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WOMEN IN ACTION – documentario di Chiara Crupi

Women in Action - Immagini e storie da Transit

Women in Action - Immagini e storie da Transit

Martedì 18 Aprile 2023, alle ore 18.30-20.30
A Roma, presso la Libreria Zalib, in Via della Penitenza 35 verrà presentato,
per la prima volta in Italia, il film documentario:

WOMEN IN ACTION
immagini e storie da TRANSIT – festival internazionale di donne nel teatro
INFO, TRAILER E NOTE DI REGIA: www.women-in-action.it
UN DOCUMENTARIO DI Chiara Crupi
SPECIAL ADVISER Julia Varley
INTERVISTE A CURA DI Chiara Crupi
CAMERA Lara Bruno, Ilaria Marcelli, Ana Shametaj
MONTAGGIO Chiara Crupi
MATERIALI DA: Transit 7 Risk Crisis Invention 2013; Transit 8 Beauty as a weapon
PRODUZIONE Odin Teatret Film

TRANSIT è un festival internazionale di teatro e incontro nato in Danimarca nel 1992 sotto la guida di Julia Varley. E’ un festival dedicato a temi di interesse per le donne che lavorano nel teatro ed opera in stretta relazione con la rete The Magdalena Project.

Note di regia:
“Le prime riprese di questo lavoro risalgono al 2013. Mi è stato chiesto da Julia Varley di fare una documentazione completa del Festival in corso, Transit 7 dal titolo Risk, Crisis, Invention. Non avevo idea della quantità di materiale che avrei raccolto e della situazione speciale che avrei vissuto. Del resto come si può immaginare un festival del genere senza avervi prima partecipato?
Durante le giornate non c’erano tempi morti, luoghi vuoti, spazi inerti: si susseguivano workshop, spettacoli, talk, dimostrazioni di lavoro, persino un simposio che si interrogava sul tema “lanciato” dal titolo del festival. Il rigoroso piano organizzativo lasciava spazio a brevissime pause per mangiare, ristorarsi, riposare un poco. In quelle soste, un “esercito” di teatranti donne occupavano ogni luogo dell’Odin Teatret, a Holstebro (che ha ospitato il festival per circa trent’anni): le ritrovavi accucciate per terra o riverse su un prato a condividere impressioni sull’evento appena terminato, formare capannelli per consumare pause e sigarette, fra progetti e pensieri, oppure sedute in un angolo a riempire in silenzio i propri diari. C’erano anche uomini – di meno naturalmente – a partecipare.
Cosa volevo raccontare? In primo luogo la coesistenza delle diversità. L’unione con la capacità di mantenere aperte le contraddizioni, di trarre energia dal confronto. Poi la forza. La capacità di parlare di temi duri come la violenza, ma anche il coraggio di esporre la fragilità. E naturalmente la qualità artistica, etica e
professionale del loro fare teatro.
Registravo tutto, con la telecamera in mano dal mattino fino a notte fonda. Non avevo molto tempo per elaborare quanto stava accadendo. Temevo mi sfuggisse l’essenziale, decisi quindi di organizzare una serie di interviste con alcune delle donne che partecipavano al Transit, per avere una traccia su cui riflettere in seguito. Avevo molte domande, mi incuriosiva la grande professionalità e al tempo stesso quella speciale umanità, coglievo alcune contraddizioni e anche grandi divergenze e diversità, di cui volevo capire meglio.
Perché un festival di donne? E come mai si definiva tale senza dichiararsi separatista? Mi incuriosiva poi il confronto fra donne di generazioni lontanissime fra loro, oppure distanti geograficamente e culturalmente: cosa avevano in comune e come riuscivano a comunicare? Tutte le donne intervistate, nel rispondere, facevano continuamente riferimento ad una rete, molto forte, che le coinvolgeva individualmente come artiste e che collegava Transit ad altri festival disseminati per il mondo: La rete internazionale del Magdalena Project. Era quello il tessuto connettivo su cui si innestava il fenomeno “Transit”.
Ho ripreso nel 2016 un’altra edizione del festival, Beauty as a Weapon. Il presente lavoro è il risultato di queste due esperienze. Le mille peripezie di questo lungo viaggio sono state un percorso di conoscenza. Ho capito che, nel raccontare storie e immagini di donne, raccontavo un po’ anche la mia: I rischi, le crisi, le invenzioni, la ricerca della bellezza come arma. Niente di facile e niente di risolto. Ma ora ho tracce da seguire, sogni e segni, esempi di coraggio.
Chiara Crupi”
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CHIARA CRUPI è regista, filmmaker, PhD in Storia teoria e tecnica del teatro – tecnologie digitali per la ricerca sullo spettacolo. Ha lavorato per diversi anni presso Odin Teatret e Odin Teatret Film, ed è da sempre interessata al dialogo fra video e teatro, fra telecamera e performer. Attualmente insegna “Film editing” e “Video editing” presso Sapienza Università di Roma e conduce corsi sul filmmaking per la performance, fra i quali un laboratorio all’Università di Roma Tre.
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Dopo la visione del film, si aprirà uno spazio di dialogo con gli spettatori in compagnia della regista del documentario, della direttrice artistica di Transit e di alcune artiste/studiose, legate alla rete di Transit e del Mgdalena Project.
Saranno presenti all’evento (e racconteranno di Transit):
Julia Varley (direttrice artistica del festival Transit);
Chiara Crupi (regista del documentario);
Selene D’Agostino (studiosa, responsabile di Transit Archives e del fondo archivistico Julia Varley;
Paola Favia (regista e attrice);
Francesca Romana Rietti (studiosa di teatro e una delle fondatrici degli archivi dell’OdinTeatret, responsabile degli archivi della Fondazione Barba Varley);
Teresa Ruggeri (attrice, autrice, fotografa);
Rossella Viti (Regista, performer, fotografa, direttrice artistica di Verdecoprente); Ana Woolf (attrice, regista, pedagoga).
L’incontro terminerà con un aperitivo.
E’ gradita la prenotazione: 061196115071
Ingresso libero con tessera Arci

Info: https://www.women-in-action.it/

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