Il videoreportage dal festival Vie 2009 di Modena. Artisti e spettacoli da Scimone & Sframeli al Belarus Free Theatre
Mi consigliano un ristorantino dalle parti del mercato, a Modena. Sono tutti lì, da Spiro Scimone ai ragazzi di Teatro Sotterraneo. La tavola è un posto divertentissimo per intervistare i commensali, però sono tutti intenti a tocciare il pane nel sugo delle tagliatelle, e allora dò appuntamenti sparsi per mezza città a tutti.
Parte così, il primo giorno, la costruzione del video reportage che proponiamo sul festival Vie: un racconto di spettacolo in spettacolo dei nostri incontri con alcuni degli ospiti di questa rassegna di valore, organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione, che unisce il meglio del teatro europeo (attraverso il progetto Prospero) e giovani compagnie italiane alle prime esperienze artistiche importanti.
Fra i giovani, i portoghesi di Circulando, Teatro Sotterraneo e Codice Ivan, vincitori – gli ultimi – dell’edizione di quest’anno del Premio Scenario. Fra i grandi europei non possiamo non segnalare l’incontro ‘vis à vis’ con il Belarus Free Theatre, che ha portato a Modena cinque spettacoli intonati alla necessità di urlare al mondo la difficoltà di esprimere l’altro pensiero nella propria terra: chi li sostiene in patria si ritrova senza lavoro, chi li ospita si trova senza licenza, chi li va a vedere si trova indagato o osservato speciale. All’estero hanno iniziato ad avere un seguito di ammiratori imponente, e ogni pièce è un miracoloso mix di creazioni semplicissime e geniali nel rapporto interprete-palcoscenico-pubblico: ricami di brutalità attorno allo stelo di un fiore, satira politica che si propaga da bicchieri di cristallo riempiti d’acqua e fatti risuonare come un organo polifono mozartiano, mentre vanno in scena violenze inimmaginabili, tutte raccontate con l’equilibrio del dire esplicito, senza però mai superare il buon gusto. Un richiamo all’essenziale, un quadrilatero bianco a delimitare lo spazio agìto e solo oggetti necessari. Impossibile non finirci dentro, non essere catturati da queste storie che spiegano una dittatura in modalità post-guerra fredda.
E poi, ancora, Spiro Scimone intervistato in piazza Grande, fra gatti che non han padrone, prima del debutto di “Pali”, di cui vi proporremo qualche sequenza nel secondo video.
Sono davvero tante le voci collezionate: nazionali senza filtro, d’importazione, giovani, esperte. Indispensabili per cercare di addentrarci nella dimensione artistica e creativa degli spettacoli.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di carpire qualche minuto del proprio lavoro, così da rendere possibile la condivisione con tutti quelli che non potevano esserci. E pronendovi l’invito per le prossime edizioni.
Prima parte
Seconda parte
Grande Francabandera, il Paolo Rumiz del teatro. Questi reportage sono una delizia.