L’Emilia-Romagna è sempre stata una regione innovatrice per quanto riguarda il teatro; era così nel ‘500, con il cosiddetto “sperimentalismo ferrarese”, ed è così anche ai giorni nostri. Numerose infatti sono le compagnie sia emiliane che romagnole ad afferire all’area del teatro di ricerca: fra gli altri la Societas Raffaello Sanzio, Motus, Teatro delle Albe, Lenz Rifrazioni, Teatrino Giullare e molti ancora. Tutto questo sperimentalismo è nato anche grazie alla spinta propulsiva dei festival, che hanno portato i grandi nomi dell’arte e della cultura mondiali nella regione – basti pensare al Ravenna Festival – e talvolta hanno anche creato un vero e proprio polo in determinati comuni – basti pensare a Santarcangelo di Romagna, che ormai è diventato sinonimo del teatro di ricerca proprio grazie al suo festival.
Parte del merito è da attribuire anche ad una forte istituzione come la Fondazione Emilia-Romagna Teatro, che negli anni ha saputo produrre e distribuire teatro di qualità sia nella regione che nel resto d’Italia. E proprio l’Ert ha creato da pochi anni un proprio festival, Vie Scena Contemporanea, che, nonostante la giovane età, attualmente rappresenta forse il contenitore più interessante di teatro contemporaneo, per la sua capacità di racchiudere sia il meglio del teatro di ricerca italiano sia prestigiosi ospiti internazionali.
Cuore di questa edizione, la quinta, che si terrà a Modena dal 9 al 17 ottobre, è il Progetto Prospero (in omaggio al protagonista dalla “Tempesta” shakesperiana), una collaborazione europea in cui sei istituzioni teatrali (l’Ert in Italia, il Théâtre National de Bretagne di Rennes in Francia, il Théâtre de la Place di Liegi in Belgio, la Schaubühne di Berlino in Germania, il Centro Cultural de Belém di Lisbona in Portogallo e il Tutkivan Teatterityön Keskus di Tampere in Finlandia) si impegnano a produrre e a distribuire nuovi spettacoli affidati a prestigiosi artisti internazionali.
Cinque sono i lavori che saranno presentati a questa edizione di Vie: ad aprire la manifestazione domani, venerdì 9, toccherà al “John Ganriel Borkmann” ibseniano firmato da Thomas Ostermeier, regista tedesco fresco vincitore del premio come migliore spettacolo straniero secondo il giudizio del Sindacato nazionale della critica francese, ma che si è esibito raramente sui palcoscenici italiani. Due le produzioni portoghesi: la prima, “Mansarda” del gruppo teatrale Circolando, è una commistione tra registro teatrale, musicale e visivo in uno spettacolo che abbandona l’uso della parola per abbracciare il linguaggio gestuale; la seconda, “Padam Padam” di Teatro Praga, si rifà al concetto cinematografico di “cinema-catastrofe”. Produzione belga è quella firmata da Jean-Benoit Ugeux, che porterà in scena “S. P. R. L.”, mentre a chiudere la serie di lavori prodotti dal Progetto Prospero toccherà all’italiano Pippo Delbono che porterà in scena a Modena il suo ultimo lavoro “La Menzogna”, spettacolo drammatico ispirato alla tragedia della morte dei sette lavoratori della ThyssenKrupp di Torino, e che ha debuttato nella città piemontese la scorso anno.
Tra gli altri spettacoli, molti i debutti: attesa è la seconda parte, intitolata “Perestroika”, di “Angels in America”, lavoro compiuto da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni tratto dalla penna di Tony Kuscher. Molto interessanti anche “OpenOption”, nuovo spettacolo di Teatrino Clandestino, e “Eremos”, di Theodoros Terzepoulos, ispirato a “La persuasione e la rettorica”, tesi di laurea del filosofo ebreo Carlo Michestaedter.
Il palinsesto però permette di valorizzare, come è giusto che sia, anche le performance delle giovani compagnie: saranno infatti presenti a Vie i finalisti del Premio Scenario, tra cui il vincitore “Pink, Me and The Roses”, lavoro messo in scena dalla giovane compagnia Codice Ivan. Tornano inoltre a Vie vecchie conoscenze del teatro contemporaneo: da Fanny & Alexander al duo Scimone-Sframeli, che presenteranno il loro ultimo lavoro “Pali”. Molti altri ancora gli spettacoli, per un edizione ricchissima, che viene completata da due mostre fotografiche che saranno esposte al Foro Boario: una dedicata al Belarus Free Theatre, compagnia di teatro bielorussa che sarà presente a Vie per mettere in scena i loro lavori, e l’altra dedicata all’opera di Jerzy Grotowski, di cui quest’anno ricorre il decennale della morte. Numerose anche le occasione per incontrare gli artisti e gli addetti ai lavori: verranno infatti tenuti sempre al Foro Boario momenti d’incontro a cui parteciperanno Thomas Ostermeier, Carla Pollastrelli e Renata Molinari, Pippo Delbono, Leonetta Bentivoglio, la redazione di Art’o, Theodoros Terzopoulos e Belarus Free Theatre.