Alessandro Sciarroni e Mara Cassiani, la danza giovane di Matilde

Joseph di Alessandro Sciarroni|Daddy'n me
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Daddy'n me
Mara e Gaetano Cassiani in Daddy’n me
Per l’appuntamento conclusivo del proprio calendario invernale, la rassegna Civitanova Danza ha scelto di abbinare le performance di due artisti di Matilde, la piattaforma regionale dedicata alle nuove proposte della scena marchigiana: Mara Cassiani e Alessandro Sciarroni.

Cassiani ha aperto la serata con “Daddy’n Me”, uno spettacolo delicato che il titolo suggerisce di leggere come un lavoro sul rapporto padre-figlia (e del resto sul palco a fianco della giovane performer c’è proprio Gaetano Cassiani, il padre di Mara), ma che appare innanzitutto come la messa in scena dell’incontro fra due corpi, uno femminile e uno maschile, di età differenti, che tentano di trovare un equilibrio o più propriamente una simmetria.
I passi sono scanditi dalla musica dei Death in Plains, sul fondale è proiettato un paesaggio naturale, foglie e rami tagliati da lame luminose che progressivamente rendono i due protagonisti delle sagome stilizzate.

I gesti appaiono a tratti impacciati, ci si sbircia a vicenda per sincronizzare i passi e la più preoccupata di definire i contorni di una coreografia esatta sembra essere lei. I due a un certo punto si toccano, forse arrivano a comprendersi. Formalmente è lei che conduce il gioco ed è lei a chiuderlo, bruscamente, lasciando la scena per prima, da sola. È lei che chiede all’altro di danzare perché è lei ad averne bisogno. È lei ad abbandonarlo quando la relazione giunge faticosamente a maturazione e forse si usaurisce.

Joseph di Alessandro Sciarroni
Joseph di Alessandro Sciarroni
Più articolata la performance di Sciarroni, “Joseph”, che con quella di Cassiani condivide l’attenzione per la prospettiva visuale e per la struttura dei rapporti tra primo piano, secondo piano e sfondo. Sono gli occhi di chi guarda a scegliere su chi o cosa focalizzarsi, se sulle figure umane o su quelle prodotte dalla luce del proiettore.
Lo spazio scenico di “Joseph” accoglie tre punti d’azione: il corpo del performer, lo schermo del computer portatile che gli rimanda la propria immagine acquisita attraverso una webcam e lo sfondo del palcoscenico, sul quale la stessa immagine viene proiettata ingrandita. Attraverso l’utilizzo di effetti visivi scarni ed essenziali, Sciarroni crea complesse coreografie, si sdoppia e si deforma con incantevole precisione, danza, diventa qualcos’altro, duella con un se stesso virtuale sulle note di Morricone.
Poi si traveste da Batman e si collega a chatroulette, un sito che connette casualmente in videochat utenti da tutto il mondo. Qualcuno sta al gioco e scherza col misterioso Batman, altri sono stupiti, il pubblico è divertito dall’interazione fortuita con sconosciuti coinvolti loro malgrado nello spettacolo.

Le architetture visive di Sciarroni, danzatore ipnotico e abile webcam-illusionista, rapiscono gli sguardi ed è evidente il contrasto con la casualità buffa della seconda parte in chatroulette e con la qualità intima, benché più semplice, del lavoro di Mara Cassiani che pure riesce, con pochissimi elementi, a raccontare una storia e a risultare emotivamente appassionante. “Daddy’n Me” provoca reazioni meno vivaci eppure sa toccare con garbo corde sensibili, offre un efficace contrappunto al linguaggio di Sciarroni e mostra così l’efficacia dell’accostamento tra le due performance.
In “Joseph” la perfezione sta solo nell’immagine virtuale e la simmetria totale si può raggiungere soltanto con una falsa copia di se stessi. Il contatto con gli altri genera caos, ansia e possibilità di sbagliare – la danza di “Daddy’n Me” è priva di certezze, la chatroulette è puro rischio – ma è solo così che ci si emoziona davvero, si ride e ci si sente coinvolti e toccati fino in fondo. E questo vale tanto per gli attori quanto per gli spettatori.

Daddy’n Me
di Mara Cassiani
con Mara Cassiani e Gaetano Cassiani
musiche: Death in Plains
durata: 22′
applausi del pubblico: 1′ 25′

Joseph
di e con Alessandro Sciarroni
drammaturgia e studio dei processi prodigiosi: Antonio Rinaldi
produzione: Teatro Stabile delle Marche/ Corpoceleste_C.C.00# coproduzione Officina Concordia, Comune di San Benedetto del Tronto
con il contributo di Centro per la Scena Contemporanea – Comune di Bassano del Grappa
con il sostegno di Amat e Centrale Fies
durata: 30′
applausi del pubblico: 2′ 10”

Visti a Civitanova Marche, Teatro Cecchetti, il 13 aprile 2012

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