Vu cerca il suo doppio. Con Stefano Benni tra disagio e ironia

Vu cerca il suo doppio

Vu cerca il suo doppioUna riflessione ironica e spietata della società e dei disagi a cui può portare la solitudine: “Vu cerca il suo doppio” è una simpatica rilettura de “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni.
Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo, che curano la regia, riprendono a grandi linee il testo, affidandolo poi all’istrionismo di Francesca Ponzio, nei panni di Vu, una ragazza che ha perduto la fiducia nel mondo sin dai primi minuti della sua vita e che cerca disperatamente il suo doppio. Ma ogni ricerca inevitabilmente si tramuta nella perdita di qualcosa, sia essa un’amica, un fidanzato o il nonno.

Cerrone e Piccolo superano la struttura del monologo di Benni materializzando sulla scena i probabili doppi di Vu e ricreando un’atmosfera post-bellica fatta del rumore minaccioso di elicotteri che, di tanto in tanto, sorvolano la scena, e di alcuni video che permettono di contestualizzare il flusso di parole corrosivo e dolente che la protagonista indirizza al mondo che la circonda.
Si ride, anche di pancia, e il ritmo, soprattutto nella prima parte, è serrato. Un paio di siparietti sono da antologia, fra tutti l’incontro in un ristorante tra Vu, la compagna di scuola Wilma e il suo fidanzato che, oltre ad essere collaudato nei tempi, è divertentissimo e surreale.

Francesca Ponzio colora il suo personaggio con tante sfumature, è espressiva al punto giusto e la sua interpretazione funambolica dà ulteriore spessore e peso alla struttura narrativa.
Vu vorrebbe ricordare e riappropriarsi della sua vita, del suo passato, ma la memoria è annichilita da un potente calmante, il Calmadon, che assume in quantità industriale seduta sulla sedia a rotelle.
Il passato le appare sotto forma di video, di Verbo, una sorta di fantasma del padre di Amleto che le grida : “Addio, addio, ricordati di me”. La Storia si ripropone al suo sguardo, e lei assiste immobile, indifferente alle immagini e senza accennare il minimo movimento. Sa solo che deve stare calma, evitare di disobbedire, cercare un nuovo padrone perché il mondo così gira e lei non può cambiarlo, seduta su una carrozzina e priva dei suoi cinque sensi.
E nonostante le massicce dosi di calmante, talvolta riesce a reagire, sfruttando i repentini cambi d’umore e sfogando, così, la rabbia; ma la forte mancanza del suo doppio la fa soffrire spingendola nevroticamente in un abisso imperscrutabile. Eppure Vu fa parte di una generazione di vincenti e sicuramente, in un futuro non molto lontano, potrà riappropriarsi del suo senso perduto (o mai avuto) della vita. Nel frattempo risponde ai propri interrogativi per ritrovare se stessa e, in questo percorso, affrontando inesorabilmente i conti con la Storia.

Vu cerca il suo doppio
liberamente tratto da “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni
con: Francesca Ponzio, Nadja Bracale, Antonio Piccolo, Giuseppe Villa
voci di: Gianpiero Maresca, Massimo Finelli, Mariaflora De Ioanni, Elisabetta Bevilacqua, Patrizia Eger, Milena Miranda
progetto e regia: Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo
durata : 1 h 15′
applausi del pubblico: 2′

Visto a Napoli, Spazio Libero Teatro, il 24 ottobre 2009

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