtà da Nikolais. L’ultima contorsione partorisce un essere vivente, che a fatica trova la posizione eretta e cerca l’equilibrio su gambe malferme.
Bella l’interpretazione di Helen Cerina, che mantiene una intensità nel minimalismo del movimento che caratterizza “Allumin-io”.

Chiude la serata un altro trio maschile con un pezzo giustamente pluripremiato in numerose competizioni coreografiche, “Fifth corner”. Al centro della ricerca proprio il corpo visto esso stesso come prigione per l’individuo. I movimenti sono chiusi, ripiegati, così come chiusa è la struttura che lega i tre performer; pugni stretti e testa bassa avanzano all’unisono per linee rigorosamente geometriche, stessi movimenti, sincronia perfetta. Le loro danze passano dalla contrattura iniziale ad improvvise aperture, lampi di una utopica libertà che lasciano stupiti per la loro subitaneità. Sono anche i momenti in cui si disvela un vocabolario più propriamente contemporaneo, non superfluo o prettamente estetico ma perfettamente integrato con le altre influenze presenti, cosa che genera alla fine un frasario coreografico molto personale e avvincente.

FRANCESCA GIRONI | Diadi
CAMILLE – installazione e performance
di e con Francesca Gironi
musica: Luca Losacco
assistenza tecnica Matteo Mancini
costume: Laura Bastianelli, Sara Costarelli
con il sostegno di Dance_B nuovo progetto di residenze creative presso DanceHaus promosso da ArtedanzaE20
Camille dialoga con l’altra camille di Francesca Duranti
Francesca Gironi fa parte della Piattaforma Matilde un progetto di Regione Marche e AMAT

GIOVANNI LEONARDUZZI | Bellanda
SENZA SAPER NE’ LEGGERE NE’ SCRIVERE
di Giovanni Leonarduzzi
con: Giovanni Leonarduzzi, Elia del Nin, Raffaello Titton

ALESSIA LOVREGLIO & LARA RUSSO | Le specifike
ALLUMIN-IO
regia: Alessia Lovreglio e Lara Russo
performer: Lara Russo, Helen Cerina
disegno luci: Franz Catacchio

UMMA UMMA & Manuel Rodriguez
FIFTH CORNER
regia e coreografia: Guido Sarli, Manuel Rodriguez
aiuto alla drammaturgia: Georgina Oliva e Pablo Gisbert
interpreti: Xavi Auquer, Ares d’Angelo, Lautaro Reyes
produzione: Lalavanderia

durata totale: 1h 15’

Visti ad Ancona, Teatro Sperimentale, il 21 febbraio 2014
PRIMA.VERA.SCENA

 

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