Inseguendo un gol, W Niatri

W Niatri
W Niatri
I tre protagonisti di ‘W Niatri’

Chi non ha mai palleggiato con un Super Tele in un campetto, forse di periferia, forse di asfalto? Magari sognando campi più prestigiosi, fantasticando con gli amici. Tutti conosciamo il Super Tele, sinonimo di pomeriggi passati con gli amici a giocare a pallone e simbolo di giovinezza e spensieratezza. Come Uccio, Andrea e Mimmo, uniti e iconoclasti, “uno per tutti e tutti e tre nessuno”.
Uccio si allena, palleggia bene, possiede molti Super Tele colorati. Uccio si allena molto perché ha un provino con una squadra importante: è la sua occasione. Uccio si allena per strada, palleggia e tira in porta. Chiacchiera con gli amici, quelli di una vita, compagni di avventura, spalle nei momenti più duri. Andrea è il più grande, voleva fare l’attore. Mimmo è il più disinvolto, fa da collante tra i due, e scherza con la morte.

“W Niatri” è l’incontro fortunato tra cinque artisti: tre attori, una dramaturg e un light designer. I tre in scena si muovono con naturalezza, talmente a loro agio da non sembrare neanche recitare. Le loro interpretazioni, complici fluenti dialetti meridionali, convincono in pieno. Loro sono Daniele Pilli, Michele Riondino e Fabrizio Ferracane. La drammaturgia, a cura di Linda Dalisi, vitale coautrice del recente piccolo grande capolavoro “[H] L Dopa” a fianco di Antonio Latella per il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, ben si districa fra il linguaggio di strada e i dialetti siciliani e pugliesi. E nonostante a tratti appaia troppo astratta, troppo onirica da far perdere i punti di riferimento con una realtà di strada ben costruita, restituisce la leggerezza ma anche la crudeltà della dura legge di periferia del sud Italia.

Il Super Tele è un pallone, non adatto ai campi di calcio però: impossibile da indirizzare perché “rinvola”. Va bene per palleggiare, per giocare a “scartino” con gli amici al campetto. Ma non è abbastanza per arrivare al Grande Calcio, e quando tira vento è inutilizzabile.

Una rete di parole fa da fondale, frasi urlate, dipinte come graffiti, illuminate dal chirurgico gioco di luci di Luigi Biondi. Una rete da calcio separa pubblico e scena. Sembra pretesto per un distacco, in realtà quel guardare e guardarsi così voyeuristico genera empatia. Perché “W Niatri” è la nostra generazione al maschile, chi più fortunato, chi meno. Chi ricco, chi povero. Chi ha sfondato, chi no; chi ce l’ha fatta e chi ancora aspetta. Chi ha rincorso i propri sogni con coraggio e chi si è arreso.

W NIATRI
di Linda Dalisi
con: Fabrizio Ferracane, Daniele Pilli, Michele Riondino
disegno luci: Luigi Biondi
regia: Fabrizio Ferracane, Daniele Pilli, Michele Riondino
produzione: Associazione Culturale Teatrusica – Palermo Teatro Festival in collaborazione con TSI La Fabbrica dell’Attore
durata: 1h 20’
applausi del pubblico: 2’06’’

Visto a Roma, Teatro Vascello, il 23 marzo 2010

0 replies on “Inseguendo un gol, W Niatri”
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *