Il debutto italiano al Festival dei Due Mondi di Spoleto diretto da Monique Veaute
Il coreografo francese Benjamin Millepied sceglie il Festival dei Due Mondi di Spoleto per debuttare in prima nazionale con “Unstill Life”, uno spettacolo di musica e danza che lo vede protagonista insieme al pianista Alexandre Tharaud.
Dopo più di 10 anni, Millepied torna in scena perché, spiega in una registrazione durante lo spettacolo, non è semplice abbandonare il palco una volta che l’hai sperimentato.
Pensieri a voce alta si alternano a video, musica e danza, mescolandosi in un flusso in cui i due protagonisti, come in un processo osmotico, assorbono l’uno la creatività vitale dell’altro.
“Unstill Life” trae origine dalla grande amicizia che lega i due artisti e da una curiosa storia sui loro percorsi professionali: Millepied, coreografo cult della scena internazionale, è arrivato alla danza perché ha sempre sognato la musica, mentre Tharaud, pianista di fama mondiale, da giovane sperava di fare il ballerino.
Emoziona la sintonia che si crea sul palco, soprattutto nel pas de deux che li vede entrambi danzatori. Ci dimentichiamo delle rispettive professionalità e ammiriamo il corpo di Tharaud abbandonare temporaneamente il piano per danzare. Lo osserviamo fluire come un animale marino tra le profondità sonore del brano, mentre la danza di Millepied risuona come uno strumento a corde. Ora è invece un giradischi attivato in scena dallo stesso Tharaud a suonare le note su cui i due corpi si muovono, senza che nessuno dei due sovrasti l’altro.
Assistiamo ad una danza che è più da ascoltare che da vedere, e dove i confini dalla partitura smarginano, fino a scomparire.
Lo spettacolo è una riflessione sul tempo e sul ruolo dell’interprete, che si muove tra i confini netti della partitura e la libertà pura dell’improvvisazione.
Entrambi si confrontano, in uno dei pezzi che ascoltiamo in voce fuori campo, sulle conseguenze che assegna il tempo ai propri corpi di mezza età (seppur non si direbbe), soffermandosi soprattutto sulla bellezza dei limiti che il fisico impone, portando come esempio Beethoven, che continuò a comporre e a suonare anche dopo la sordità.
In realtà i segni del tempo non sembrano aver prodotto effetti su nessuno dei due corpi.
Benjamin Millepied si lancia nei solo con sconcertante disinvoltura, librandosi nell’aria con la leggerezza e la fluidità che contraddistinguono i grandi danzatori, da Fred Astaire a Mikhail Baryshnikov, suo grande ispiratore.
I video proiettati sullo schermo posizionato al centro del palco fanno da intermezzo al materiale coreografico e sonoro.
Prima il racconto in bianco e nero in stile Chaplin dell’incontro dei protagonisti, poi alcune scene di repertorio delle rispettive vite artistiche e familiari. Infine lo schermo diventa una tela bianca su cui vengono proiettati, in diretta, alcuni dettagli di ciò che avviene sul palco: dalle mani di Tharaud al profilo di Millepied, sino al pianoforte nudo con le sue corde e martelletti. In alcuni di questi momenti è il danzatore stesso ad imbracciare la telecamera per moltiplicare la dimensione espressiva.
“Unstill Life” è uno spettacolo leggero, godibile, in cui ci si affeziona ai protagonisti, rappresentando la loro vita in perenne movimento, sia fisico (dati i molteplici spostamenti per lavoro), che creativo, per la spinta vitale continua dell’arte.
UNSTILL LIFE
diretto, coreografato e interpretato da Benjamin Millepied
pianoforte Alexandre Tharaud
coprodotto da L.A. Dance Project, Nuits de Fourvière
collaboratore artistico Olivier Simola
drammaturgo Loïc Barrère
costumi Camille Assaf
UNSTILL LIFE è stato reso possibile grazie al Van Cleef & Arpels Fund for L.A. Dance Project Fund
durata: 1h 10′
Visto a Spoleto, Festival dei Due Mondi, il 25 giugno 2023
Prima nazionale
