Il volo leggero e poetico di Gey Pin Ang

Gey Pin Ang (photo: Garth Williams)
Gey Pin Ang (photo: Garth Williams)

La stagione del Teatro Akropolis di Sestri Ponente, a Genova, apre ancora una volta i battenti al pubblico per la rassegna Testimonianze ricerche azioni; e, per farlo, sceglie il grande stile.
È così che viene presentato “Wandering Birds”, spettacolo in prima mondiale diretto da Gey Pin Ang.
Attrice nativa di Singapore, Ang si è laureata al dipartimento di teatro dell’Università delle Hawaii, formata al Workcenter Jerzy Grotowski and Thomas Richards e ha lavorato e insegnato in Europa e negli Stati Uniti.
Evento, questo debutto genovese, partecipatissimo, come testimonia la lunga fila all’ingresso. I grandi cuscini messi a disposizione ai piedi delle prime file, che invogliano i più ad accomodarsi in modo meno formale, riescono però a trovare un posto a tutti.

Sono gli stessi interpreti a fare da maschere, aiutando l’individuazione dei posti nella penombra del teatro. L’atmosfera che si avverte è più simile a quando si entra a casa di qualcuno e si viene accolti con la massima ospitalità, rispetto che all’entrata classica di un luogo di spettacolo.

Subito ci si rende conto di assistere ad una performance insolita. Il palco è visibile a malapena sullo sfondo, confuso dal nero di alcuni veli che ne nascondono parzialmente la vista. Tutto lo spettacolo è invece giocato ai piedi del palco stesso, in quell’area normalmente occupata dalle poltrone del pubblico. Gli spettatori sono posizionati sul fondo della sala, in una platea mobile che forma una sorta di semicerchio con una grande arena centrale nella quale si muovono gli attori.

Sul palco, in penombra, rumorista preciso e attento, il bulgaro Nickolai Nickolov commenta gli avvenimenti con suoni astratti e sorprendenti, prodotti da strumenti particolari e affascinanti.
Gey Pin Ang ci porta così in un mondo fantastico, dove il gioco e la ricerca sono le uniche regole apparenti. “Wandering Birds” vuole infatti giocare con il tema del volo inteso soprattutto come girovagare, calcando poeticamente il percorso della piuma portata dal vento.
Non è un caso che la ricercatrice teatrale singaporiana proponga il vagabondaggio come nucleo attorno al quale costruire la performance, “vagabonda” è infatti il titolo con cui ama definirsi e intorno al quale sviluppa i propri studi in giro per il mondo.

Come sculture nate dalla mano di un bambino che si diverte con la creta, i personaggi della storia nascono e muoiono per mano del loro stesso creatore. È così che prendono vita un professore, una studentessa desiderosa di imparare a volare e molti altri caratteri, evocati e distrutti in un nascere e morire di azioni, balli, canti e lamenti che ritrovano nell’arte del Tai Chi la loro fonte di ispirazione.
Molto bravi i tre interpreti che affiancano Gey Pin Ang nelle azioni, straordinarie le capacità mimiche ed espressive del gruppo, quasi totalmente privo di oggetti di scena e costumi, da cui emerge inevitabilmente la tradizione orientale e una tensione creativa che, se da un lato tende alla massima purezza, dall’altro sacrifica tuttavia l’omogeneità del lavoro e ne rende difficile la comprensione globale. Restano ad ogni modo delle memorabili, giocose azioni sceniche di pura ed elevatissima creatività.

WANDERING BIRDS
produzione: Sourcing Within Project / Gey Pin Ang
scritto, diretto, ideato e condotto da Gey Pin Ang e l’équipe artistica internazionale
con: Gey Pin Ang, Marián Araújo, Riccardo Brunetti, Sonia Pastrovicchio
musiche: Nickolai Nickolov
canti: Équipe artistica internazionale
durata spettacolo: 56′
applausi del pubblico: 1′ 58”

Visto a Sestri Ponente (GE), Teatro Akropolis, il 25 marzo 2011

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