Con il Melarancio il teatro di figura si mette in vetrina

Le macchinerie del professor Dubelowski
Le macchinerie del professor Dubelowski
Le piccolissime macchinerie del professor Dubelowski

Una vetrina italiana del teatro di figura: è quanto, da oggi a venerdì, propone la compagnia Il Melarancio (in collaborazione con il Circuito Teatrale del Piemonte e altri enti) attraverso una serie di appuntamenti dislocati, per questa quarta edizione, tra Grugliasco (TO), Cuneo e Pinerolo (TO).
“Non è la solita vetrina teatrale che parla a se stessa, una vetrina di settore per far conoscere novità, progetti in corso, studi, spettacoli in cantiere – spiegano gli organizzatori – È semmai una vetrina che vuol mettere in mostra una lingua del teatro: un’arte che, partendo da tradizioni antichissime, ha saputo rinnovarsi aprendosi sempre di più alle sollecitazioni della contemporaneità”.

L’ambizione del progetto è far conoscere il teatro di figura ad un pubblico più vasto, forte dei crescenti consensi ottenuti in questi ultimi anni, e sfatando il mito di un intrattenimento rivolto solo ai bambini. Per questo motivo la vetrina raccoglie alcune punte d’eccellenza del panorama nazionale, presentando spettacoli consolidati. E’ il caso di artisti di fama internazionale come Claudio Cinelli, che presenta a Cuneo le sue mirabolanti invenzioni tra music hall e danza classica, oppure delle folgorazioni poetiche di Guido Ceronetti e del suo Teatro dei Sensibili, o delle contaminazioni tra arti visive, danza e opera lirica di Controluce Teatro d’Ombre. O, ancora, del virtuosismo reinventato della tradizione di Gaspare Nasuto e Luca Ronga, dell’invenzione comunicativa di Cà Luogo d’Arte, della riconsiderazione dell’opera dei pupi attraverso la ricerca dei Cantieri Teatrali Koreja, dell’umorismo metateatrale di Gigio Brunello o della comicità satirica di Is Mascareddas.

Ma ci sarà spazio anche per gli artisti piemontesi: verranno infatti presentati lavori del Dottor Bostik, cui tra l’altro è dedicata una mostra per i trent’anni di attività, del Melarancio, del Teatro Alegre e della Compagnia Grilli. E, ancora, incontri, dibattiti, esposizioni e occasioni di incontro e di confronto per vivere questa vetrina come momento aperto inserito nel sistema teatrale nel suo insieme.

Si parte oggi, alle 15 al Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, con la visita all’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare diretto da Alfonso Cipolla, per proseguire poi con la tavola rotonda “Ma mi faccia il piacere… dei burattini a teatro?! Teatro di Figura: una proposta qualificata per il mercato dello spettacolo”. E alle 17,30 inaugurazione della mostra “Il teatro in una pupilla: le macchinerie del professor Dubelowski” a cura di Trude Kranzl. La mostra è dedicata al lavoro di Gustav Dubelowski-Gellhorn (1912–1991), inventore del particolarissimo Teatro Pupilla, un teatrino portatile simile a una valigia in cui far agire minuscole e sofisticatissime figurine: marionette meccaniche a tastiera alte da 7 a 10 centimetri. La macchinosità di quei congegni, sempre pronti a incepparsi, rendevano i suoi spettacoli speciali e imprevedibili, ma capaci di riscuotere ovunque grandi successi.
Quasi in concomitanza (alle 18 nello Chalet Allemand) l’inaugurazione della mostra “Il viaggio del burattinaio” a cura di Dino Arru. Il percorso si compone di sedici quadri mobili, costruiti e animati da Arru, fondatore del Dottor Bostick, di cui si festeggiano, ripercorrendoli, i trent’anni di attività. L’attore marionettista dà anima ai suoi personaggi e nel farlo conduce il pubblico a muoversi insieme a loro per riattraversarne la storia lungo un percorso a stazioni, ognuna allestita in modo diverso per accogliere i vari momenti del racconto.
La prima giornata della rassegna si concluderà con lo spettacolo “I paladini di Francia. Vita, morte e disavventure di Orlando e altri strani paladini”, dedicato a “Che cosa sono le nuvole?” di Pier Paolo Pasolini, portato in scena dai pugliesi Cantieri Teatrali Koreja. La storia comica e tragica dei paladini racconta la bellezza e la crudeltà della vita; e se da più di cinquecento anni grandi poeti e oscuri teatranti provano piacere a raccontarla, un motivo ci dovrà pur essere!

PROGRAMMA (pdf)

0 replies on “Con il Melarancio il teatro di figura si mette in vetrina”